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giglio reduzzi Apr 22, 2024

di Giglio Reduzzi

L’ONU: luogo ideale per chi ha soldi da buttare

Almeno fino a quando il suo organo più importante, cioè il Consiglio di Sicurezza (CdS) continuerà ad essere composto come ora, non capisco cosa ci stiamo a fare in quella organizzazione.

Ci costa un sacco di soldi e non ne ricaviamo alcun vantaggio.

Gli unici Paesi che traggono qualche beneficio dalla loro appartenenza all’ONU sono i cinque membri permanenti del CdS cui è stato conferito il diritto di veto, per il solo fatto di essere stati i vincitori (veri o presunti) dell’ultima guerra mondiale, compresi coloro che si sono comportati bene in quell’unica circostanza e male in tutte le altre.

Mi riferisco ovviamente alla Russia (cfr. intervento in Ucraina), ma non posso per onestà escludere neppure gli USA e la Gran Bretagna (cfr. Iraq).

Ma se anche si fossero comportati bene sempre, sarebbe la prima volta nella storia che un privilegio così importante viene accordato  …sine die.

    Non dimentichiamo che l’Onu era nata per offrire agli Stati, tutti gli Stati, un luogo ove risolvere le loro vertenze in modo pacifico, dialogando tra loro, senza ricorrere ai carri armati, tanto più che, nel frattempo, la potenza distruttiva delle armi era enormemente accresciuta sino a comprendere le bombe atomiche.

Ebbene, la ragione che era alla base della creazione dell’ONU è venuta meno. La missione è fallita.

Quando c’è di mezzo una nazione con diritto di veto, non c’è nulla da fare: la forza delle armi continua a prevalere su quella del diritto, con buona pace di chi si era illuso di aver trovato una soluzione per tutti i mali.

L’ONU funziona solo se i problemi nascono tra Ruanda e Burundi. Questa è la cruda realtà. Il tanto evocato diritto internazionale esiste solo nelle buone intenzioni.

Morale, o si modifica la composizione del CdS su basi più razionali, o non si capisce perché noi si debba continuare a far parte di una struttura che ci offre solo fatture salate da pagare, compresa la necessità di tenere aperta un’Ambasciata ad hoc nella costosa sede centrale (New York) e rappresentanze stabili presso le sue numerose Agenzie.

Per esempio non si capisce come, ad ottant’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Paesi come l’India ed il Brasile debbano continuare ad essere esclusi dal Club dei Cinque pur rappresentando un terzo (o forse più) della popolazione mondiale.

A trarre vantaggio dalla presenza in New York del Palazzo di Vetro, oltre beninteso ai cinque membri del CdS con diritto di veto, sono solo gli albergatori e ristoratori e i loro clienti a nota spese.

Non che l’ONU sia l’unica fonte di sprechi.

Anche l’Unione Europea (UE) non scherza in materia di costi, ma almeno lì siamo tutti uguali: non ci sono Nazioni di serie A e nazioni di serie B e l’Italia vale quanto la Lettonia.

Pertanto nell’UE abbiamo la capacità, se lo vogliamo, di contribuire a cambiarne la politica.

All’ONU invece contiamo quanto il due di picche.

Peccato che, sinora, la politica dell’UE sia tutta nord-orientata ed a noi, ambiziosetti del Sud, abbia riservato solo sberle.

Tipo imporre il cappotto alle case dei siciliani e rovinare i nostri magnifici paesaggi con pale eoliche e pannelli solari.

E non è vero (come purtroppo si è sentito dire anche dal Capo dello Stato pro-tempore) che la nostra partecipazione all’UE ci abbia garantito ottant’anni di pace, perché ad offrici questa protezione ci ha pensato la NATO.

Che pertanto (delle tre grandi associazioni di cui facciamo parte) è l’unica di cui vale davvero la pena essere membri.

Se n’era accorto persino il Partito Comunista. Che è tutto dire.

 

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