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L’ipotesi di un imminente risveglio religioso

renovatio 21 Jan 23, 2025

Il 2025 vedrà emergere un risveglio del cristianesimo che travolgerà l’Europa a partire dagli Stati Uniti, come un lontano effetto boomerang dell’evangelizzazione portata avanti con la scoperta del Nuovo Mondo nel 1492? Questa domanda agita gli ambienti conservatori americani, dato che Donald Trump ha appena varcato per la seconda volta la soglia della Casa Bianca.

 Questo scenario ottimistico non è frutto di un pensiero isolato, perché si ritrova, con alcune sfumature, nelle penne di diversi scrittori ed editorialisti cattolici particolarmente letti d’oltreoceano. Tra questi, Ross Douthat, che scrive regolarmente per il New York Times.

 Del resto, ci si potrebbe stupire di vedere un conservatore come Ross Douthat scrivere sulle colonne del NYT, quotidiano classificato tra i media di centrosinistra: in confronto, ciò equivale a immaginare Sylvain Tesson alla guida della rubrica letteraria di Le Monde. Un’improbabilità che la dice lunga sulla pressione ideologica che viene esercitata in Francia, spesso più che altrove.

 Il 2025 vedrà emergere un risveglio del cristianesimo che travolgerà l’Europa a partire dagli Stati Uniti, come un lontano effetto boomerang dell’evangelizzazione portata avanti con la scoperta del Nuovo Mondo nel 1492? Questa domanda agita gli ambienti conservatori americani, dato che Donald Trump ha appena varcato per la seconda volta la soglia della Casa Bianca.

 Questo scenario ottimistico non è frutto di un pensiero isolato, perché si ritrova, con alcune sfumature, nelle penne di diversi scrittori ed editorialisti cattolici particolarmente letti d’oltreoceano. Tra questi, Ross Douthat, che scrive regolarmente per il New York Times.

 Del resto, ci si potrebbe stupire di vedere un conservatore come Ross Douthat scrivere sulle colonne del NYT, quotidiano classificato tra i media di centrosinistra: in confronto, ciò equivale a immaginare Sylvain Tesson alla guida della rubrica letteraria di Le Monde. Un’improbabilità che la dice lunga sulla pressione ideologica che viene esercitata in Francia, spesso più che altrove.

Ross Douthat ricorda, in un articolo pubblicato lo scorso Natale, la sua vacanza in famiglia nell’Abbazia di San Benedetto da Norcia (Italia), culla dell’Ordine Benedettino, un santuario un tempo in rovina e lì restaurato più di vent’anni fa grazie ai mecenati americani che hanno permesso la ripresa di una vita benedettina di stretta osservanza scandita da servizi in latino…

 Un luogo che, come lo descrive il saggista, «risuona in modo particolare in Europa, mentre il cristianesimo è in declino da generazioni, determinando un calo della natalità. La campagna attorno al monastero si è svuotata, lasciando dietro di sé alcune pittoresche ville antiche arroccate sulle colline (…)».

 “«Eppure è qui che sorge una prospera abbazia con i suoi giovani monaci che attirano i pellegrini con le preghiere che innalzano a Dio nell’antico rito latino della Chiesa romana. Un paesaggio che riecheggia la caduta dell’Impero Romano, perché c’è un sentimento simile di morte e rinascita».

 Una rinascita, perché quest’anno «il Natale risuona in modo diverso», secondo Ross Douthat che pensa – e non è l’unico – con statistiche a sostegno, che il movimento di secolarizzazione, come un’epidemia, ha raggiunto il suo apice.

 «Ci sono segnali che il liberalismo ha perso la fiducia in se stesso, che molte persone perdono la prospettiva etica e gli orizzonti metafisici trasmessi dalla religione; che gli argomenti a favore della fede potessero essere nuovamente ascoltati. Notre-Dame de Paris è risorta dalle sue ceneri».

 Ma il paragone con Notre-Dame si ferma qui, perché il risveglio religioso intravisto non farebbe necessariamente rima con un puro e semplice ritorno alla situazione religiosa di qualche decennio fa: «La Polonia cattolica, uno degli ultimi centri europei di intensa religione, sembra seguire lo stesso percorso di scristianizzazione dell’Irlanda, del Quebec e dell’Italia».

 «Il movimento protestante americano non è sul punto di risorgere dal letto di morte, non più di quanto lo sia l’anglicanesimo quasi estinto in Gran Bretagna. Allo stesso modo, gruppi come i Battisti del Sud e i Mormoni, in crescita qualche decennio fa e in difficoltà oggi, non si riprenderanno o prospereranno di nuovo automaticamente», ritiene il saggista.

 Per questi ultimi, la rinascita si osserverà soprattutto in gruppi che non beneficiano necessariamente della «considerazione» – né della stima – delle istituzioni religiose in essere, e che costituiscono quelli che chiamiamo, prendendo a prestito dal vocabolario anglofono-sassone, una «sottocultura».

 «Guardate i cattolici che assistono alla messa in latino, quelli che cercano un certo rigore, o quelli che sono passati, per esempio, all’ortodossia», avverte Ross Douthat, che prevede anche una «notevole fioritura della fede» in ambienti dove essa era finora assente  «come nel settore tecnologico».

Del resto, e per andare nella direzione del saggista, l’ultima autobiografia che papa Francesco ha appena pubblicato è molto avara di considerazione e stima nei confronti dei cattolici fedeli alla Messa di sempre, additati con una sorprendente mancanza di gentilezza nei confronti la parte di un pontefice che ha fatto dell’inclusione una delle priorità del suo pontificato.

Pertanto, Douthat immagina un risveglio religioso che si diffonde dalla rivoluzione conservatrice americana che il secondo mandato di Donald Trump potrebbe inaugurare. A questo proposito, l’abbazia di San Benedetto è una metafora interessante: i suoi padri fondatori in epoca contemporanea erano ricchi americani che attiravano candidati da tutta la vecchia Europa.

Uno scenario che, per alcuni, sarà un sogno ad occhi aperti, ma che altri considereranno pieno di ottimismo e portatore di speranza, meritevole – anche solo per questo – di essere meditato, e su cui l’anno giubilare appena iniziato segnerà forse mostrare la rilevanza, chi lo sa?

Articolo previamente pubblicato su FSSPX.News

 

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