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Pensierini...

giglio reduzzi Feb 15, 2025

di Giglio Reduzzi

1. Un CPA in Vaticano

Sappiamo bene che il Vaticano è troppo piccolo per accogliere tutti gli emigranti, come Papa Bergoglio ci invita ogni santo giorno a fare.

E sappiamo anche che il suo invito è rivolto, non solo agli italiani, ma a tutti i cattolici.

Tutti, meno quelli che hanno la fortuna di abitare in Vaticano e godere della protezione offerta, con precisione svizzera, dalle guardie di confine.

Le quali impediscono a tutti, emigranti compresi (se non in primis) di entrare, a pena di multe salate.

Le modeste dimensioni di quello Stato non impedirebbero tuttavia di istituirvi un Centro di Prima Accoglienza (CPA) dove i migranti potrebbero essere identificati e valutati con la mitica scrupolosità elvetica.

Cioè fare in Vaticano quello che il governo sta faticosamente cercando di fare in Albania.

Perché cercare lontano quello che si potrebbe facilmente trovare vicino?

Lo dice il Manzoni nei Promessi Sposi, ma lo dice anche il semplice buon senso.

In tal modo:

  • verrebbe meno l’accusa spesso rivolta al Vaticano di predicare bene e razzolare male,
  • verrebbe sottratta alla Sinistra una ragione per criticare il governo sulla pur lodevole iniziativa in terra albanese.

Del resto, operando nel senso indicato, la Chiesa non farebbe altro che fare in piccolo ciò che essa ha sempre fatto in grande: accogliere chiunque abbisognasse d’aiuto, persino coloro che erano evasi dalle prigioni o ricercati dallo Stato!

C’è un’intera letteratura in cui i conventi sono dipinti come veri e propri rifugi dei peccatori.

Il ricercato aveva due opzioni: riparare all’estero o trovare un convento di frati.

Tra l’altro si è già verificato che tra gli immigrati sfuggiti al (lento e poco scrupoloso) vaglio dei CPA oggi esistenti ci fosse qualche autentico delinquente.

L’idea di istituire un CPA oltre le mura leonine più che opportuna apparirebbe molto cristiana.

E nessuno oserebbe criticarla.

2. La Mafia cosa buona e giusta?

Non passa giorno senza che i tutori dell’ordine arrestino qualche mafioso.

(Ci piacerebbe molto dire “carabinieri” al posto del generico “tutori dell’ordine”, ma non possiamo, altrimenti gli agenti di polizia si arrabbiano perché fanno lo stesso mestiere. Del resto tutto in Italia è doppio quando è a carico dello lo Stato.)

Ieri (11/02) a Palermo ne hanno arrestati 181 tutti in una sola retata.

Sono tanti?

Certo che sono tanti, ma non sono tutti.

In alcuni rioni le forze dell’ordine sono state fieramente avversate dalle famiglie degli arrestandi perché considerate intruse.

La folla non ha esultato per essere stata liberata da degli oppressori, ma ha protestato perché era stata privata di persone perbene.

A significare che quei 181 che a noi sembrano tanti, in realtà sono solo la punta dell’iceberg.

Questo fa pensare.

E dire che è dal 1861 che stiamo provando, senza riuscirci, ad estirpare il fenomeno.

Vuol dire che in alcune aree del nostro Paese la Mafia è ritenuta cosa buona e giusta.

 

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