L’associazione “Non si tocca la Famiglia” ha celebrato i suoi Dieci anni di passione a difesa della famiglia
Jan 27, 2025FONTE : Il Blog di Sabino Paciolla
di Comelli Lucia
L’evento si è svolto nei giorni sabato 18 e domenica 19 gennaio presso l’Hotel Antonella di Pomezia (Roma). Come ha spiegato Giusy D’Amico, docente e Presidente dell’associazione, si è trattato di: “un momento formativo” per ripensare assieme, aderenti e amici, al tratto di strada già percorso e “proseguire il cammino più motivati di prima, consapevoli dei traguardi raggiunti e delle sfide che ancora ci attendono”.
Dopo i saluti istituzionali del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, dell’on. Antonella Sberna, attuale Vicepresidente del Parlamento europeo, e dell’on. Rossano Sasso, a fianco dell’associazione nella lotta contro la diffusione dell’ideologia gender nelle scuole (1), gli interventi di Nicola Di Matteo, Vicepresidente della stessa, e Giusy D’Amico hanno dato inizio al congresso.
Alla prima parte del convegno, dedicata a tematiche riguardanti la Famiglia, la Scuola e l’Educazione, hanno partecipato tra gli altri Chiara Iannarelli, Consigliere della Regione Lazio; Mario Adinolfi, Presidente del Popolo della Famiglia; Debora Donnini, giornalista di Radio Vaticana; Fabio Caponera, cofondatore de La nave di Telemaco (dall’esperienza, a Roma, di una scuola parentale) e Sr. Monia Alfieri, portavoce del diritto alla libertà educativa (2).
In particolare, la dott.ssa Chiara Iannarelli alla domanda se sia possibile coniugare l’impegno per la famiglia e la politica (3) ha risposto positivamente, sottolineando l’importanza politica, in senso lato, dell’associazionismo e dell’impegno culturale: per sensibilizzare l’opinione pubblica, formare i politici e aver la forza di raggiungerli! Dalla sua esperienza nell’associazionismo pro-family e da una paziente opera di mediazione nascono proposte come il Fattore Famiglia (fattore di correzione dell’ISEE), quella di riattivare la legge per gli oratori e del bonus scuola per i disabili nelle scuole paritarie: la famiglia è il vero elemento di sostenibilità socioeconomica del Paese!
Sulla stessa lunghezza d’onda la giornalista Debora Donini che, nel libro scritto in collaborazione con il marito e un paio di amici: Italia, l’ultima chiamata (4), ha affrontato la questione di “come rilanciare la natalità nel nostro Paese, prima che sia troppo tardi”. Senza figli, infatti, quale futuro può esserci per l’Italia? Quali risorse per i pensionati o per la Sanità? Dopo aver studiato a fondo la questione, gli autori hanno pensato ad una riforma strutturale da proporre ai politici per diffondere, come ha scritto nella Prefazione al testo il prof. Gian Carlo Blangiardo, la consapevolezza “circa la reale portata dell’inverno demografico” e offrire elementi di riflessione per “una conveniente ed efficace soluzione alle dinamiche demografiche in atto e ai numerosi problemi che ne derivano”.
Commovente la testimonianza di Filippo Fiani e Laura Debolini che hanno parlato brevemente (il tempo a disposizione per chi interveniva era di circa cinque minuti) della loro esperienza di sposi e genitori di due bambini adottati (e una figlia naturale): Il centuplo quaggiù, il titolo del libro che hanno scritto, ne sintetizza il senso. “Adottare – ha detto Laura – significa sanare in un bambino la ferita di un abbandono, accogliendone il bisogno, non riempire il vuoto esistenziale di un adulto“.
Importante l’intervento di suor Monia Alfieri sullo stato della libertà di scelta educativa in Italia, di cui è nota portavoce, a 25 anni dalla legge 62 del 2000 (che ha riconosciuto il servizio pubblico offerto dalle scuole paritarie):
Il progetto della modernità occidentale, dopo la Seconda guerra mondiale, era quello di una società fondata su valori di libertà ed eguaglianza, partendo soprattutto dalla scuola: un’istituzione investita del compito di trasmettere conoscenze e competenze e, allo stesso tempo, valori e norme. Secondo la nostra Costituzione gli allievi più meritevoli dovrebbero poter raggiungere i gradi più alti degli studi, indipendentemente dalla posizione socioeconomica della famiglia (art. 34): la scuola dovrebbe in tal senso funzionare come una sorta di ‘ascensore sociale’, fornendo uguali opportunità formative agli studenti. Ma nel nostro Paese crediamo realmente nei valori di libertà ed eguaglianza? Dal punto di vista della libertà educativa delle famiglie e del relativo pluralismo – che implica evidentemente l’esistenza di diversi gestori degli istituti scolastici – l’Italia rappresenta l’eccezione negativa in Europa. Eppure, l’esistenza delle scuole paritarie conviene economicamente allo Stato, che – per ogni allievo nelle scuole che gestisce direttamente spende circa 10.000 euro – contro i soli 500 euro, del tutto insufficienti, con cui sostiene i costi di uno studente che frequenta le paritarie. I costi elevati non impediscono peraltro alla scuola statale di registrare alti tassi di dispersione scolastica. Per questo il risibile sostegno da parte dello Stato alle scuole paritarie – malgrado esse facciano parte del sistema nazionale di istruzione – che le costringe sempre più spesso a chiudere, hanno condotto la relatrice a considerare questa grave lesione del principio del pluralismo educativo come un segno della volontà di chi comanda di perpetuare le diseguaglianze sociali e quindi come un tradimento degli ideali democratici!
Eclatante la seconda parte del convegno che – dopo una meritata Pausa Caffè – verteva sul “Manifesto europeo per proteggere i ragazzi dall’ideologia transgender”, in cui si sono effettuati collegamenti in diretta streaming da Italia, Ungheria, Spagna, Gran Bretagna, Messico e Stati Uniti, confermando il respiro internazionale dell’iniziativa.
La dott.ssa Giuliana Ruggeri – medico chirurgo e membro del CNB, oltre che Presidente del Comitato di bioetica di Siena – ha introdotto il tema del Manifesto europeo (luglio 2022), un importante documento scientifico elaborato da studiosi francesi e belgi sul trattamento della disforia di genere (DG) nei minori e sui rischi della propaganda transgender nei media e nelle scuole (si veda la diffusione della Carriera Alias nei nostri istituti) che presenta la transizione di genere, secondo il cosiddetto approccio affermativo, tacendone i gravi rischi per la salute e gli esiti incerti(5). Il testo, immediatamente sottoscritto da eminenti studiosi, ha rappresentato per il Comitato senese e per l’associazione Non si Tocca la Famiglia, i due gruppi di persone che insieme lo hanno rilanciato in Italia e all’estero, un importante strumento di analisi e un’occasione per approfondire ulteriormente il problema. Le conclusioni del documento, che invitavano ad una maggiore prudenza, sono stati confermati dagli eventi successivi – come la pubblicazione della Cass Review, che ha determinato la chiusura del reparto della clinica londinese Tavistok destinato alle transizioni di genere nei minori – e i clamorosi passi indietro di Paesi pilota come l’Inghilterra e gli Stati scandinavi.
La prof.ssa Assuntina Morresi (Università di Perugia), sollecitata dalla Ruggeri, ha raccontato quanto deciso di recente dal Comitato Nazionale di Bioetica, di cui entrambe fanno parte. Il Comitato rispondendo ad un quesito posto dal Ministero della Sanità riguardante l’uso della triptorelina (6) nei minori affetti da DG, mediamente ragazzi di 12 anni, ha concluso a larghissima maggioranza che gli studi esistenti non confermano la ragionevolezza del loro utilizzo, cioè non evidenziano successi tali da controbilanciarne i rischi per la salute. Per questo l’utilizzo del farmaco nei minori sarà in futuro concesso solo all’interno di una sperimentazione rigorosissima, che tenga traccia di ogni caso affrontato in un apposito registro. Il parere rappresenta una grande frenata rispetto al precedente del 2018, che ne permetteva l’uso off label [al di fuori, cioè, delle indicazioni previste dalla scheda tecnica].
Anche il prof. Massimo Gandolfini, neurochirurgo e psichiatra, Presidente dell’Associazione Family Day, nata proprio per difendere bambini e adolescenti dall’ideologia di genere, ha sostenuto nel suo intervento la necessità di creare un grande fronte, scientificamente fondato, per contrastare l’approccio affermativo. (7)
La dott.ssa Maria Venturini, pediatra, dell’associazione Uno di noi, ha raccontato della sua positiva esperienza clinica, nella città di San Marino e nella provincia di Rimini, con alcune ragazze minorenni – tutte appartenenti a famiglie disagiate – che, negli ultimi anni, avevano manifestato problemi identitari: un piccolo gruppo di specialisti affiatati si è affiancato alle giovani e alle relative famiglie fino al superamento di tali difficoltà. Una linea di condotta non invasiva, in linea con la deontologia medica, che il Rapporto Cass avrebbe in seguito confermato. Bloccare la pubertà? “Non ho mai capito – ha affermato la dottoressa – in che modo potesse giovare ai pazienti, visto che essa rappresenta il processo che consente, una volta ultimato, di fissare l’identità sessuale della persona! Del resto: il sesso non si può cambiare!”
Il prof. Marek Grabowski, sociologo e Presidente della Fondazione Mamme e Papà, titolari dei cambiamenti sociali – che da quindici anni si occupa di ricerca sociale e politica (8) – ha denunciato la difficile situazione creatasi l’anno scorso in Polonia con il nuovo governo di Tusk, dai tratti fortemente illiberali:
La Sinistra ha deciso di attaccare i valori cristiani e conservatori. Ciò include la liberalizzazione del diritto di abortire, l’introduzione dei matrimoni LGBT, la rimozione di contenuti patriottici e cristiani dai programmi educativi, il rimborso delle procedure in vitro, la facilitazione del cambio di genere (transgender) e l’eliminazione dell’educazione religiosa nelle scuole.
La Fondazione ha protestato e organizzato manifestazioni contro i cambiamenti negativi nell’istruzione (propaganda Lgbtqi+ nelle scuole e contenuti pornografici), opponendosi alle mutilazioni ormonali e chirurgiche dei bambini sponsorizzate da ideologi transgender.
In questo periodo, il nuovo governo polacco ha osteggiato duramente le organizzazioni non governative indipendenti, conservatrici e cristiane, come la fondazione suddetta, arrivando a perseguitare parlamentari, funzionari e politici che le sostengono: l’ex Viceministro della Giustizia ha per questo ricevuto asilo politico in Ungheria (9). Queste azioni, ha detto il relatore, se da un lato, sono causa in noi di grande preoccupazione, dall’altro, ci rendono ancora più determinati a combattere per il futuro dei nostri figli:
Le nostre analisi indicano, infatti, che una delle cause dei problemi attuali è la paura sociale profondamente radicata e la mancanza di un senso, di uno scopo nella vita: fenomeni che hanno le loro radici nell’allontanamento dalla comprensione di ciò che è bene e di ciò che è male, così come nella pianificata scristianizzazione. Per questo abbiamo bisogno di famiglie forti: per ogni individuo, per le società, per i nostri Paesi, per le generazioni future, per il cristianesimo. E questo è un dovere nostro, una nostra responsabilità! Ancora una volta, grazie per l’invito. Sostengo pienamente il ‘Manifesto europeo’. Spero in un’ulteriore fruttuosa cooperazione.
Di persecuzione hanno parlato anche i due relatori successivi. Il primo, avv. Miguel Gómez de Agüero, spagnolo, è il Presidente della Rete Internazionale dei Professionisti per l’Etica: l’associazione difende e promuove nella vita pubblica la dignità della persona e i suoi diritti fondamentali alla vita, alla libertà di educazione e all’obiezione di coscienza. L’organizzazione si è trovata a difendere negli ultimi anni i minori dall’indottrinamento transgender e dai contenuti pornografici che circolano nelle scuole, da quando il governo socialista di Sánchez ha introdotto come materia di studio obbligatoria nel Paese l’Educazione per la Cittadinanza.
Essa impone una visione ideologica della realtà che confligge con il diritto dei genitori, garantito dalla stessa Costituzione spagnola (oltre che dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani) di educare i figli in base alle proprie convinzioni morali e religiose. Addirittura, le scuole (quindi gli stessi insegnanti) sono tenute per legge a mettere in contatto gli allievi che manifestano incertezze identitarie – in aumento vertiginoso in un contesto di propaganda martellante sui social – con attivisti Lgbtqi+. Questi promuovono il processo di transizione, mentre i genitori, quando si oppongono al cosiddetto ‘cambiamento di sesso’ dei figli minorenni, vengono tagliati fuori dalle decisioni in merito, fino a togliere loro la patria potestà.
Il prof. Rodrigo Ivan Cortés, Presidente del Fronte nazionale per la Famiglia, Vicepresidente della Rete Politica per i Valori (associazione internazionale di leader sociali e politici a favore della vita, della famiglia e delle libertà fondamentali) – condannato in Messico per essersi opposto quand’era deputato alle leggi liberticide volute dalla Sinistra al governo – interviene assicurando il suo totale appoggio al Manifesto scientifico europeo: “un’opportunità per difendere i piccoli da questa guerra contro l’infanzia, che si maschera di buone intenzioni”. Gli attivisti Lgbtqi+ propagandano nuovi diritti sessuali, ma in realtà vogliono imporre una nuova mentalità: anticoncezionale; abortiva; dissolutiva dell’identità sessuale (“fanno credere ai bambini di essere nati nel corpo sbagliato!”) fino a condurre i minori alla castrazione chimica/chirurgica.
Anche la dott.ssa Lisa Nolland, che presiede il Marriage, Sex and Culture Group – un’associazione anglicana che si occupa in Inghilterra di questi stessi problemi – parla nel suo intervento online – di guerra sessuale contro i bambini: Il gruppo tiene i contatti con altre organizzazioni (cristiane o meno), “fornendo ai genitori gli strumenti per opporsi a questa follia”. La studiosa si dichiara incoraggiata dal fatto che: “anche sul continente ci si renda conto della gravità della situazione!”
La dott.ssa Michelle Cretella, Presidente dell’American College of Pediatricians, dagli USA, ha affermato – nel suo brevissimo intervento in rete – che: “Nessun bambino nasce transessuale” e che: “Il movimento transgender è privo di evidenze scientifiche e mina il futuro dei giovani”. La studiosa ha anche auspicato la possibilità di partecipare ad un ulteriore congresso internazionale a primavera, con tempi di intervento per i relatori più ampi, per spiegare meglio come combattere il fenomeno.
L’avv. Domenico Menorello, Coordinatore della Rete Sui Tetti, ha ricordato come in un cambiamento epocale come il nostro, in cui i tradizionali riferimenti valoriali sono caduti, la sfida fondamentale è quella antropologica: “negli ultimi anni si è reso particolarmente evidente il tentativo di identificare, attraverso le leggi, il supremo valore umano nell’autodeterminazione, ma la vita non ce la siamo data da noi”. Per rispondere degnamente a questa sfida, come ha affermato il vescovo di San Miniato: “Serve una fede pensata: dobbiamo aiutarci a giudicare […] per proporre una fede piena di ragioni!”
Questo appello alla ragionevolezza della fede cattolica ritorna nell’intervento conclusivo di don Gabriele Mangiarotti, parroco nella Diocesi di San Marino-Montefeltro e Redattore responsabile del sito Cultura Cattolica: “Da cristiani innamorati di Cristo vogliamo andare al fondo di tutte le questioni, conoscere la realtà nella totalità dei suoi fattori e dare le ragioni di ogni nostra posizione!” L’antropologia che l’ideologia dominante intende distruggere è quella giudaico – cristiana, di cui la Bibbia parla fin dalla Genesi, cioè dal racconto della Creazione. Se rifiutiamo la realtà della natura umana: Dio creò l’uomo a sua immagine […] maschio e femmina lo creò (Gen.1:27-28), proprio perché la natura dell’uomo riflette quella divina, non possiamo più conoscere Dio o parlarne, tanto che la stessa teologia diventa impossibile. Svuotando di senso, infatti, il concetto di famiglia e le relative parole fondamentali, è impossibile parlare di un Dio che è Padre e di Gesù Cristo, che – oltre che uomo – è, da sempre, Figlio!
L’intensa giornata di sabato, svoltasi in un clima di gioiosa cordialità, si è conclusa con uno speciale “Dinner party” per festeggiare il decennale dell’Associazione. Domenica mattina, dopo la Santa Messa, un momento di confronto aperto tra tutti i convenuti ha preceduto le elezioni delle nuove cariche dell’Associazione e il pranzo di congedo.
Note:
- Come testimonia l’esistenza della Risoluzione che porta il suo nome: approvata nello scorso settembre, promuove linee guida che escludano l’ideologia gender dall’educazione sessuale nelle scuole. Il presente articolo si basa sugli appunti dell’autrice, addetta stampa dell’Associazione, e su ricerche online.
- Esempio di tale libertà sono stati presentati nella sezione del convegno Officina del fare e del pensare: il titolo fa riferimento ad una rete di buone proposte a servizio della libertà educativa di genitori e docenti, come quelle illustrate da Barbara Rosa (progetto Teen Star) e Miriam Incurvati (Pioneer) sull’educazione affettiva e sessuale. Giuseppe Bruno dell’UCIIM ha illustrato un’esperienza di educazione allo spirito critico (affrontando in classe il tema del cambiamento climatico).
- Insegnante di scuola primaria e mamma di cinque figli, la Iannarelli ha fondato e presieduto l’associazione Articolo 26, a difesa della priorità educativa dei genitori rispetto ad ogni altra istituzione (dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo).
- Scritto da Debora Donini, giornalista di Radio Vaticana, assieme al marito Mario Di Carmine, dirigente industriale e studioso di demografia e politiche familiari, e agli amici Angelo Trecca (pedagogista) e Maria Scicchitano (psicologa e psicoterapeuta), il libro è stato pubblicato nel 2023 dalla Casa Editrice Chirico.
- La Carriera Alias è un protocollo interno ad alcune centinaia di scuole italiane che consente di adottare per gli studenti che ne facciano richiesta (anche senza un certificato medico che attesti la presenza della DG) un nome d’elezione in contrasto con il sesso biologico e i documenti anagrafici. Sancisce la cosiddetta transizione sociale: un processo arbitrario dal punto di vista giuridico e tutt’altro che innocuo per chi se ne giova, secondo le nuove Linee Guida inglesi per il trattamento della disforia di genere nei minori, che anche su questo aspetto consigliano la massima cautela. Per approccio affermativo si intende quello tipico dell’attivismo ‘arcobaleno’ che dissolve l’oggettività di un corpo sessuato a favore delle percezioni soggettive dei minori, peraltro mutevoli nel tempo.
- Un farmaco usato per bloccare lo sviluppo puberale patologico, cioè in precocissima età (a cinque anni, ad esempio).
- A Brescia, dove il prof. Gandolfini vive, è bastato mostrare la bibliografia esistente sul tema perché quattro scuole superiori, intenzionate ad introdurre la Carriera Alias, recedessero dal loro proposito!
- Durante questo periodo, ha detto il relatore: “abbiamo realizzato dieci campagne sociali a livello nazionale per promuovere il matrimonio, i diritti dei genitori a crescere i figli, proteggere i matrimoni dal divorzio e fornire assistenza psicologica alle famiglie in crisi. Siamo stati la prima ONG in Polonia a parlare a gran voce della crisi demografica e della necessità di risolverla”.
- Sul carattere fortemente illiberale del governo Tusk contro cattolici e oppositori politici cfr. Lucia Comelli, Lettera a Sua Santità, Papa Francesco, a favore di Padre Olszewski, www.sabinopaciolla.com,19.07.2024 e la serie di articoli usciti sulla Nuova Bussola Quotidiana ad opera del giornalista polacco Wlodzimierz Redzioch.
ENTRA ANCHE TU NELLA BRIGATA PER LA DIFESA DELL'OVVIO!
Partecipa attivamente nella Battaglia per la difesa della libertà e dell'ovvio!
Iscriviti alla Newsletter!
Rimani aggiornato su tutte le nostre iniziative e novità!
Nessuna spam garantita. Disiscriviti quando vuoi!