Non odiate l’odio e imparate l’ira dai santi.
Mar 29, 2022di Silvana De Mari
Vizi capitali: l’ira
San Tommaso spiega che l’ira è permessa, purché sia dominata dalla ragione. La collera non è spazzatura, è l’emozione che ci è stata data per difenderci e difendere dall’ingiustizia. L’ira è come il colesterolo, l’eccesso uccide e la mancanza non è compatibile con la sopravvivenza, e vale per l’ira lo stesso concetto che vale per il colesterolo, può essere buona o cattiva.
L’ira deve essere di buona qualità, deve essere la reazione a un’ingiustizia vera, non creata dal nostro narcisismo e vittimismo, deve avere come scopo il raggiungimento della giustizia, deve essere proporzionata e soprattutto sotto il costante controllo della ragione.
La collera è l’unica emozione che annienta la paura; quando siamo in collera possiamo non sentire il dolore, sicuramente possiamo tenere testa alla fatica. L’ira è energia pura, può tenerci svegli fino alle quattro del mattino a battere sui tasti del nostro computer, è indignazione e quindi coraggio. E’ come il fuoco, come l’elettricità, come l’energia atomica: può illuminare, cuocere e scaldare oppure può incenerire, ustionare, distruggere.
Come il fuoco l’ira brucia e vale per lei stessa regola che vale per il fuoco: senza saremmo morti.
Il peccato di ira quindi configura diverse possibilità, eccesso, difetto, errore di direzione. L’odio è figlio dell’ira. Chi non è capace di odiare, non è capace di combattere per la giustizia. I saggi e i santi non odiano le creature umane, ma odiano il peccato e il male, che è comunque una maniera di odiare. I buoni chirurghi e i buoni oncologi odiano il cancro. È importante però che amino il paziente più di quanto odino il cancro, altrimenti arriveranno a una guerra totale per distruggere l’avversario, una di quelle guerre che annientano anche il campo di battaglia.
La nostra ridicola epoca ha vietato l’odio, quindi ha vietato la collera, quindi ha vietato l’indignazione. In realtà la nostra ridicola epoca ha vietato il dissenso. Odiare ti costa cinguetta il ridicolo slogan che divide l’umanità in due parti, gli esseri superiori, la nuova razza ariana, che non può mai essere criticata, e gli esseri inferiori che possono essere massacrati. Le donne sono sempre vittime, se qualcuno odia gli uomini, tutti, è un santo. Anzi, una santa.
Tre accademici statunitensi hanno ottenuto un notevole successo con un articolo ottenuto copiando un segmento del Mein Kampf e sostituendo la parola ebreo con la parola uomo bianco. La legge Mancini ha reso un reato la cosiddetta islamofobia. Il ddl Zan che sostanzialmente esiste già, ha reso un reato l’omofobia.
Del cristianesimo calpestato e deriso e dei cristiani fisicamente assassinati non importa niente a nessuno. La mia pagina facebook è stata chiusa innumerevoli volte in quanto “istigava all’odio”, perché spiegavo che l’esistenza di terapie domiciliare rendevano insensata la situazione di emergenza creata per la SARS 2 covid 19. I miei dubbi sui vaccini e cosiddetti tali sono stati censurati in quanto “istigavano alla violenza”.
Faccio orgogliosamente parte di quel sempre più accerchiato gruppo di italiani che non può lavorare, non può salire su un treno, non può entrare in un bar. Posso spostarmi solo in auto sperando di non avere nessun tipo di intoppo, portandomi da casa la bottiglietta per bere e ricordandomi di andare in bagno prima di uscire perché anche i bagni mi sono vietati. Ho i capelli negli occhi perché non posso andare dal parrucchiere e sperimento ogni giorno sulla mia pelle e sui capelli come l’informazione che vivo in una democrazia in un paese libero sia una ridicola burla. Ho rifiutato di farmi inoculare farmaci su cui ho enormi dubbi e che non hanno alcuna valenza nell’evitare che io posso contagiare altri.
Eppure l’ira dello stato, del presidente del Consiglio e del presidente della Repubblica, si è scatenata contro di me. L’odio che si è scatenato contro di me e contro gli altri raggiunge vette sublimi: cittadini innocenti sono privi di stipendio e diritto di lavorare. Che il vaccino serva a fermare il contagio è un concetto che possiamo lasciare a menti come Parenzo e Ronzulli, che ne sono convinti. Questo è semplice odio contro i dissidenti di uno stato totalitario che si è assunto il compito di distruggere il popolo. Basta ascoltare le voci della Ronzulli e di Parenzo, basta leggere la violenza di tutte le altre dichiarazioni. E qui arriviamo un punto importante.
La collera, come tutte le emozioni, può essere contagiosa. La nostra straordinaria mimica ha proprio, tra i suoi compiti, quello di contagiare le emozioni agli altri esseri umani. Le due emozioni che si contagiano con maggiore facilità e maggiore violenza sono collera e paura. Questo può essere pericoloso perché entrambe queste emozioni possono avere come conseguenza l’odio, un odio che potrebbe non essere più regolato dalla ragione.
Ci siamo persi San Tommaso. Fino al XIX secolo la collera e l’odio erano fatti personali, che potevano al massimo estendersi in un gruppo ristretto. Potevano riguardare una persona, una famiglia, un clan, un villaggio, al massimo un’unica città, che si abbandonava anche ad episodi atroci, come il pogrom o il linciaggio, ma sempre circoscritti. Si trattava quindi sempre di situazioni ristrette nello spazio e quindi anche nel tempo perché rapidamente interveniva qualcuno dall’esterno a riportare la ragione.
Il miglioramento della comunicazione grazie prima alla scrittura e ai giornali, poi a mezzi più micidiali come la radio e poi purtroppo la televisione e Internet che sono basati anche su immagini, ha creato la possibilità di trascinare interi popoli in una collera, in una paura e in un odio irragionevoli e soprattutto omicidi. L’omicidio quindi può diventare di massa, può diventare genocidio.
La nostra è un’epoca isterica. La comunicazione diretta mediante immagini, televisione e Internet, ha una straordinaria potenza emotiva a fronte di una superficialità estrema, come mai prima. La base dell’odio genocidiario è costituita da semplificazione e nemico unico. La televisione inoltre manda il nostro cervello in ritmo alfa. Il pensiero è un fenomeno elettrico che può essere misurato, mediante l’elettroencefalogramma. Il ritmo alfa è quello che ci rende ipnotizzabili, che addormenta quella ragione che san Tommaso raccomandava. Se faccio vedere il bambino ucraino sporco e disperato con il suo orsacchiotto in mano in un rifugio antiaereo scateno un enorme numero di emozioni. Se non faccio vedere nessun bambino serbo sporco e disperato e con l’orsacchiotto nel rifugio antiaereo, a nessuno importerà un accidente di 60 giorni di bombardamenti di Belgrado esattamente come a nessuno è importato niente dei 14000 assassinati del Donbass e delle repubbliche ucraine russofone negli ultimi 8 anni, assassinati da bande di una ferocia inaudita, spesso ornate dalla bandiera con la svastica.
L’ epoca attuale ha a una potenzialità incredibile nel creare fiumi di odio, nel portare la collera al di fuori di ogni regione. Come si fa a evitare di cadere tutto questo? Con il rispetto delle leggi.
Il mio cuore sanguina per le bombe sui civili esattamente come negli ultimi otto anni ha sanguinato per le violenze del governo ucraino contro la popolazione del Donbass. Sono stata sconvolta anche dagli oltre sessanta giorni di bombardamenti su Belgrado. Anche a Belgrado immagino ci sono stati bambini terrorizzati che stringevano l’orsacchiotto. E soprattutto a Bagdad: le armi di distruzione di massa erano una fake news (oooops, ci siamo sbagliati), le bombe al fosforo sono state vere. Belgrado come Bagdad, come Odessa sono luoghi dove il dolore è di serie B, e nessuno ci fa vedere i bambini terrorizzati che stringono l’orsacchiotto. A Bagdad i bambini morti sono stati 32000. è stato destabilizzato un paese dove e era possibile vivere. E la Libia? La prima legge è l’equità. O faccio vedere tutti i bambini i non ne faccio vedere nessuno: molto meglio la prima ipotesi.
L’odio quindi è lo scopo della manipolazione. Manipolazione il termine con cui si intende la capacità di spingere qualcuno a un comportamento sistematico contro i propri principi e contro i propri interessi. Per questo è di così fondamentale importanza che si rispettino le regole di neutralità. La letteratura deve essere neutrale. Le università devono essere neutrali. Il concorso per il cane, gatto, criceto, canarino più bellino devono essere neutrali. Tutto lo sport deve essere neutrale. La lirica deve essere neutrale, come l’arte e la cultura, il cinema e il teatro.
Data l’enorme capacità di manipolazione che hanno i media attuali e data la capacità che ha il cervello umano di essere manipolato, soprattutto dove esista la capacità di trasmettere immagini in ritmo alfa, una elementare prudenza dovrebbe spingerci a lasciare sempre aperti i canali di neutralità e ad ascoltare anche le ragioni dell’altro, a guardare anche le fotografie che l’altro ha da mostrare.
Con il termine isterismo si intende l’incapacità della mente a utilizzare la ragione dopo che ha permesso all’emotività di scuoterlo fino alle fondamenta. L’isterismo contro i cosiddetti non vax è pari solo all’ isterismo contro i russi, tutti, inclusi gli scrittore dell’800: entrambi hanno smesso di essere considerati persone, quindi devono essere cancellati.
Quello che sta succedendo ora è al di là di ogni ragione. La levata di scudi contro Dostoevskij, l’esclusione degli atleti paraolimpici e persino dei gatti sono a un livello di imbecillità eccessiva per essere casuale. La comunicazione sta seguendo linee molto simili a quelle che hanno permesso di istaurare una dittatura sanitaria, vale a dire linee isteriche, sostenute dalle stesse persone, con la stessa disumanizzazione del nemico.
Questo è motivo per cui è fondamentale spegnere la televisione. Anche rileggersi San Tommaso non sarebbe male. Nella foto il battaglione ucraino Azov. Approfitto per segnalare la mia più assoluta e totale disistima, ma il termine corretto è vergogna, per le parole che il ministro degli esteri del mio paese ha osato pronunciare contro il presidente Putin: una vergogna infinita e qualcuno informi lo sprovveduto giovane che sono una dichiarazione di guerra, come una dichiarazione di guerra è mandare armi in una nazione in guerra e sequestrare i beni di cittadini che appartengono a una nazione con cui non siamo in guerra. Tra l’altro: con quale legge? Quindi gli stessi anatroccoli che ci hanno privato di una qualsiasi libertà per una malattia curabile con lo 0,5% di mortalità ora ci scaraventano in una guerra? Facciamo una guerra alla nazione che ci ha aiutato quando eravamo nella disperazione per il covid, sono stati i soldati russi a sanificare Bergamo. Ma la salute non era il bene primario?
Quindi? Impariamo la collera, impariamo l’ira giusta guidata dalla ragione: questo è il momento.
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