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Squadristi democratici: ferito al banchetto "Un Cuore che batte"

andrea zambrano la nuova bussola quotidiana vita e bioetica “un cuore che batte” Nov 11, 2023

di Andrea Zambrano

Trieste. La raccolta firme di "Un Cuore che batte" finisce con un'aggressione squadrista di un collettivo di Sinistra. Urla, calci e accuse di fascismo: un consigliere comunale ferito con due giorni di prognosi. Qual è il fascismo? 

Aggressione squadrista in piena regola quella che si è verificata martedì a Trieste nell’ambito dell’iniziativa Un cuore che batte. A farne le spese è un consigliere comunale nel pieno esercizio delle sue funzioni. Salvatore Porro, ex poliziotto di via 72 anni e rappresentante in Consiglio è stato aggredito da un collettivo di 10 antagonisti già conosciuti alle forze dell’ordine.  

L’episodio di vera e propria violenza nei confronti di un’iniziativa per la vita nascente è avvenuto martedì mattina in Via Malcanton, angolo piazza Unità, in pieno centro del capoluogo Giuliano. 

Porro era stato regolarmente chiamato dai promotori dell’iniziativa Un cuore che batte per apporre i sigilli sulle firme per quella che era l’ultima giornata per la raccolta firme dell’iniziativa di legge popolare che punta a limitare l’aborto introducendo l’obbligo dello specialista a far ascoltare il battito cardiaco del nascituro.  

Non un banchetto e vero e proprio, perché non concesso dal Comune, ma una raccolta firme itinerante regolarmente autorizzata da Questura e Amministrazione Comunale, promossa da Pro Vita & Famiglia, con il suo referente Stefano Martinolli e alcune attiviste.  

Come racconta lo stesso Porro nel verbale poi consegnato alla Polizia, si sono avvicinati 10 persone tra i 20 e i 30 anni, cinque maschi e cinque femmine, che hanno iniziato ad inveire pesantemente contro gli attivisti intenti a raccogliere le firme.  

«La quantità di offese, parolacce, minacce e volgarità nei nostri confronti – ha spiegato Martinolli alla Bussola - è stata davvero sconcertante. Ma dalle parole sono passati ai fatti quando hanno cominciato a spintonare una signora di 80 anni che ci aiutava nelle operazioni di raccolta delle firme e che si opponeva spiegando loro la bontà dell’iniziativa». 

«Hanno preso uno dei fogli con le firme, che contengono dei dati sensibili e lo hanno stracciato».  

Una volta ricevuta la spinta, è intervenuto Porro per difendere la donna. Ne è nata una colluttazione nella quale Porro ha rimediato un calcio alla gamba e poi due giorni di prognosi al pronto soccorso. 

L’intervento della Polizia, prontamente allertata, ha scongiurato il peggio. Si è poi scoperto che i personaggi in questione erano già noti alle forze dell’ordine. «Ora abbiamo 3 mesi di tempo per sporgere denuncia», spiega Porro. La Digos ha riconosciuto che Porro era nell’esercizio delle sue funzioni di eletto; pertanto, per i dieci individuati ci sarà anche questa aggravante.  

Da commedia dell’assurdo il dialogo tra gli attivisti e il gruppetto di facinorosi, raccontato da Martinolli: «Ho cercato di spiegare che l’embrione, prima, e feto poi, dopo novi mesi nasce un loro fratello e sorella. Nulla da fare. Hanno urlato che l’embrione è un grumo di sangue e che noi siamo fascisti. Poi siamo stati aggrediti».  

Nessuna delle forze politiche ha commentato la notizia o espresso solidarietà al consigliere comunale aggredito. Il quotidiano di Trieste Il Piccolo si è limitato a riportare l'episodio a una breve di cronaca senza riferire del ferimento di Porro, ma parlando di semplici contestazioni. E poi c'è chi urla al fascismo permanente.  
(Foto Andrea Lasorte)

FONTE : La Nuova Bussola Quotidiana

 

 

 

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