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TRUTH

Una storia criminale. Ecco tutte le malefatte di Big Pharma. Un vortice di denaro, corruzione, falsità

Jan 29, 2022

di Jules Gomes  

Un’indagine esaustiva di una fondazione londinese, specializzata nell’esporre “l’impatto umano dell’avidità aziendale”, sta rivelando le storie criminali che stanno dietro i sette oligarchi di vaccini che producono e promuovono il cosiddetto vaccino per il virus cinese.

Il rapporto, intitolato L’orribile storia di Big Pharma: perché non possiamo lasciare le società farmaceutiche al posto di guida della risposta al Covid, avverte che il modello che caratterizza l’industria farmaceutica costituisce “un serio ostacolo” sulla strada che dovrebbe portare alla fine della crisi del coronavirus .

L’indagine di quarantasei pagine di Global Justice Now parla di frodi, corruzione, truffe sui prezzi, violazione dell’etica medica, elusione fiscale, lobbying, prevenzione della concorrenza con mezzi sleali e profitto da finanziamenti pubblici. Il tutto in cambio di pochi benefici per il pubblico.

Global Justice Now, un’organizzazione pro-vax, sta esortando i governi a imporre condizioni rigorose ai giganti dei vaccini, inclusa la piena divulgazione di tutti gli accordi con le aziende farmaceutiche e la fine della “competizione spietata e della segretezza”.

Nel rapporto uscito nel dicembre scorso gli autori, i dottori James Angel e Nick Dearden, sottolineano che le “controversie e le pratiche scorrette” che riguardano i colossi farmaceutici “mostrano che non possiamo fidarci di loro per fornire soluzioni sicure ed eque alla pandemia globale”.

Pfizer 

Pfizer, alleato chiave del Vaticano, è stata costretta a pagare 2,3 miliardi di dollari per aver commercializzato illegalmente il farmaco per l’artrite Bextra e altri farmaci non approvati, nonché per aver pagato tangenti ai medici. Il rapporto osserva che questi fatti, risalenti al 2009, costituiscono la  frode sanitaria di maggiori dimensioni, con relativa sanzione penale più pesante nella storia.

Una fonte interna ha rivelato che i rappresentanti sono stati incentivati ​​a vendere Bextra, un farmaco per l’artrite, per condizioni per le quali il farmaco non era stato approvato e a dosi fino a otto volte superiori a quelle raccomandate.

L’aumento dei prezzi deciso da Pfizer per il suo farmaco antiepilettico fenitoina ha fatto salire la spesa del servizio sanitario nazionale britannico per le capsule di questo medicinale di circa due milioni di sterline all’anno nel 2012 e a circa cinquanta milioni di sterline nel 2013. Pfizer ha aumentato il prezzo delle confezioni da 100 mg del farmaco, da 2,83 a 67,50 sterline, prima di ridurlo a 54 sterline dal maggio 2014: un aumento dei prezzi dal 2.300% al 2.600%.

L’Autorità per la concorrenza e i mercati del Regno Unito ha inflitto a Pfizer una multa di 84,2 milioni di sterline, la sanzione più alta mai comminata a un’azienda farmaceutica. La sentenza è stata ribaltata in appello e la Competition and Markets Authority sta studiando i prossimi passi contro Pfizer.

Nel 2010, la Commissione europea ha ordinato il richiamo del vaccino veterinario Pfizer Pregsure BVD dopo che ha portato alla pancitopenia neonatale bovina (sindrome del vitello sanguinante), uccidendo migliaia di vitelli.

Pfizer ha anche pagato un risarcimento di 75 milioni di dollari allo Stato di Kano, in Nigeria, e 175 mila dollari a ciascuna di quattro famiglie dopo che undici bambini sono morti e diversi altri hanno avuto danni cerebrali, paralisi o disturbi del linguaggio durante gli studi clinici per il suo farmaco per la meningite.

Pfizer ha combattuto una battaglia legale di quindici anni contro i nigeriani, che hanno affermato che la società non aveva il consenso dei genitori per usare un farmaco sperimentale sui loro figli, un caso che ha ispirato il romanzo e il film di John le Carré The Constant Gardener.

La diffusione tramite WikiLeaks dei cablogrammi del Dipartimento di Stato americano suggerisce che il produttore di farmaci potrebbe aver ricattato il capo del ministero della Giustizia nigeriano facendo cadere una causa penale da sei miliardi di dollari.

AstraZeneca

L’indagine di Global Justice Now mette sotto accusa anche la società biotecnologica britannico-svedese AstraZeneca (AZ) per frode, product hopping [product hopping è l’espressione con cui si descrivono le strategie impiegate dalle aziende farmaceutiche per proteggere le vendite di un farmaco di successo sul punto di perdere la protezione brevettuale, N.d.T.] e transfer pricing [il transfer pricing è una tecnica volta a spostare reddito tra un Paese e un altro attraverso l’applicazione, nelle operazioni infragruppo, di corrispettivi più elevati o più bassi di quelli che sarebbero fissati tra imprese indipendenti. Lo spostamento del reddito avviene generalmente verso i Paesi a bassa fiscalità, per usufruire del minor carico fiscale, N.d.T.].

Nel 2010 AZ ha pagato un risarcimento di 520 milioni di dollari per frode dopo che si è scoperto che aveva commercializzato illegalmente il suo farmaco antipsicotico Seroquel per usi non approvati come sicuri ed efficaci dalla Food and Drug Administration statunitense.

La società, rileva il rapporto, è stata anche costretta a pagare quasi 350 milioni di dollari per risolvere migliaia di cause legali relative ai collegamenti tra il Seroquel e il diabete.

Secondo Global Justice Now, a carico di AZ c’è una “scheda piena di product hopping, con piccole modifiche a un farmaco mentre il suo brevetto sta per scadere, e di rebranding [la rivisitazione più o meno radicale del brand al fine di bloccare nuovi concorrenti, N.d.T.] in particolare per quanto riguarda farmaci per l’indigestione e l’ulcera allo stomaco.

Nel 2005 la Corte di giustizia europea ha multato AZ per 60 milioni di euro per aver abusato della sua posizione di mercato al fine di ritardare l’introduzione di versioni generiche del suo trattamento per l’ulcera allo stomaco, il Losec.

Nel 2010 AZ ha pagato 505 milioni di sterline a British Revenue and Customs [un dipartimento governativo non ministeriale del Regno Unito responsabile della riscossione delle imposte, N.d.T.] dopo una controversia di quindici anni per transfer pricing, la procedura in base alla quale i profitti di una controllata in una giurisdizione fiscale vengono registrati presso un’altra controllata che opera in una giurisdizione fiscale dove sono in vigore tasse inferiori.

“I problemi di sicurezza sono particolarmente significativi nel contesto dello sviluppo del vaccino contro il Covid-19”, sottolinea il rapporto Global Justice Now.

AZ ha beneficiato di un investimento di un miliardo di dollari dal governo degli Stati Uniti. Il governo del Regno Unito ha investito 67,7 milioni di sterline nella ricerca e nei test di AZ all’Oxford University.

Nel marzo 2021 oltre venti paesi hanno sospeso le vaccinazioni in seguito a un picco di gravi disturbi della coagulazione e ictus in giovani che erano stati vaccinati.

GlaxoSmithKline

La sanzione più alta nella storia del settore farmaceutico, superiore anche a quella a carico di Pfizer nel 2009, è la multa di tre miliardi di dollari a carico di GlaxoSmithKline che è stata riscossa nel 2012, dopo che la società ha ammesso di aver corrotto medici americani e incoraggiato la prescrizione dell’antidepressivo Paxil, inadatto ai bambini.

GSK ha anche incentivato i suoi rappresentanti a vendere in modo improprio tre farmaci ai medici – il che significa che i prodotti sono stati travisati o il cliente è stato fuorviato sull’idoneità – e ha regalato a medici compiacenti e ai loro coniugi soggiorni in resort a cinque stelle nelle Bermuda, in Giamaica e in California. Il gigante farmaceutico ha anche pagato per far pubblicare su riviste mediche articoli sui suoi farmaci.

Nel 2013, GSK avrebbe corrotto medici, ospedali e altri per almeno tre miliardi di yuan per aumentare le vendite in Cina, dove il governo, nel 2005, ha multato la società britannica con una multa di 500 milioni di dollari per corruzione.

Johnson & Johnson 

Da parte sua Johnson & Johnson, la più grande azienda farmaceutica del mondo, nel 2018 è stata condannata a risarcire danni per 4,7 miliardi di dollari a malate di cancro alle ovaie che hanno affermato che la loro malattia era stata causata dal borotalco a base di talco J&J.

Entro il 2019, J&J ha accettato un accordo di 120 milioni di dollari e ha pagato circa un miliardo di dollari in cause legali per la falsa rappresentazione da parte della sua controllata DePuy Orthopaedics dell’efficacia, della durata e della sicurezza dei prodotti per la sostituzione dell’anca, dichiarazioni che hanno violato le leggi sulla protezione dei consumatori. Nel 2010, J&J è stata costretta a ritirare sette medicinali da banco per bambini.

A seguito delle accuse di studi sul vaccino contro l’Ebola falliti nel Ghana, e del rifiuto di J&J di recepire le preoccupazioni dei funzionari della Repubblica Democratica del Congo, il ministro della Salute della Repubblica Democratica del Congo, il dottor Oly Ilunga Kalenga, ha rifiutato di far proseguire gli studi clinici sul vaccino J&J contro l’Ebola.

Il gigante farmaceutico è stato criticato per aver rifiutato di concedere agli scienziati l’accesso a tre farmaci per l’Hiv per i quali detiene brevetti chiave – rilpivirina, darunavir ed etravirina – che impediscono che questi vengano duplicati per i paesi più poveri.

Moderna 

Moderna non ha attualmente prodotti sul mercato a parte il suo vaccino, pagato interamente dal contribuente con 2,5 miliardi di dollari di denaro pubblico.

Tuttavia, riferisce Global Justice Now, il vaccino di Moderna è uno dei più costosi sul mercato, con costi stimati dai 64 ai 74 dollari a persona per corso in uno speciale regime di “prezzi pandemici” più economico.

Un gruppo di sorveglianza anti-corruzione sta esortando la Securities and Exchange Commission statunitense a indagare sui massimi dirigenti di Moderna dopo che gli stessi avrebbero venduto nell’anno oltre 180 milioni di dollari di azioni con vendite automatizzate.

Moderna Therapeutics, con un valore di oltre cinque miliardi di dollari, è considerata l’azienda biotecnologica privata più importante degli Stati Uniti, con diversi alti dirigenti che hanno raccolto miliardi dalla vendita di azioni Moderna.

Nel 2016, prima della crisi del Covid, Moderna Therapeutics ha ricevuto una sovvenzione iniziale di venti milioni di dollari dalla Bill & Melinda Gates Foundation, con l’impegno di ricevere in totale cento milioni di dollari in finanziamenti per trattamenti basati sull’mRNA.

Secondo i documenti registrati presso la Securities and Exchange Commission, l’amministratore delegato di Moderna Stéphane Bancel ha venduto quasi due milioni di dollari delle sue azioni prima della presentazione del vaccino per uso di emergenza di Moderna, che ora vale tre miliardi di dollari.

Un’indagine di Business Insider ha rivelato che la “vendita di azioni dell’oligarca del vaccino è stata effettuata attraverso la regola di routine 10b5-1, un piano di trading predeterminato che consente ai dirigenti dell’azienda di vendere azioni a orari prestabiliti senza dover affrontare accuse di insider trading” .

Nel marzo 2020, il cofondatore di Moderna Noubar Afeyan, che secondo Forbes possiede un patrimonio netto di 2,3 miliardi di dollari, ha venduto più di 1,5 miliardi di dollari in azioni, beneficiando della pandemia.

Moderna è stata anche criticata per non aver rivelato i dati relativi ai risultati della sua sperimentazione Covid-19, una strategia che ha utilizzato per i primi due cosiddetti vaccini che ha portato in prova. L’azienda si è persino rifiutata di rivelare per quali malattie erano sotto accusa i prodotti e non ha elencato pubblicamente le prove.

Sanofi

Nel frattempo, il produttore francese di vaccini Sanofi deve affrontare possibili accuse di omicidio colposo per non aver avvertito le donne incinte del rischio di difetti alla nascita a causa del farmaco per l’epilessia Depakine. Uno studio del 2017 dell’Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari ha stimato che tra 2.150 e 4.100 bambini hanno sofferto di gravi malformazioni legate all’uso del farmaco.

Nel 2017 le Filippine hanno ritirato definitivamente la licenza per il vaccino contro la febbre dengue di Sanofi Dengvaxia, dopo i diffusi problemi di sicurezza e le accuse sulla morte di diversi bambini.

I pubblici ministeri hanno avviato procedimenti penali contro la pediatra e ricercatrice Rose Capeding e altri diciannove imputati, compresi i funzionari Sanofi, per “imprudenza sconsiderata che ha provocato omicidi”, perché hanno “facilitato con indebita fretta” l’approvazione e il lancio di Dengvaxia tra gli scolari filippini.

Gilead Sciences

Nonostante le grandi controversie sul Remdesivir della Gilead per il trattamento del Covid-19, si stima che entro il 2022 il gigante farmaceutico incasserà 7,7 miliardi di dollari per le vendite del farmaco.

“Secondo ogni studio legittimo, il Remdesivir non ha efficacia clinica contro il Covid” scrive Robert F. Kennedy, Jr. in The Real Anthony Fauci: Bill Gates, Big Pharma, and the Global War on Democracy and Public Health. “Peggio ancora, è un farmaco mortalmente velenoso e costoso, a tremila dollari per trattamento”.

Scrive Kennedy: “Il Remdesivir, si è scoperto, era orribilmente pericoloso. Entro ventotto giorni, i soggetti che lo assumevano avevano effetti collaterali letali, tra cui insufficienza multiorgano, insufficienza renale acuta, shock settico e ipotensione, e il 54% del gruppo è morto”.

Nel 2019, dopo che centinaia di milioni di dollari dei contribuenti sono stati destinati alla ricerca che ha portato ai brevetti per il farmaco per l’Hiv Truvada, l’amministrazione Trump ha annunciato che avrebbe citato in giudizio Gilead per violazione dei brevetti.

Gilead è diventata nota anche per la truffe sui prezzi ed è stata accusata di aver evitato decine di miliardi di dollari di tasse attraverso scappatoie fiscali irlandesi.

La Bill & Melinda Gates Foundation possiede una partecipazione di 6,5 milioni di dollari in Gilead.

Il Vaticano  

Riccardo Cascioli, direttore della Nuova Bussola Quotidiana, scrive: “Ci sono diversi indizi che fanno pensare a una lobby vaccinista che domina in Vaticano e spinge Papa e Segretario di Stato ad assumere decisioni in contrasto perfino con documenti magisteriali recenti”.

Alla luce delle recenti rivelazioni degli incontri segreti di papa Francesco con l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla, abbiamo chiesto a monsignor Carlo Maria Viganò perché il pontefice e il Vaticano si “alleano con i criminali” quando la storia criminale di Big Pharma è ampiamente conosciuta e di pubblico dominio.

“La corruzione dell’industria farmaceutica, sebbene ben nota, è deliberatamente ignorata perché Big Pharma è uno dei principali alleati dell’oligarchia globalista nella ricerca del Grande Reset “, ha risposto Viganò.

Il prelato, ex nunzio vaticano negli Stati Uniti, spiega in modo schietto: “La chiesa bergogliana è anche alleata del Nuovo Ordine Mondiale, e i crimini commessi con il pretesto della pandemia vengono messi a tacere colpevolmente da Bergoglio perché spera di ottenere un vantaggio politico. Questo colpo di stato sarà sventato, e con esso la setta degli eretici e delle forze corrotte che occupano il Vaticano crollerà inesorabilmente”.

Nonostante la storia criminale e l’attivismo pansessuale di J&J, la Santa Sede ha accolto l’azienda come membro del suo Consiglio per il capitalismo inclusivo con il Vaticano, creato nel dicembre 2020.

Il sito web di J&J afferma: “Per oltre venticinque anni, Johnson & Johnson è stata leader nel supportare la comunità Lgbtq+ attraverso le sue politiche per i dipendenti, le pratiche commerciali e la difesa pubblica”, poiché “l’azienda mira a essere un forte alleato durante il Pride Month e oltre”.

Church Militant ha riferito che il Vaticano ha anche accettato finanziamenti da Moderna per la sua controversa conferenza sulla salute globale del maggio 2021 su Esplorare la mente, il corpo e l’anima, quando invitò gli amministratori delegati di Moderna e Pfizer come relatori in primo piano al suo incontro sulla salute globale.

Gilead, J&J e Sanofi sono parti interessate al Piano d’azione di Roma del Vaticano. Gilead ha anche collaborato con il Vaticano e le diocesi nel nord della Tanzania per raggiungere le persone con Hiv.

Il dottor Alan Moy, fondatore del John Paul II Medical Research Institute, ha affermato che è “inquietante che papa Francesco e il Vaticano stiano spingendo ciecamente, a favore delle grandi aziende farmaceutiche, all’uso di vaccini che non sono solo moralmente contaminati, ma sono inefficaci e pericolosi”.

Lo scienziato spiega così le implicazioni dell’alleanza del Vaticano con Big Pharma: “Organizzazioni più piccole come l’Istituto di ricerca medica Giovanni Paolo II, che sta cercando di sviluppare un vaccino etico, più sicuro e durevole, nonché farmaci per altre malattie che siano privi di cellule fetali abortite, non ha mai ricevuto alcun sostegno dal Vaticano quando è stato contattato. La possibile spiegazione è che le piccole organizzazioni come l’Istituto non hanno la potenza di fuoco di Big Pharma per fare pressioni e influenzare il Vaticano. È giunto il momento per lo sviluppo di un settore industriale della biotecnologia pro-vita che non solo rispetti i valori cattolici, ma sia più concentrato su una vera innovazione scientifica a vantaggio della salute pubblica”.

I cattolici si sono indignati dopo che la televisione italiana ha rivelato che il Vaticano deteneva azioni per un valore di venti milioni di euro in due aziende farmaceutiche svizzere: Roche e Novartis. Novartis produce e vende l’aborto attraverso la sua controllata Sandoz.

Abbiamo contattato la Sala Stampa della Santa Sede, la Fondazione Cura e www.catholic-factchecking.com di Aleteia chiedendo perché nessuna domanda sulle vicende criminali degli oligarchi del farmaco sia mai stata sollevata a proposito della spinta della gerarchia a favore delle vaccinazioni Covid. Non abbiamo ricevuto risposta.

Fonte: churchmilitant.com

fonte: https://www.aldomariavalli.it/2022/01/28/una-storia-criminale-ecco-tutte-le-malefatte-di-big-pharma-un-vortice-di-denaro-corruzione-falsita/

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