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TRUTH

Un Sacerdote in cammino ci invita all'azione coraggiosa.

Feb 07, 2022
 

Firma la lettera da inviare al papa. 

Un coraggioso Sacerdote di Bergamo, inizia un pellegrinaggio a piedi per portare una lettera ai sacerdoti delle parrocchie che visiterà. Poi una lettera da inviare firmata al papa . Cliccando qui potrai anche tu firmare e dire qualcosa al papa a corredo di questa lettera. La brigata si unisce a Don Emanuele, al suo coraggio e alla sua fede. I suoi No sono chiari e sono gli stessi di noi braigatari. Ringraziamo il Signore per averci donato sacerdoti così. 
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScyonVba6fsbvP1TIjJd-ec_DILXXZnq338ia05QiK6kTmKhQ/alreadyresponded?pli=1&pli=1

qui la lettera per le Parrocchie:

Venerdì 11 febbraio 2022
Lettera a Papa Francesco
Papa Francesco, da cristiani di alcune
comunità parrocchiali, laici e preti, ti
raggiungiamo con questa lettera quale
segno della nostra partecipazione alla tua
premura pastorale nei confronti della
Chiesa e dell’umanità intera.
Siamo consapevoli che il tuo videoappello
alla vaccinazione come “atto
d’amore” é stato possibile in virtù delle
informazioni che all’epoca le autorità
sanitarie possedevano circa l’efficacia e la
sicurezza dei vaccini anti-covid. Non
possiamo nasconderci tuttavia che nel
corso degli ultimi mesi i l quadro
pandemico sia profondamente mutato e
che la vaccinazione di massa non sia
riuscita nell’intento di immunizzare dal
contagio. Non é un’accusa, é un dato di
fatto. Non solo.
Gli effetti collaterali da vaccino attestati
dagli organismi di vigilanza americani,
europei e italiani hanno raggiunto livelli tali
da spingere organismi tecnico scientifici
indipendenti a suggerire la necessità di
una ri-valutazione della strategia
vaccinale complessiva, soprattutto presso
la popolazione giovanile e adulta.
Abbiamo deciso di scriverti papa
Francesco perché constatiamo che le
politiche attuate in Italia continuano invece
imperterrite sulla strada intrapresa
all’inizio, quella della vaccinazione
indiscriminata.
Quel che amareggia di più é constatare
che la stragrande maggioranza delle reti
televisive e dei giornali continuino a
relegare le narrative divergenti, anche
quando fondate sui dati, nel recinto delle
teorie cospirazioniste e anti-scientifiche.
Non é questo il luogo dove entrare nel
merito di un simile dibattito. In questa
sede ci interessa parlare con te dello
spirito con cui oggi un cristiano dovrebbe
risolversi circa la scelta di vaccinarsi o no.
In particolare vorremmo capire in che
modo interpretare oggi il tuo invito alla
vaccinazione quale atto d’amore. Se
presso molti preti e vescovi queste tue
parole sono l’argomento principale per
incoraggiare energicamente la campagna
vaccinale, presso altri cristiani sono
risuonate come un giudizio e hanno
aperto un dissidio interiore che chiede di
essere illuminato.
Sarà stato l’utilizzo strumentale delle tue
parole compiuto dai media ma di fatto
quelle parole hanno portato molti a
considerarsi in diritto di trattare ogni
dubbio e resistenza alla vaccinazione
come segno di irresponsabilità ed
egoismo.
A noi pare improponibile l'equazione
“vaccinazione=amore” nella misura in cui
genera di riflesso l’equazione opposta
“non-vaccinazione=egoismo”. Tu cosa
pensi? Avremmo bisogno Papa Francesco
che, con parole semplici, ci aiutassi ad
andare in profondità, tutti, vaccinati e non,
per ritrovare un pò di verità e un pò di
umanità tra di noi.
Ecco, l’umanità. Lo stigma gettato
addosso a coloro che non si sono
vaccinati ha generato nel cuore di questi
ultimi (anche nelle parrocchie) sentimenti
di marginalizzazione e di colpa che
intrecciati a quelli del giudizio hanno
creato lacerazioni interiori che fanno male
all’umanità comune perché fanno male
alla fraternità. I provvedimenti delle
autorità civili hanno assunto da diverso
tempo profili francamente persecutori e
ricattatori, del tutto incompatibili con la
Costituzione, figuriamoci col Vangelo:
p e n s i a m o a l d i s p r e z z o s p a r s o
quotidianamente contro chi ha scelto di
non vaccinarsi per timore di reazioni
avverse. Pensiamo all’esclusione dalla
vita sociale di persone sane nonostante
siano in possesso di dispositivi di
protezione. Pensiamo alla decisione di
sanzionare la disobbedienza all’obbligo
vaccinale surrettizio con la sospensione
dal lavoro e dallo stipendio. Pensiamo alla
proposta di alcuni medici e politici di
curare solo pazienti vaccinati con tre dosi,
escludendo dalle cure i non vaccinati. E si
potrebbe continuare.
Non possiamo nasconderci il fatto che
anche i regolamenti attuativi decisi dalle
diocesi in ottemperanza ai provvedimenti
governativi hanno contribuito, a modo
loro, ad alimentare in parrocchia queste
divisioni esacerbando i sentimenti che le
accompagnano.
La loro applicazione letterale ha finito per
diventare in talune parrocchie la cosa più
importante da garantire, anche più del
legame fraterno, più della misericordia,
più del rispetto. Le cose non avrebbero
dovuto andare così.
Ciò che adesso ti chiediamo, Papa
Francesco, é in che modo attraversare
questa situazione imparando qualcosa. E
cosa soprattutto? La tua parola per noi é
importante. E in ogni caso lascia il segno.
Sappiamo che il peso che porti é grave.
Per questo vogliamo dirti la nostra
vicinanza e assicurarti la nostra preghiera.
don Emanuele Personeni, della diocesi di
Bergamo
Seguono le firme dei sottoscrittori

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