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TRUTH

Trump sostiene che ci sono solo due sessi? «Mina il consenso scientifico»

donald trump il timone paola belletti Feb 18, 2025

di Paola Belletti

Tra la corrispondenza da evadere arrivata sul desk di Trump, ce n’è una, datata 5 febbraio, indirizzata al Presidente e ai membri del Congresso che rende l’idea dell’effetto che il corso intrapreso dalla nuova amministrazione sta avendo sul “clero” dell’ideologia gender e del pensiero unico, non più così dominante. La lettera porta la firma tremante, per via della malcelata rabbia, di un gruppo di scienziati che si dicono tanto, davvero tanto preoccupati per gli effetti dell’Ordine esecutivo Difendere le donne dall’estremismo dell’ideologia di genere e ripristinare la verità biologica al governo federale” firmato dal mai per loro abbastanza criticato The Donald. I tre che firmano sono presidenti di altrettante rispettabili società scientifiche, per carità, e un po’ in stile “chiamo mio cuggino” dicono che dietro di loro ci sono ben 3500 altri scienziati, belli grossi, pronti a dar loro una lezione.

C’è proprio scritto così, non con il tono deformato a scopo di satira, ma sentite qua: «Le nostre tre società scientifiche rappresentano oltre 3500 scienziati, molti dei quali sono esperti della variabilità che si riscontra nell’espressione sessuale nei regni vegetale e animale. Ulteriori informazioni che spiegano perché il sesso si trova lungo un continuum possono essere trovate qui . Se desideri parlare con uno dei nostri scienziati, contatta una delle società elencate di seguito». Quasi fossero una mamma anni 80 che, ciabatta in mano, apostrofa il figlio che ne ha combinata una delle sue con il terribile “vieni qui che non ti faccio niente”, invitano il presidente e i membri del congresso ad avvicinarsi in modo che possano capire bene questa cosa del continuum. Che si sarebbero arrabbiati in tanti lo si sapeva, ne abbiamo parlato ampiamente nel numero di febbraio, ma che con quell’Ordine esecutivo Trump abbia semplicemente ribadito e ristabilito la verità, anche scientifica, in merito alla differenza sessuale è cosa che difficilmente si può negare.

Se non arroccandosi in cittadelle per esperti in materie incomprensibili e caste di iniziati che, studiando il libro sacro della natura senza la dovuta umiltà e forse per questo perdendosi dietro la superbia dei loro pensieri, si propongono come gli unici depositari di una verità che deve restare a disposizione del più classico e condiviso metodo di conoscenza, ovvero l’esperienza. Chi di noi, senza sovrastrutture ideologiche e al riparo di ripetuti lavaggi del cervello, riesce a negare che nella realtà esperita della propria esistenza si incontrano solo e sempre due sessi, due modi uguali per dignità ma differenti per espressione, e sono il maschio e la femmina? Due sessi talmente necessari l’uno all’altro che “È per questo che finché c’è un uomo solo, non c’è ancora l’uomo”, dice Fabrice Hadjadj in un articolo del Foglio.

Questo non significa banalizzare la complessità che caratterizza la nostra corporeità sessuata e persino la gradualità con la quale l’identità femminile e maschile si sviluppano nel tempo, interagendo con l’ambiente e la storia personale. Significa piuttosto riportare l’attenzione a ciò che ci precede e ci troviamo in dote e, magari, a viverlo o almeno a proporlo come una prospettiva di bene e non come pregiudizio, stereotipo, costrutto culturale imposto da non si sa bene chi, se non il cosiddetto “patriarcato” (che forse sta per passare di moda a sua volta). (Foto: Pexels.com/Imagoeconomica)

FONTE : IL TIMONE

 

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