SILERE NON POSSUM: LA LEGGE NATURALE IN CORRELAZIONE CON LA LEGGE ETERNA
Feb 18, 2025
di Emanuele Sinese
Pochi giorni fa il Presidente della Regione Toscana ha approvato la facoltà di avvalersi del Suicidio Assistito, come affermazione del primato del soggetto. L’uomo post contemporaneo è sempre più fautore del suo declino, in quanto in coscienza elimina la propria identità trinitaria.
Suicidio Assistito in cosa consiste?
Da un punto di vista medico consta nel somministrare per volontà del degente sostanze necessarie affinché in tempi celeri si giunga al decesso.
Cosa vi è agli albori?
La questione ha le fondamenta nella volontà, quindi nella capacità del soggetto di decidere, che in riferimento al Suicidio Assistito diviene incapacità del soggetto, perché esso vive la passività dell’esistenza in quanto va eliminare un valore indiscutibile che è la vita. In riferimento al fine vita, il soggetto che si avvale di suddetta pratica permette che lo Stato, quale difensore dei diritti umani, faccia violenza sui suoi rappresentanti: i cittadini. In questo caso la politica sta adottando quanto Paul Ricoeur afferma: la dialettica tra forma e forza. La forma è l’affermazione del potere, che in democrazia solo a livello apparente rappresenta l’uomo! Lo Stato in relazione al Suicidio Assistito adotta una violenza di massa, che il popolo per ignoranza di fede reputa libertà! Sorge spontanea l’istanza: l’Italia dovrebbe rifarsi al Vangelo nel varare le norme? Il Magistero della Chiesa ribadisce l’importanza di un contesto laico, ma non laicista. Il laicista è un soggetto ostile e nefasto nei confronti della Chiesa, ma anche verso il prossimo, dacché concepisce l’essere e l’esistenza solo in dimensione materialistica, ove il soggetto è un puro substrato chimico, manipolabile secondo le proprie effettività. Si ricorda inoltre che lo Stato italiano riconosce i valori cristiani come fondamento della propria identità culturale e tra i molti vi è innanzitutto la vita! Nell’applicare il fine vita, il degente così come il personale sanitario subiscono e fanno subire il male commesso.
Essi subiscono perché in volontà arrecano a se stessi un danno irrevocabile: la morte volontaria. Fanno subire perché quanto è male viene definito e proposto come un bene.
L’uomo perde così il suo essere razionale, in quanto agisce irrazionalmente, perché compie il male. Il male a livello teologico è il peccato, che rimane atto irrazionale, perché in contrasto con il Sommo Bene e con un dono sublime che Dio ha posto nell’uomo all’atto della creazione: la ragione! La ragione è capace di Dio, se è in correlazione alla Ruah, ossia al soffio dello Spirito Santo.
Il ruolo della politica
Dal greco antico “politiké” significa “città-stato”. La prima definizione di politica risale ad Aristotele, che definisce l’uomo un animale politico per natura. Per Aristotele la politica significa saper amministrare la polis per il bene comune. In riferimento al bene comune la Dottrina Sociale della Chiesa ricorda che l’uomo è capace di comprendere il bene nella sola misura in cui la sua libertà converge a Dio. Essa però non è illimitata, in quanto l’umano è caduco a causa del male e quindi bisognoso della costante azione pneumatologica, affinché riconosca la propria immagine con il creatore.
In cosa consiste quindi la libertà?
Anche su fronti sociali consta in un retto esercizio di suddetto dono esattamente la libertà, che però non fa l’uomo il fautore di sè! La libertà è come il “fiore” che va custodito e fatto germogliare. Se accade l’opposto essa muore. Si evince che la libertà è in circolarità con la legge morale naturale, la quale è insita in ogni uomo all’atto della nascita. La legge naturale altro non è che l’intelligenza posta da Dio nell’uomo, affinché comprenda e scinda il bene dal male. Essa è in correlazione con la legge eterna ed è universale. Suddetta legge, quella naturale, quale espressione della dignità umana è sempre sottomessa a Dio, in quanto ha creato l’uomo come elemento magnifico del suo progetto di costituzione del mondo. La legge naturale quindi non può sottoporsi alla malvagità umana, essa è anche il presupposto di leggi civili, che devono essere a essa contingenti. Se si offusca la legge naturale si elimina Dio e l’umano divine come un gregge senza pastore.
Chiesa e Suicidio Assistito
Il Decalogo ossia i Dieci Comandamenti sono una proposta sponsale tra Dio e il popolo amato che Gesù nell’esodo della croce ha riscattato. Essi non hanno la volontà di ostruire il cammino umano, bensì di liberarne la libertà da possibili situazioni nefaste. Il quinto comandamento chiosa così:
<< Non uccidere! >>
E’ un imperativo che ricorda all’uomo chi è l’autore della vita: Dio! Nessuno può arrogarsi il diritto di sopprimere un essere umano. In relazione alle persone affette da gravi patologie, si ricorda che esse devono essere particolarmente rispettate e aiutate. L’interruzione di procedure mediche, che sono d’ausilio al contrasto alla malattia per far spazio all’applicazione al Suicidio Assistito è un atto moralmente grave, anzitempo perché in contrasto con l’immagine divina che ognuno ha in sè impressa e successivamente contro la legge naturale, la quale non prevede che un soggetto venga privato della propria vita da terzi.
Come risolvere la questione?
La sofferenza non è opera di Dio! Egli non vi aveva pensato. Essa è il risvolto della libertà abusata dai progenitori. Per quanto concerne il dolore fisico causato da una patologia con diagnosi infausta, si ricorda la possibilità di avvalersi delle cure palliative, le quali leniscono la sofferenza causata dall’acuirsi della malattia. Nella malattia il degente rimane sempre persona e in lui si rivela il volto di Cristo. In riferimento una dottoressa inglese Cicely Sounders chiosò così:
“ Tu sei importante perché sei tu e sei importante fino alla fine”.
Conclusione
Il Suicidio Assisto è atto immorale e grave, chi si avvale si preclude la possibilità di avere la celebrazione esequiale presso la Chiesa. Purtroppo anche tra i cattolici, vi è una frangia favorevole a sopraindicato intervento; a questi ultimi si richiede di riporre il loro essere dinnanzi al Mistero della croce e riscoprire il cruento sacrificio grazie al quale l’Unigenito ha redento i peccatori.
FONTE : Libertà e Persona
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