Telegram
WhatsApp
TRUTH

«Oggi mi fai gli auguri, domani mi abortiresti?»

giuliano guzzo il timone Mar 22, 2025

di Giuliano Guzzo

Su queste colonne più volte abbiamo dato notizia delle campagne di sensibilizzazione, in Spagna, dell’ACdP – acronimo dell’Asociación Católica de Propagandistas, una sigla privata di cattolici impegnati fondata nel 1909 dal sacerdote gesuita Ángel Ayala; lo abbiamo fatto con riferimento sia a temi pasquali sia natalizi, e più volte in questi anni. Eppure l’ACdP riesce sempre a stupire; a promuovere campagne di notevole interesse, capaci di animare dibattito e colpire le coscienze.

Non fa eccezione, la campagna lanciata per la data di oggi, Giornata Mondiale delle Persone con Sindrome di Down, evento da anni che si celebra, appunto, il 21 marzo allo scopo promuovere una maggiore consapevolezza e comprensione di questa condizione, comunemente nota come Trisomia 21. Ebbene, proprio per sviluppare maggiore consapevolezza su questa giornata – e per togliere di mezzo una certa patina di ipocrisia che la caratterizza – l’Asociación Católica de Propagandistas ne ha combinata un’altra nelle sue.

In che modo? Stampando su centinaia di cartelloni pubblicitari e cartelloni pubblicitari in 64 grandi comuni spagnoli – tra cui Malaga, Siviglia, Saragozza e Madrid – questo messaggio: «Oggi mi fai gli auguri, domani mi abortiresti?». «Non pensi che sia un po’ ipocrita?». Che dire, touché. Sì, perché quello che si tocca oggi è precisamente uno degli apici dell’ipocrisia di certo buonismo occidentale, da un lato – in questo giorno, almeno – attento a sensibilizzare la società sui diritti delle persone affette da Trisomia 21, e, dall’altro, pronto a chiudere gli occhi sugli aborti con cui a quelle stesse persone viene impedito di nascere.

A questo proposito, come Timone più volte ci siamo occupati dell’argomento segnalando come già nel dicembre 2020, per esempio, una testata come The Atlantic pubblicava un lungo servizio dal titolo inquietante: «Gli ultimi figli della Sindrome di Down». In quell’articolo, si ricordava che «i test prenatali stanno cambiando chi nasce e chi no» e «questo è solo l’inizio». Il fatto è che, al di là dei test prenatali, ci sono pressioni fortissime anche in ambito sanitario perché questi bambini siano abortiti. Ad Emma Mellor, una donna in dolce attesa di una bimba con la trisomia 21 – mamma la cui testimonianza è stata raccolta dalla Bbc – i dottori hanno proposto l’aborto. E non una, ma addirittura 15 volte.

«Anche se avevamo chiarito che non era una opzione per noi», ricorda la Mellor, «sembravano davvero insistere». Ora, quello di questa mamma è forse un caso isolato? Davvero dietro gli aborti dei bambini con sindrome di Down sono solo il frutto di scelte genitoriali? Il dubbio viene. Dubbi, al contrario, non ci sono rispetto all’opportunità di campagne come l’ultima lanciata dall’ACdP, che potrà forse risultare politicamente scorretta – anzi, certamente lo è -, tuttavia mette il dito nell’unica piaga dove è bene infilarlo: nell’ipocrisia della cultura dominante (Foto: ACdP, Facebook)

FONTE : IL TIMONE

 

ENTRA ANCHE TU NELLA BRIGATA PER LA DIFESA DELL'OVVIO!

Partecipa attivamente nella Battaglia per la difesa della libertà e dell'ovvio!

DIVENTA MEMBRO

Iscriviti alla Newsletter!

Rimani aggiornato su tutte le nostre iniziative e novità!

Nessuna spam garantita. Disiscriviti quando vuoi!