L’anticristo
Nov 23, 2024di Silvana De Mari
Il massacro dei cristiani non è solo il segreto meglio tenuto dai media, è anche il segreto meglio tenuto dagli storici o cosiddetti tali. La storiografia, salvo pochissime eccezioni, è strutturalmente marxista, quindi anticristiana, e nega i massacri di cristiani non solo in campo comunista, ma anche in quello nazista. L’odio per il cattolicesimo, un odio rimasto celato nei libri di storia, finalmente raccontato da Francesco Agnoli nel suo libro “Hitler. L’Anticristo – La guerra del Führer alla Chiesa e ai cattolici” è un’analisi accurata e per certi aspetti inedita, delle molteplici e complesse cause che hanno determinato la presa di potere da parte di Adolf Hitler.
L’Autore ha compiuto un lavoro di ricerca bibliografica estremamente preciso e meticoloso per offrire ai lettori questo imperdibile saggio in cui vengono spiegate le radici e le cause del nazionalsocialismo, come l’ideologia che ne era alla base avesse origine nel pensiero di filosofi come Hegel, Schopenhauer, profondamente anticristiani e nell’ atteggiamento anticlericale che si era diffuso in Germania dopo Martin Lutero. Agnoli spiega le ragioni dell’odio di Hitler per la Chiesa Cattolica, da cui discende la sostituzione della croce dei cristiani con la croce uncinata e l’eutanasia dei soggetti non rispondenti al modello nazista. Molto importante è la parte dedicata alle azioni di contrasto al regime compiute dai cristiani, da Papa Pio XI e dal suo successore, Pio XII. Hitler contrappone all’insegnante di religione quella che secondo lui è la “scienza”, il mito che non gli impedirà di consultare per tutta la vita maghi e astrologi. Durante il processo di Norimberga, l’odio dei nazisti per il cristianesimo non è stato preso sufficientemente in considerazione, probabilmente perché si rischiava di ricordare le persecuzioni dei cristiani dei sovietici. Durante la notte dei lunghi coltelli, in cui Hitler si liberò degli oppositori, le SA, vennero uccisi anche cinque cattolici di spicco, tra cui il presidente dell’Azione cattolica di Berlino, Erich Klausener, colpevole di aver denunciato pubblicamente i crimini nazisti. La Chiesa cattolica veniva accusata di tramare contro la Germania perché sosteneva la pari dignità di tutti gli uomini. Hitler è definito L’anticristo per la prima volta da Herman Rauschning, nel suo libro “Colloqui con Hitler”, definendolo l’Anticristo.Nel 1937, Papa Pio XI nell’enciclica Mit brennender Sorge ammonisce i fedeli circa l’uso falso della parola “Dio” riferendosi all’utilizzo strumentale che ne facevano Hitler e i gerarchi nazisti, con i loro riti e simboli esoterici.
Fin dalla sua giovinezza, Hitler è intenzionato a distruggere la Chiesa cattolica, ma sa di dover operare con prudenza per evitare che il martirio dei cristiani sia fonte di nuove conversioni. Da qui la necessità di minarne le fondamenta chiudendo progressivamente i suoi istituti scolastici, i giornali, le associazioni. Allo scopo venivano messi in campo atti violenti, ma anche la propaganda della radio e dei giornali di regime che, partendo da qualche caso autentico, approfittavano per accusare la maggior parte dei preti di essere omosessuali e pedofili. A Dachau furono deportati più di 2700 sacerdoti e religiosi. Moltissimi religiosi morirono in altri campi di concentramento. Tra questi suor Edith Stein, ebrea cattolica e San Massimiliano Kolbe, francescano polacco che salvò la vita di un padre di famiglia offrendosi al suo posto; entrambi morti ad Auschwitz. La presa di potere di Hitler è stata favorita da un substrato culturale già presente. A questo proposito l’Autore ricorda la parte che hanno avuto i filosofi tedeschi dell’Ottocento: Fichte che nel suo “Discorsi alla nazione tedesca” annovera gli ebrei fra le razze decadenti e sostiene che vanno scacciati dalla Germania, Hegel che giustifica la guerra come igiene del mondo, Nietzsche che non era stato antisemita, ma nei suoi aforismi si era pronunciato contro la democrazia, elogiando la nascita della razza superiore e del superuomo, negava l’uguaglianza degli uomini e considerava la Bibbia un cumulo di menzogne e ciò permetteva ai nazisti di citarlo a sostegno delle loro teorie. Anche Schopenhauer e Feuerbach contribuirono a diffondere la mancanza di rispetto per il pensiero biblico che era stato per centinaia di anni il fondamento della civiltà. Molti di questi intellettuali avevano una certa simpatia per le idee di Lutero. Lutero collaborò fortemente nel creare un generale disprezzo nei confronti degli ebrei considerati nemici da annientare, oltre che dei cattolici. Questo permise ai nazisti di trovare un riferimento nel passato per la loro ideologia. Nel 1930, con la prima affermazione del nazismo, la Chiesa si trovò fra il pericolo comunista e quello nazista. Il 20 luglio del 1932, Hitler negoziò il Concordato con la Chiesa la quale, attraverso il cardinale Pacelli, sottolineò che l’accordo giuridico non comportava l’approvazione del regime politico. La Chiesa non aveva garanzie che Hitler avrebbe rispettato il patto, ma senza il concordato la persecuzione sarebbe stata certa. Nonostante la firma del concordato, Hitler intraprese la sua campagna contro la Chiesa. Dopo l’enciclica di Pio XI, il regime intensificò le persecuzioni al clero. Il 3 maggio 1938, il Papa si rifiutò di accogliere in Vaticano il Führer invitato da Mussolini, si ritirò a Castel Gandolfo, fece spegnere le luci dei palazzi apostolici, chiudere le chiese e i Musei vaticani in modo che la delegazione tedesca non avesse accesso. Una parte importante dell’opera di Agnoli è dedicata alle donne cristiane che si opposero al nazismo, tra cui Gertrud Luckner, che grazie al suo ruolo nella Caritas aveva aiutato gli ebrei a fuggire in Francia o in Svizzera. Arrestata dalla Gestapo, fu tra le poche superstiti del campo di Ravensbruck. Madre Matylda Getter che con le consorelle riuscì a salvare molti bambini del ghetto di Varsavia nascondendoli nei vari conventi dell’Ordine. Otto suore vennero fucilate perché non avevano voluto rivelare dove avevano ospitato alcune famiglie ebree. A queste vanno ad aggiungersi le numerose suore italiane che dopo l’Armistizio salvarono migliaia di ebrei italiani dai rastrellamenti dei soldati tedeschi. I sacerdoti e le suore di Roma salvarono circa 4500 ebrei nei loro conventi. Suor Ferdinanda Corsetti è stata riconosciuta come Giusta fra le Nazioni per aver salvato una famiglia e più di 30 bambini nel convento di via Casaletto. Più di 800 italiani sono stati proclamati Giusti tra le Nazioni, fra essi vi sono soprattutto religiosi cattolici che si sono prodigati in Italia o all’estero, di propria iniziativa o su richiesta di Pio XI. Alla sua morte il conclave scelse il cardinale Pacelli che prese il nome di Pio XII. La sua enciclica Summi Pontificatus del 1939 è un’aperta critica al nazismo. Il Papa con il suo operato riuscì a salvare dalla morte tra gli 850 mila e il milione di persone. Da un certo punto in poi, Pio XII non si pronunciò più in maniera chiara contro la persecuzione degli ebrei, questo perché le sue parole, lungi dal fermare il progetto nazista, avevano ottenuto l’effetto contrario di aumentare le persecuzioni contro gli ebrei e i religiosi cattolici. Dopo l’Armistizio, si adoperò in ogni modo per cercare di risparmiare Roma dai bombardamenti degli Alleati, fare dichiarare Roma “città aperta” e agevolare la ritirata dei tedeschi senza rappresaglie. Alla sua morte, Golda Meir, Ministro degli esteri israeliano, espresse il sentimento del suo popolo affermando che piangeva la perdita di un grande servitore della pace che aveva fatto sentire la sua voce in favore delle vittime. Solo più tardi, a partire dal 1963, iniziarono le accuse contro di lui. Per i comunisti, più importante della verità storica, era condurre una battaglia contro la Chiesa cattolica e il Papa che aveva scomunicato i comunisti militanti e aveva collaborato alla vittoria della Democrazia Cristiana nelle elezioni del 1948.
L’Autore sottolinea come il Novecento sia stato il secolo dei totalitarismi, dei lager, dei gulag e dei laogai. Il secolo del genocidio degli Armeni e di due Guerre mondiali. Il popolo ebreo è stato perseguitato in varie parti del mondo, anche i cristiani sono stati perseguitati, spesso lo sono ancora oggi. Sotto le dittature comunista e nazionalsocialista, nell’India induista e nei Paesi islamici in Africa e Asia. In Polonia, Cecoslovacchia, nella Germania dell’Est, i cristiani hanno subito prima le violenze naziste e poi quelle dei comunisti. Il saggio di Francesco Agnoli ha il grande merito di ricordarci che il popolo più martirizzato del XX secolo è stato proprio il popolo cristiano, circa 45 milioni di persone, secondo lo storico Robert Royal, “di cui spesso si trovano poche tracce sui libri di storia”.
Sul canale YouTube della Brigata trovate qui https://www.youtube.com/watch?v=hspnGAzAuyE&t=11s un'interessante intervista di Francesco Ghislandi al professor Agnoli in cui presenta il suo nuovo libro.
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