ODIO: CONTINUA LA SCENEGGIATA
Jun 29, 2022di Silvana De Mari
Lunedì 20 giugno ha fatto sentire la sua dolente voce in Senato la Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza. Dato che nessuno può stabilire in maniera oggettiva cosa sia razzismo, cosa sia intolleranza e cosa possa istigare alla violenza, la Commissione ha lo scopo di dare valenza oggettiva a giudizi tragicamente soggettivi, cioè di parte, annientando qualsiasi speranza di libertà di parola.
Il mondo si divide in buoni e cattivi, e i buoni decidono chi sono i cattivi. Combattere l’intolleranza è una frase contraddittoria, dimostra intolleranza all’intolleranza o a ciò che qualcuno classificherà come intolleranza. Chi stabilisce cosa è razzismo? Permettere agli immigrati diritti negati agli italiani, rifiutare tamponi e cosiddetti vaccini per esempio, eliminare per loro doveri assoluti per gli italiani, pagare i biglietti sui treni, non insultare la polizia , è razzismo o antirazzismo?
Evidentemente non è razzismo che personaggi politici italiani come la signora Boldrini e la signora Boschi vadano al funerale di un immigrato ucciso da un italiano durante una rissa e non vadano al funerale di nessuno dei numerosissimi italiani massacrati a colpi di piccone, di spranga, di coltello, dei coniugi Solano uccisi con spaventosa ferocia da un ivoriano diciottenne penetrato a casa loro di notte, nell’agosto del 2015.
Oppure si considera razzismo solo essere allibiti dalle centinaia di tunisini, provenienti quindi da una nazione assolutamente normale, scaricati sulle nostre coste negli ultimi giorni perché gli italiani li mantengano? Perché l’antisemitismo deve essere combattuto per legge, mentre il cristianesimo può essere oltraggiato a ogni Pride e nessun personaggio politico ricorda mai i cristiani massacrati ogni giorno per la loro fede? Gli immigrati cristiani sono perseguitati da immigrati islamici anche sul suolo italiano, sono stati assassinati sui barconi, l’indifferenza al loro martirio non è una forma ignobile di razzismo?
Ogni europeo assassinato da qualcuno che grida Allah Akbar è ignorato come vittima. Ricordarlo anzi potrebbe fomentare l’odio. Per inciso: ma dove sono gli impavidi combattenti contro l’odio mentre Dostoevskij è vietato all’università, Ciaikovskij è vietato a teatro, gli atleti russi, i ballerini russi, le violiniste russe, gli scrittori russi, i cani russi e anche gli alberi russi sono espulsi da qualsiasi competizione.
Dove sono i guerrieri contro l’odio quando la lettera Z è esclusa dall’alfabeto, vietata come era vietata la svastica, fino a quando però non l’hanno adottata quelli del battaglione Azov, che sono brave persone e usano la svastica per motivi puramente folkloristici? Dove si erano cacciati mentre Parenzo, Lucarelli, Brunetta e innumerevoli altri, alcuni anche medici, invitavano alla persecuzione più odiosa tutti coloro che, rifiutando un siero genico sperimentale hanno non solo esercitato i loro diritti, ma anche costituito il gruppo di controllo necessario perché i danneggiati dal cosiddetto vaccino anticovid possano mai sperare in un risarcimento.
Queste persone sono state multate e private dei più elementari diritti umani, lavorare, usare i mezzi pubblici, e questo è stato possibile grazie a una violentissima e capillare campagna di odio. Con la fertilità danneggiata, come dimostrato in Israele, e con il sistema immunitario danneggiato così da essere più soggetti alla malattia, con una tragica tendenza a malattie neuromuscolari e trombosi, gli inoculati hanno la sola consolazione di poter odiare i non inoculati, e lo stesso stato fomenta il loro odio.
Io credo di essere uno dei maggiori esperti mondiali in quanto a odio subito: ho ricevuto qualche migliaia di dichiarazioni di odio e minacce. Tutte le volte che ne ricevo una, recito un’ Ave Maria per chi me l’ha mandata, lo affido al suo Angelo Custode che si dia da fare, cancello la mail e procedo per la mia strada.
I vari discorsi contro l’odio sono semplicemente un ennesimo bavaglio. Campagne di odio sono state da sempre lanciate contro i leader di destra, soprattutto nel momento in cui davano l’impressione di vincere. L’odio a sinistra è permesso perché loro sono buoni a prescindere, dotati geneticamente dell’unica etica disponibile. Dopo il massacro di Berlusconi e quello di Salvini quando stravinceva le elezioni, ora è il turno della Meloni. La Meloni ha detto in Spagna cose ovvie, e particolarmente ovvie per un partito moderato, sì alla famiglia naturale, sì alla cultura della vita, non alle istanze LGBT, ma le ha dette con un tono di voce non abbastanza sussurrato. Il movimento LGBT, vale la pena di ricordarlo, è un movimento di sinistra, che include solo una minoranza dei maschi omosessuali, un’infima minoranza di donne lesbiche, che si sono dissociate dal movimento in quanto contrarie alla pratica crudele e atroce della gestazione per altri.
Fanno parte in compenso del movimento tutti i suoi sponsor, ONU; UE, partiti di sinistra di tutto il mondo, Hollywood, cantanti, registi, attori, il mondo accademico, l’Associazione psichiatri americani, tutte le multinazionali e le banche che sponsorizzano i Pride. La stragrande maggioranza degli omosessuali non si riconosce nelle sue istanze. Il gruppo degli Omosessuali di destra dichiara orgogliosamente “Sì, esistiamo. Siamo omosessuali e non siamo di sinistra. Non siamo “persone LGBT”, ma persone e basta, come tutte le altre. Non ci riconosciamo nello stile e nei contenuti delle rivendicazioni delle lobby gay, né siamo fan dei gay Pride o dell’arcobaleno. Non siamo definiti da un orientamento e non siamo orgogliosi, né ci vergogniamo del nostro essere. Riteniamo che la famiglia naturale non sia equiparabile ad altre forme di unione e che, per quanto possibile, ogni persona debba avere il diritto ad avere un padre e una madre, o almeno, a sapere chi sono. Guardiamo con preoccupazione alla crescente promozione della transessualità nei bambini e alla diffusione delle teorie gender nelle scuole. Siamo contrari all’indefinito concetto di “identità di genere” che pone problemi di carattere sociale e giuridico. Pensiamo sia ingiusta la logica del “figlio a ogni costo” e che pratiche come l’utero in affitto non siano progresso o gesti di altruismo, ma regresso ed egoismo. Riteniamo che il concetto di omofobia troppe volte sia utilizzato in maniera strumentale per screditare il pensiero altrui, per censurare le diverse visioni antropologiche e che leggi che si prefiggano di punire presunte fobie o sentimenti di “odio” siano un reale pericolo per le libertà costituzionalmente garantite e l’anticamera dello psicoreato. Non siamo quelli che fanno clamore o che fanno del vittimismo la propria bandiera, ma è giunto il momento in cui, come diceva Oriana, “tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo”. Aggiunge Umberto La Morgia “Che cos’è la “Lobby LGBT” in una fotografia? Quella che promuove l’ideologia gender dicendo che non esiste nessuna ideologia gender e quella che dice che non esiste nessuna lobby LGBT mentre in modo squadrista inviano in massa centinaia di insulti, minacce e intimazioni gravissime …”
Il movimento LGBT non protegge gli omosessuali. Non li protegge dall’unico vero pericolo: l’islamizzazione dell’Europa. Nelle scuole coraniche si inneggia alla loro persecuzione, nei quartieri a maggioranza islamica sono a rischio. Il movimento LGBT è cancel culture, e la cancel culture spiana la strada all’islam. Lo hanno intuito gli omosessuali di destra e lo aveva correttamente intuito Pim Fortuyn uomo politico omosessuale olandese che il 6 maggio 2002 fu assassinato con cinque colpi di pistola solo nove giorni prima delle elezioni generali in Olanda. Il movimento LGBT, di sinistra e quindi favorevole all’immigrazione incontrollata, non lo ricorda come un martire, e invece lui lo è.
Pim Fortuyn fu accusato di essere xenofobo e di estrema destra; fu accusato di crimini di odio. Il suo assassinio fu praticamente giustificato, dopo essere stato sicuramente incoraggiato. A Oslo c’è stato purtroppo quest’anno un brusco risveglio. Allah loves equality è il titolo di un fim pachistano, diventato un motto ai Pride, con la signora Cirinnà che lo mostra molto fiera, mentre omosessuali continuano ad essere assassinati a Gaza, Theran e in Arabia Saudita. e ora sono assassinati su suolo europeo
Nei nostri Pride si continua a irridere Cristo e la Madonna, perché la cancellazione del Cristianesimo spiana la strada all’Islam, e il movimento LGBT è una clava contro il Cristianesimo.
E si è anche cominciato quest’anno a inneggiare a simboli nazisti. Al Pride di Varsavia il sole nero e la runa del lupo del battaglione Azof.
Degli antichi legami ho parlato qui https://www.silvanademaricommunity.it/2021/03/11/la-riscrittura-della-storia-del-terzo-reich/
Se siete un omosessuale europeo scappate a chiedere asilo politico a Putin. In Russia sono vietati i Pride con cui si ingiuria la vostra religione e sono vietate le scuole coraniche che vi condannano a morte. Per inciso credo che uno di questi giorni mi presenterò anche io all’Ambasciata russa a chiedere asilo politico. In Russia non devo pagare multe per avere rifiutato una terapia che ogni giorno si rivela più inutile e dannosa, le mie condanne penali non esisterebbero, potrei lavorare, è vietato il vilipendio alla mia religione.
Mi piace la bandiera, bianco rosso e blu, con al centro, San Giorgio che uccide il drago. Tempi duri per i draghi, quando arriva San Giorgio. Anche la bandiera ucraina è molto bella, gialla come i campi di grano e azzurra come il cielo che li sovrasta. Che il popolo ucraino si liberi di chi lo vuole al massacro e firmi la pace al più presto.
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