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Pensierino... I danni collaterali della sostituzione etnica 

giglio reduzzi Nov 27, 2023

di Giglio Reduzzi

Non è un mistero che, all’interno della Sinistra, sono tutti a favore dell’immigrazione, anche se alcuni lo sono meno di altri. 

C’è addirittura chi considera il flusso migratorio benefico in quanto lo vede come un fenomeno compensativo della nostra denatalità e/o fonte di manodopera a basso costo. 

Fino a pochi anni fa (forse lustri, non certo decenni) si temeva che l’immigrazione avesse come danno collaterale ma inevitabile l’islamizzazione dell’Europa, dato che la stragrande maggioranza dei nuovi venuti è di religione musulmana. 

Ora questo timore è quasi del tutto scomparso, perché il cristianesimo nel frattempo ….è evaporato e l’Islam ora trova le porte spalancate. 

Comprese quelle delle chiese. 

E’ sufficiente un’occhiata alle Messe teletrasmesse (cioè a quelle che si suppone trascinino la maggior affluenza) per rendersi conto: se togli le suore e gli ultra ottantenni, ad assistere al rito domenicale non rimane più nessuno. 

I banchi dal terzo in giù sono tutti vuoti. 

Mentre le strade limitrofe sono affollate da immigrati musulmani inginocchiati per terra, che pregano Allah a cielo aperto, sfidando la pioggia. 

Düra minga, non può durare! 

Continuando di questo passo anche il Duomo di Milano, dopo una breve parentesi museale (per attutire l’impatto), diventerà una Moschea, come già avvenuto per la Basilica di Santa Sofia a Istambul. 

Neppure Avvenire (che è l’organo dei vescovi) nega più che, prima o poi, ci sarà il sorpasso. Che cioè nel nostro Paese ci saranno più musulmani che cristiani. 

Infatti la Chiesa, che dovrebbe essere in prima fila a difendere il suo gregge, inspiegabilmente (ed a differenza di quanto predicava l’inascoltato card. Giacomo Biffi, di venerata memoria) continua imperterrita a sostenere il dovere di accogliere anche i migranti musulmani che arrivano sulle nostre coste di soppiatto, seppur non in assetto bellico come nei secoli passati. 

Ai quali vanno aggiunti, non dimentichiamolo, quelli che arrivano nei nostri aeroporti con regolare visto d’ingresso, anche se non è ben chiaro (ci sono indagini in corso) come l’abbiano ottenuto: se dopo la due diligence dei nostri funzionari consolari o…. dietro illecito compenso. 

Sta di fatto che gli islamici presenti nel nostro territorio sono diventati davvero tanti. 

In alcune scuole elementari del settentrione ci sono già le  prime avvisaglie di quel che avverrà nel resto d’Italia: gli scolari musulmani sono più numerosi (e, soprattutto, più osservanti) dei cristiani. 

Mi pare che un esempio significativo si trovi a Monfalcone. 

Se è questo che la Sinistra vuole, si accomodi pure, ma non faccia finta di ignorare le ineluttabili conseguenze. 

Che sono di religione, ma anche e soprattutto di civiltà. 

Se c’è una cosa che più delle altre stride tra la cultura musulmana e quella cristiana (o, meglio, quella che una volta avremmo definito cristiana ed ora chiamiamo semplicemente occidentale), questa cosa -dicevo- riguarda il diverso modo di considerare la donna. 

Mentre per l’Islam la donna riveste un ruolo decisamente ancillare rispetto all’uomo, per noi europei essa sta un gradino più su. 

Non per nulla, in caso di pericolo, le operazioni di salvataggio vengono espletate privilegiando le donne ed i bambini. 

Lo facciamo anche con i barconi che portano i migranti a Lampedusa, a costo di deludere i maschi che si vedono lasciati ultimi senza capirne la ragione. 

  E’ vero: spesso anche i maschi italiani (nonostante l’educazione “cristiana” ricevuta dai padri e le battaglie delle femministe) tendono a prevaricare nei confronti delle donne e ad essere violenti. 

Ma non è certo questa la regola. 

La regola è che, da noi, la donna non si picchia neppure con un fiore. 

Una volta le si faceva persino il baciamano. 

Il ruolo di tutto rispetto che le donne ricoprono in Occidente è dimostrato anche dal fatto che esse possono essere elette per le posizioni di maggior prestigio sia a livello nazionale (Thatcher, Meloni) che sovranazionale (Von der Leyen, Metsola). 

I casi di “femminicidio”, benchè portati a simbolo di una società degenerata (ma che per me è solo de-cristianizzata), fortunatamente rimangono molto rari anche nel nostro Paese. 

Anzi il fatto che i media ed i TG italiani abbiano dato tanto spazio al recente caso della povera Giulia (uccisa dall’ex fidanzato Filippo) e suscitato tanta indignazione popolare testimonia di quanto eccezionale sia considerato l’evento. 

Eppoi un conto è il maschilismo derivante da un comportamento ancestrale duro a morire, come quello che qualche volta riaffiora in Occidente, ed un conto è il maschilismo imposto da un credo religioso! 

Ebbene, a seguito del caso Giulia, la Sinistra ha subito accusato il governo di essere in grave ritardo nell’imporre, tra le materie scolastiche, quella che chiama “educazione all’affettività 

 A parte il fatto che già il ricorso al termine “affettività” mi suona sospetto (non vorrei che fosse un modo surrettizio per rispolverare la vecchia dottrina LGBT+), a parte questo fatto-dicevo- la Sinistra dovrebbe essere l’ultima forza a predicare il rispetto che i maschi devono alle donne. 

Lo dimostra l’ostinazione con cui la Sinistra si oppone ad ogni tentativo di arginare il fenomeno dei flussi migratori nonostante sappia benissimo che: 

  • più immigrazione significa più islamismo 
  • più islamismo significa, inter alia, minor rispetto per la donna, 

dato che la funzione ancillare della donna non costituisce una moda passeggera, ma una colonna portante e time- honored del mondo islamico. 

Il vero musulmano non ammetterà mai che una donna possa essere un passo davanti a lui. 

Immaginate l’imbarazzo che proverà la maestra di Monfalcone quando sarà obbligata, per legge, a raccomandare il rispetto della donna avendo di fronte una platea di ragazze musulmane! 

Ragazze che quando andranno a casa sentiranno una predica di segno contrario e per le quali dunque le ore passate a scuola continueranno ad essere le uniche trascorse in piena libertà!

 

 

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