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L’IMBARAZZANTE GUERRA ALL’IDROSSICLOROCHINA, AL BUON SENSO E SOPRATTUTTO AI PAZIENTI di Silvana De Mari

covid farmaci medicina silvana de mari Jul 23, 2022

Facciamo un riassunto per quelli che erano distratti. La rivista Lancet pubblica un incredibile studio dove si afferma, ma è sinonimo corretto e dove si inventa, una terrificante pericolosità della idrossiclorochina, vecchio ed economico farmaco che stava dando risultati molto convincenti nella terapia del covid.  La raccolta dati è stata affidata a una società molto ambigua, i dati erano senza senso e quando è stato evidente i tre medici che avevano presentato il lavoro hanno ritirato il loro nome. Siamo di fronte a un inganno non solo gravissimo, ma ridicolo. In base a quest’unico studio, incredibilmente, il 25 maggio l’OMS sospende le sperimentazioni con idrossiclorochina  sui pazienti covid e una maggioranza delle agenzie del farmaco del mondo si adegua.  L’ idrossiclorochina è un medicinale che si usa da oltre cinquant’anni per la malaria e per le patologie reumatiche come l’artrite reumatoide e il lupus. Innumerevoli pazienti hanno usato e usano questo farmaco per periodi anche molto lunghi. L’ articolo pubblicato da Lancet è stato rapidamente demolito da tutti medici degni di questo nome, definito una farsa. I danni fatti da questo articolo sono di due tipi: aver terrorizzato tutti i pazienti reumatici che lo hanno in terapia e l’idrossiclorochina è stata sospesa ai pazienti affetti da Covid, per i quali funzionava benissimo. Otto giorni dopo l’incredibile studio di Lancet viene ritirato, ma il danno è fatto. Che la gente di Lancet possa essersi fatta ingannare da uno studio così rozzamente falso è francamente inverosimile, ma è successo. Che l’OMS blocchi un farmaco in uso da mezzo secolo dopo un unico studio è assurdo, ma è successo. L’unica teoria che può giustificarlo  è una regia mondiale nel tenere la gente terrorizzata da un virus curabile con i farmaci giusti e soprattutto imporre alla popolazione mondiale il mitico vaccino di Bill Gates,  vaccino pagato con denaro pubblico. Per portarsi avanti col lavoro il nostro incredibile capo del governo ha già dato al suddetto Bill Gates alcune decine di milioni di euro dei cittadini italiani e gliene ha promessi quasi 300. La sanità quindi sarebbe ulteriormente spogliata di soldi per investire in un vaccino sicuramente inutile e molto probabilmente dannoso.

Lo studio pubblicato da The Lancet si è rivelato una bufala ridicola e mal costruita, ed è stato ritirato con le scuse della rivista, senza le dimissioni dei redattori che lo hanno permesso. L’OMS alla luce di ciò ha riammesso l’idrossiclorochina in alcuni trial sperimentali,  ma, in una situazione normale, avremmo dovuto assistere alla dimissione in massa dei funzionari che l’avevano tolta. Incredibilmente l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ne ha vietato l’uso il 26 maggio, e continua a vietarlo, ma solo per il covid. All’AIFA credono veramente che un farmaco usato da più di cinquant’anni abbia improvvisamente sviluppato la capacità di dare terribili effetti collaterali o stanno eseguendo ordini altrui? Oggi se ci si ammala di covid, in Italia, si dovrà solo sperare di avere un medico di base che si assuma “tutta” la responsabilità di prescrivere il farmaco, col rischio di eventuali denunce. L’OMS e ancora di più l’AIFA con le loro decisioni insensate stanno mettendo a rischio la salute dei cittadini, che non possono essere difesi dal coronavirus con un farmaco maneggevole ed economico, ma hanno anche scatenato il terrore delle persone con patologie reumatiche, molti dei quali hanno interrotto le terapie.

A questo punto della storia scoppia il caso Mauro Rango: tutti i social si riempiono dei suoi post e dei suoi video. L’ho contattato:  Mauro Rango, 59 anni è laureato in Diritti Umani presso Scienze Politiche di Padova. Non è un medico. Vive nella Repubblica di Mauritius, collaborando con l’Assemblea Regionale di Rodrigues nel settore della formazione sanitaria e del volontariato.  Non è medico, ma collabora con l’assessorato alla salute di Rodrigues e con moltissimi medici, locali e italiani. In Africa il virus è stato fronteggiato con sistemi africani, cioè con grandissima attenzione ai costi

Mauro non è medico, ma allo scoppiare dell’epidemia ha iniziato a fare delle ricerche personali e a coordinare le ricerche di una centinaio di medici: sono arrivati alle conclusioni, grazie sia a un’impressionante documentazione, sia per esperienza personale  che la  combinazione di idrossiclorochina 400 mg/die x 7 giorni, azitromicina 500 mg/die per 6 giorni, zinco e vit. C da 5 a 10 mg in vena al giorno dà ottimi risultati.

Alla nota azione dell’idrossiclorochina nel contenere la risposta immunitaria aspecifica e bloccare la cascata flogogena si aggiunge una funzione di trasporto all’interno della cellula dello zinco che interferiva con la replicazione dell’RNA virale. L’azitromicina che è un antibiotico, non serve solo a bloccare eventuali infezioni batteriche che si sovrappongono al virus, ma  ha un’attività riconosciuta antiinfiammatoria e un’ attività  immunomodulante e antivirale (ampiamente documentata in letteratura). Un aspetto poco noto è il potenziamento di tale azione indotto da elevati dosaggi di vit. C.

Molti medici dichiarano che con idrossiclorochina 400 mg/die x 7 giorni e azitromicina 500 mg/die x 6 giorni ci sono rarissime ospedalizzazioni, e nessun decesso.

Nell’isola Mauritius, le autorità hanno prescritto idrossiclorochina e azitromicina per i casi più gravi plasma iperimmune.

Nel centro nord Italia circa 200 medici, tra cui  il Prof. Cavanna primario di oncologia di Piacenza hanno utilizzato la terapia idrossiclorochina e azitromicina, la stessa che avrebbero utilizzato a Mauritius spegnendo l’epidemia in tempi record. Il professor Cavanna, vestito come un astronauta, è andato casa per casa, ha curato a casa, ha consolato anche e rincuorato. Il tasso di mortalità dei pazienti si è attestato ben al di sotto del 2%.con 100% di guarigioni e senza effetti collaterali in pazienti trattati nelle prime 72 ore dall’insorgenza dei sintomi.

Il 21 marzo il presidente Trump pubblica un twitter dove raccomanda l’azitromicina e l’idrossiclorochina. Il presidente Trump non è medico, ma è  evidente che i medici che gli hanno consigliato il tweet sono consulenti della casa bianca, quindi di alto livello. A questo punto l’azitromicina e l’idrossiclorochina  sono politicizzate. Lo studio di Lancet ha lo scopo di aggredire Trump? Anche a costo di danneggiare i malati? Complimenti per l’etica.  Finalmente, verso la metà di aprile l’associazione azitromicina e idrossiclorochina viene presa in considerazione dalle strutture ospedaliere anche lombarde e venete, anche se ancora a macchia di leopardo, perché  molte tentavano, su consiglio di virologi, immunologi ed epidemiologi, a utilizzare gli antivirali che avevano scarso effetto. In Veneto e Lombardia i pazienti che chiedevano di essere curati con l’ idrossicolorochina, il Plaquenil , si sentiva rispondere che era un farmaco in sperimentazione e che non potevano prescriverlo.

Il 5 maggio un intervento da Fazio di Burioni, la persona che ai primi di febbraio aveva tuonato  che il virus in Italia non stava circolando, cerca di rallentare l’iniziativa di alcuni medici di utilizzare il plasma iperimmune, di bassissimo costo, che funziona benissimo. Mauro Rango interviene attraverso i socia e le sue parole rimbalazano ovunque. Non è medico, ma raduna attorno a sé innumerevoli medici, medici ospedalieri e infermieri capo sala in servizio, medici territoriali, medici ospedalieri in pensione, ed è riuscito a ricostruire che già dai primi di marzo in grossi ospedali romani e napoletani e della Sardegna si usava la terapia con idrossiclorochina, azitromicina come farmaci di base sempre presenti, riducendo in quei contesti la mortalità al di sotto dello 0,5  meno di quanto avrebbe mietuto una banale influenza stagionale. Mauro Rango non è un medico, ma il professor Cavanna lo è, e conferma i suoi dati. Con un altro gruppo di medici territoriali che hanno utilizzato l’idrossiclorochina  Mauro Rango ha fatto diverse iniziative: una lettera che ha scritto personalmente a The Lancet e per conoscenza all’OMS smontando, con l’aiuto di una cardiologa (Dott.ssa Adriana Privitera) e di una statistica, lo studio pubblicato da The Lancet in seguito al quale OMS ha ritirato’ l’idrossiclorochina dai trial e AIFA sospese l’utilizzo off label per Covid e una lettera al Presidente Mattarella spiegando l’assurda posizione di AIFA e pregandolo di intervenire.

Ora stanno cercando di aiutare paesi dell’Africa ( Somalia) e del Sud America. Dove i presidi territoriali non ci sono o non funzionano quando i malati si recano in ospedale la polmonite è avanzata e l’unica speranza è rappresentata dal plasma iperimmune.

L’ultima iniziativa è un progetto che si chiamerà Ippocrate, per radunare medici e società civile. Sta già funzionando. Sono migliaia.

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