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Pensierini...

giglio reduzzi Dec 11, 2023

di Giglio Reduzzi

 

1. Diritto prevalente 

Leggo che il Capo dello Stato avrebbe firmato il recente provvedimento governativo circa il divieto di produzione e vendita della carne artificiale avvertendo il governo che avrebbe mandato una copia del provvedimento alla Commissione europea “con l’impegno a conformarsi ad eventuali osservazioni che essa dovesse formulare”. 

Alla luce di quanto precede mi chiedo se non sia giunto il momento di dire, una volta per tutte, quale sia il diritto prevalente: se quello comunitario o quello italiano. 

Il fatto che tutti i ministri giurino sulla Costituzione italiana, mi fa pensare che sia prevalente quello italiano. 

In tal caso capirei una notifica fatta alla Commissione europea per pura cortesia, ma non con la promessa di “conformarsi” ad eventuali “osservazioni”. 

 

2. Sinner 

Pare che tutti i nostri migliori atleti di calcio e di tennis, compreso il simpatico Sinner, guadagnino un sacco di soldi, ma non paghino una lira di tasse in Italia, perché protetti dallo status di cittadini monegaschi, che hanno avuto l’accortezza di procurarsi, ancor prima si diventare famosi e ricchi. 

Ebbene, se io fossi un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, convocherei il giovane Sinner e gli proporrei di versare allo Stato italiano, di cui canta così bene l’inno, almeno una parte (anche solo il 30%) di quello che dovrebbe pagare se non godesse di quella “speciosa “ protezione. 

So bene che, di fronte a questa proposta, molti dello schieramento di Sinistra si stracceranno le vesti, perché non c’è dubbio che si tratta di un suggerimento non democratico, ma chi, come me, non ha un’ideologia da difendere, sarà certamente lieto di sapere che in tal modo lo Stato porterebbe a casa qualcosa, tanto o poco che sia. 

E magari sarà contento anche Sinner, se davvero è il bravo ragazzo che dicono (ed effettivamente sembra) essere. 

Oltretutto, se ricordo bene, questo modo anomalo di far pagare le tasse mi pare sia già stato adottato in passato nei confronti del compianto Luciano Pavarotti. 

Chissà: magari l’Agenzia delle Entrate già adotta questa prassi e non ce lo dice per non provocare la reazione contraria dei veri democratici. 

Se è così, fate finta di non aver letto niente.

 

3. La Conferenza sul Clima 

A me sembra che la conferenza sul clima recentemente tenutasi negli Emirati Uniti non sia stata altro che una farsa. 

Per due motivi principali: 

1. Si è svolta in casa del Paese che trae la sua ingente ricchezza proprio dall’estrazione del minerale che si vorrebbe eliminare, perché fonte di inquinamento; 

2. Sono mancati all’appello i due Paesi che inquinano di più. (In pratica abbiamo assistito ad un processo senza imputati.) 

Poi ci sono i motivi minori, e cioè: 

a)  I soldi spesi per organizzare l’evento; 

b)  L’inquinamento atmosferico causato dal traffico aereo aggiuntivo; 

c)  La presunzione (mai scientificamente provata) circa l’origine antropica dei cambiamenti climatici. 

 

4. Israele  

Capisco il desiderio di Israele di voler vivere in pace con i vicini, ma temo fortemente che si tratti di una mission impossible. 

Netanyahu infatti fa coincidere tale desiderio con la distruzione di Hamas, ma sa che questo movimento è sì, al momento, il peggior nemico di Israele, ma non può ignorare che: 

· Nessuno degli stati vicini gli è veramente amico; 

· I filo-Hamas non costituiscono un numero chiuso e quindi nulla impedisce che chi non è filo-Hamas oggi possa diventarlo domani, a partire dagli abitanti di Gaza che hanno avuto un famigliare ucciso dalle bombe dell’esercito israeliano; 

· Un po' di comunità ostili ad Israele (e potenziali eredi di Hamas) ce li ha persino in casa (trans-Giordania); 

· Purtroppo non gode di buona stampa neppure nel mondo occidentale, a cominciare dall’ONU.  

Detto questo, io continuo a fare il tifo Israele, perché ho visto di persona lo iato che esiste tra la cultura ebraica e quella musulmana. 

Se ne è reso conto anche Paolo VI durante il suo storico viaggio in Terrasanta del 1964, a seguito del quale egli chiese (e, graia a Dio, ottenne) che la conservazione del Cenacolo passasse dalle mani arabe in cui ai trovava (che disastro!) a quelle dei frati francescani ivi residenti.

 

 

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