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Pensierini...

giglio reduzzi Apr 30, 2024

di Giglio Reduzzi

Una data in sordina

Sono meravigliato che la data del 4 Febbraio (forse a causa delle guerre in corso) sia scivolata via senza che nessuno abbia ricordato l’evento di portata storica che quella data richiama.

Essa infatti rappresenta il giorno in cui, nel 2019, Papa Francesco e l’Imam Ahmed Al-Tayyeb firmarono ad Abu Dhabi la famosa dichiarazione congiunta in cui si afferma -inter alia- che tutte le religioni abramitiche sono equipollenti in quanto espressione della medesima volontà divina.

Dichiarazione che ha avuto la pronta adesione del segretario dell’Onu.

Il quale, con tale atto, ha dato al documento quel carattere di universalità che gli mancava e che è sfociato nella fissazione del 4 febbraio come festa di tutte le religioni.

Il Documento di Abu Dhabi ha anche prodotto, a cascata, una serie di eventi, i più importanti dei quali sono stati:

· la realizzazione in terra araba di un centro religioso dedicato alle tre religioni di origine abramitica

· l’istituzione di un Premio (Premio Zayed) da assegnare anno per anno a personalità o istituzioni che abbiano, con le loro iniziative umanitarie, contribuito al conseguimento dei fini statutari.

Negli scorsi anni il premio era stato assegnato, tra gli altri, al Segretario generale dell’ONU, ai Reali di Giordania e alla Comunità di S. Egidio.

Quest’anno i premiati sono stati suor Nelly Leon Correa, le organizzazioni indonesiane Nahdlatul Ulama e Muhammadiyah ed il cardiochirurgo egiziano Sir Magdi Yacoub.

Come si vede non mancava materia perché la data meritasse di essere commentata o almeno ricordata.

In ogni caso è indubbio che il Documento firmato ad Abu Dhabi nel 2019 sia destinato ad assumere nella Storia la medesima importanza che è stata assegnata all’editto di Costantino del 311 d.C., quando, con esso, si pose definitivamente fine alla persecuzione dei cristiani e li si ammise al libero esercizio del loro culto.

Poi, com’è noto, nel 380 d.C. venne l’editto di Teodosio con cui, solo pochi anni dopo, il Cristianesimo passò dall’essere un culto ammesso niente meno che a diventare l’unica religione praticabile.

Donde la grande espansione del Cristianesimo in tutto l’impero romano che, come tutti gli archeologi possono testimoniare, comportò la distruzione di molti tempi pagani o la loro conversione in chiese cristiane.

Conseguenza logica di quest’ultimo editto (quello di Teodosio) fu che la persecuzione che prima subivano i cristiani ora si riversava su tutti coloro che non lo erano.

Nel mondo occidentale, essa riguardò prima gli ebrei (colpevoli di aver ucciso Cristo) e poi, a partire dal 700 d.C., anche i musulmani, quali portatori (oltretutto molto bellicosi) di una nuova religione.

Fortunatamente il carattere pacifico della dottrina cristiana, unito ad una serie di altre circostanze (su cui lascio volentieri agli storici di indagare), ha fatto sì che l’avversione dei cristiani per le altre religioni col tempo diminuisse sino a sparire del tutto.

Pur senza voler togliere il lavoro agli storici, direi che questa inversione di tendenza ha due date fisse:

· Per quanto concerne l’ebraismo: il 1965, con la Costituzione “Nostra Aetate” del Concilio Vaticano II 

· Per quanto concerne l’Islam: il 2019, con il Documento di Abu Dhabi del 4 Febbraio.

Ovviamente parlo del posizionamento nei confronti delle altre religioni della sola Chiesa cristiana, anzi della sola Confessione cattolica, perché il comportamento delle altre Confessioni  (si pensi a quella Ortodossa) continua ad essere variegato.

Così come del resto è variegato il posizionamento dei singoli Stati.

Basti pensare alla Francia, dove l’uguaglianza di tutte le religioni davanti allo Stato era già stata proclamata (anche se non sempre osservata) ai tempi della Rivoluzione francese.

Una cosa è certa: che il Documento di Abu Dhabi, avendo stabilito la pari dignità di tutte le religioni, ha spianato la strada al formarsi, anche in Italia, di due convinzioni:

a) che non fosse più il caso di mandare missionari in giro per il modo a predicare il Vangelo, né di

b) frapporre ostacoli alla diffusione di quel movimento religioso (l’Islam) che, sin dal suo nascere, non ha mai fatto mistero della sua intenzione di impossessarsi dell’Europa.

(La strage di Otranto è soltanto un esempio tra mille.)

Ecco perché oggi il processo si islamizzazione è andato così avanti anche nel nostro Paese e, salvo un rapido mutamento di fronte nella politica nazionale od in quella vaticana (dove la prima ha sempre trovato ispirazione e sostegno) ci troveremo presto a fronteggiare una serie di nuovi problemi, quali:

· la differenziazione tra studenti su base religiosa,

· la conservazione e/o trasformazione degli edifici di culto,

· l’edificazione di strutture abitative aggiuntive per i nuovi venuti.

Strutture abitative che, a mio avviso, dovrebbero sorgere in luoghi diversi da quelle dei nativi, per evitare le frizioni che indubbiamente nascerebbero, ed infatti già ora sorgono, quando due comunità così culturalmente eterogenee sono chiamate a spartirsi lo stesso spazio.

Quanto alla trasformazione dei luoghi di culto, questa non sarebbe una novità, perché era già cominciata con Teodosio. Soltanto che allora erano i templi pagani a trasformarsi in Chiese, mentre ora toccherà a quest’ultime subire la trasformazione in Moschee.

In materia scolastica, come sapete, già ora il Ministro italiano per l’Istruzione è costretto a regolare con decreti quale debba essere il comportamento dei capi istituto in presenza di classi multi-etniche.

E siamo solo all’inizio.

 

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