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La poesia del lunedì #15

emanuele gavi poesia Feb 12, 2024
Le parole
 
Scavare vorrei le dure parole,
come le gocce d’acqua
la roccia, affondarvi i denti,
d’ogni fronda spogliarne la forma
e vagliarle al setaccio.
Perché il suono dell’oro abbaglia,
e nel buio sotto la ferrovia
(lungo i muri dove si va a tentoni)
un sentore risale di cose di mare,
di novità antica,
e del mare risuona all’orecchio, sommessa,
l’ariosa canzone,
e il sale delle lacrime marine,
versate nel vento e nella luce,
arde le labbra e il sorriso
di chi sbuca dal nulla a specchiarsi
nell’infinità azzurra.
La vita è la via per il paradiso.
 
Le parole, abbracciate fino al cuore,
sono belle e luminose
come stelle,
sono dolci come il pane.
Oh, potessimo tuffarci
a capofitto fra di loro!
Troveremmo il refrigerio,
se ne fossimo capaci,
che danno l’acqua fresca, l’aria pura
e i baci.
 
Corteggiate con pazienza
le parole sbocceranno,
con tutti i bei colori
delle rose a primavera;
come il mare d’oro
delle spighe in estate
porteranno ancora frutto.
E il poeta,
chinandosi su una parola nuova
per lui sorta,
nuda più che elegante,
vedrà che era una cosa buona.
 
Tratto da E. Gavi, Il mare e la sua canzone, Robin Edizioni
 
 
 

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