Il 15 febbraio 2022 alcuni milioni di cittadini italiani vengono esclusi dai posti di lavoro, privati dello stipendio per non essersi voluti inoculare prodotti biotecnologici impropriamente chiamati vaccini. La medesima sorte era toccata qualche mese prima al personale della scuola, delle forze dell’ordine e della sanità. E’ il culmine di un crescendo tragico e grottesco di disposizioni che hanno via via vietato alle persone non “vaccinate” di entrare nei bar e nei cinema, di salire sui treni e i mezzi pubblici, di entrare in banca, in posta e in quasi tutti gli esercizi commerciali. 

Sono mesi in cui i ragazzi non possono raggiungere autonomamente la scuola, i pensionati non possono riscuotere la pensione e per ritirare una raccomandata occorre affidarsi a conoscenti. Sono mesi in cui giornalisti, politici e personaggi più o meno noti si esprimono con frasi come queste:

“Campi di sterminio per chi non si vaccina”
Giuseppe Gigantino, cardiologo.

“Mi divertirei a vederli morire come mosche”
Andrea Scanzi, giornalista.

“Se fosse per me costruirei anche due camere a gas”
Marianna Rubino, medico.

“I cani possono sempre entrare. Solo voi, come è giusto, resterete fuori”
Sebastiano Messina, giornalista.

“Vagoni separati per i non vaccinati”
Mauro Felicori, assessore.

“I no vax fuori dai luoghi pubblici”
Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana.

“Potrebbe essere utile che quelli che scelgono di non vaccinarsi andassero in giro con un cartello al collo”
Angelo Giovannini, sindaco di Bomporto.

“Stiamo aspettando che i no vax si estinguano da soli”
Paolo Guzzanti, giornalista.

“Verranno messi agli arresti domiciliari, chiusi in casa come dei sorci”
Roberto Burioni, virologo.

“Non chiamateli no vax, chiamateli col loro nome: delinquenti”
Alessia Morani, deputato. 

“Vorrei un virus che ti mangia gli organi in dieci minuti riducendoti a una poltiglia verdastra che sta in un bicchiere per vedere quanti inflessibili no-vax restano al mondo”
Selvaggia Lucarelli, giornalista.

“I rider devono sputare nel loro cibo.”
David Parenzo, giornalista.

“I loro inviti a non vaccinarsi sono inviti a morire.”
Mario Draghi, Presidente del Consiglio

“Gli metterò le sonde necessarie nei soliti posti, lo farò con un pizzico di piacere in più.”
Cesare Manzini, infermiere.

“Gli bucherò una decina di volte la solita vena facendo finta di non prenderla”
Francesca Bertellotti, infermiera.

“Provo un pesante odio verso i no vax”
J-Ax, cantante.

“Se riempiranno le terapie intensive mi impegnerò per staccare la spina”
Carlotta Saporetti, infermiera.

“Non siete vaccinati? Toglietevi dal cazzo!”
Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia Romagna.

“Un giorno faremo una pulizia etnica dei non vaccinati, come il governo ruandese ha sterminato i tutsi”
Alfredo Faieta, giornalista.

“Il greenpass ha l’obiettivo di schiacciare gli opportunisti ai minimi livelli”
Renato Brunetta, ministro.

“E’ giusto lasciarli morire per strada”
Umberto Tognolli, medico.

“Prego Dio affinché i non vaccinati si infettino tra loro e muoiano velocemente”
Giovanni Spano, vicesindaco.

“Bisogna essere duri e discriminare chi non si vaccina, in ospedale, a scuola, nei posti di lavoro”
Filippo Maioli, medico.

“Serve Bava Beccaris, vanno sfamati col piombo”
Giuliano Cazzola, giornalista.

“Mandategli i carabinieri a casa”
Luca Telese, giornalista.

“Gli renderemo la vita difficile, sono pericolosi”.
Piepaolo Sileri, Viceministro alla salute.

“E’ possibile porre a loro carico una parte delle spese mediche, perché colpevoli di non essersi vaccinati”
Sabino Cassese, costituzionalista.

“Non sarà bello augurare la morte, ma qualcuno sentirà la mancanza dei novax?”
Laura Cesaretti, giornalista.

“Se arrivi in ospedale positivo, il Covid ti sembrerà una spa rispetto a quello che ti farò io”.
Vania Zavater, infermiera.

“I novax sono i nostri talebani”
Giovanni Toti, presidente regione Liguria

“Sono dei criminali, vanno perseguitati come si fa con i mafiosi”
Matteo Bassetti, infettivologo.

https://laveritaoccultata.wordpress.com/2022/05/02/%F0%9F%9B%91prendiamo-nota-per-non-dimenticare/

Ma anche chi in quei giorni non arrivava a tali espressioni, pontificava sussiegoso che sì, le misure adottate erano un po’ dure, ma insomma, si trattava di una sacrosanta spinta alla vaccinazione, lo Stato aveva ben il diritto di spingere i cittadini verso comportamenti virtuosi. 

Erano frasi appese alle menzogne propagandate sette giorni su sette da media e istituzioni, quelle per cui “il green pass dava la garanzia di trovarsi in ambienti non contagiosi” e “vaccinarsi era un dovere civico”, anzi “un atto d’amore”. L’avevano detto Draghi, Mattarella e il Papa e questo ai più bastava per credere fosse vero, fare lo sforzo di informarsi e capire se le cose stavano davvero così non era contemplato. Meglio affidarsi al “così fan tutti”. O quasi, visto che erano milioni, compresi molti medici, coloro che non intendevano sottoporsi alle inoculazioni. Ma si trattava di pazzi, irresponsabili ed egoisti, così si diceva ovunque su TV e giornali e così la massa bovinamente ripeteva. 

Direttamente colpito da quei provvedimenti, scrivevo in quei giorni un pezzo dal titolo “Ma che discriminazione, è una tua scelta!”, in cui affermavo che eravamo di fronte a una persecuzione che aveva molti tratti in comune con altre più note della storia. Mi esprimevo così:

Forse l’istinto ti fa dire che sono cose diverse. Lo sono, con elementi in comune: violenza e discriminazione per ragioni politiche. Se pensi che invece in questo caso ci siano ragioni mediche, mi spiace non sei informato. Non ce ne sono mai state, era noto alla comunità scientifica ben prima che queste misure venissero poste in essere, ma ora tutti, persino i virologi di corte, lo ammettono candidamente.

https://sfero.me/article/ma-che-discriminazione-e-una-tua-scelta

Le misure punitive mancavano infatti di ogni fondamento logico, prima che scientifico, visto che a contagiarsi erano tutti, indipendentemente dallo status vaccinale. Per questo in futuro saranno in molti a chiedersi come sia stato possibile per i più non rendersene conto. Concluderanno probabilmente che il loro orticello non era toccato e che ad altri venissero negati i più elementari diritti umani restava fuori dal piccolo angolo di visuale che esauriva il loro interesse quotidiano.

Non deve essere stato molto diverso l’atteggiamento dei cittadini tedeschi degli anni trenta e quaranta del secolo scorso, troppo impegnati a difendere la loro piccola tranquillità per accorgersi del dramma storico che passava loro accanto.

Sì, oso parlare di ebrei e dittature. Perché auspico sia venuto il tempo di tornare a ragionare e di dismettere la pelosa ipocrisia che si aggrappa ai tabù per evitare di cogliere le troppe analogie tra quegli eventi e quanto avvenuto in Italia tra il 2021 e 2022. Ho detto analogie e non identità, la storia non si ripete mai uguale a se stessa, ma restare ciechi di fronte alle somiglianze che accomunano i due eventi è solo un modo per sgravarsi qualche peso da una coscienza che comincia a reclamare i suoi diritti.

La persecuzione dei non vaccinati ha avuto in comune diversi elementi con il più grande crimine del Novecento:

  • si è rivolta a uno specifico gruppo sociale
  • ha riguardato una parte consistente della popolazione
  • si è caratterizzata come persecuzione di Stato, disposta tramite atti normativi
  • è stata fomentata dai media e dagli opinion leader
  • a persecuzione sostanzialmente terminata, tende a essere minimizzata o rimossa da chi l’ha perpetrata e avallata.

Vengono spesso messo in luce anche le grandi differenze:

- la persecuzione ebraica ha assunto il carattere di genocidio

- i non vaccinati potevano sottrarsi alla persecuzione con un atto volontario

- la discriminazione dei non vaccinati ha avuto vita breve

- la discriminazione dei non vaccinati aveva basi scientifiche.

Davvero tali differenze, pur ammettendole tutte presenti, sono tali da rendere impossibile ogni paragone?

Riporto qui sotto la cosiddetta piramide dell’odio. Spiega la meccanica delle persecuzioni dei gruppi sociali ed è pubblicata, ironia della sorte, anche sul sito del Ministero dell’Interno. 

la piramide dell'odio

La persecuzione si articola in livelli successivi, dai pregiudizi fino al genocidio, con una tendenza a salire velocemente i gradini della piramide se non interviene un’azione di contrasto esterna. Così lo spiega il prefetto Rizzi, presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori:

I fenomeni di intolleranza a bassa intensità, se non adeguatamente contrastati, rischiano di degenerare in episodi via via sempre più gravi con una escalation di violenza, sino ad arrivare a veri e propri hate crimes e, infine, alla massima espressione dell’odio che è il genocidio.

http://www.interno.gov.it/it/notizie/combattere-tutte-forme-discriminazione-evitare-rischio-degenerazioni

La persecuzione degli ebrei del secolo scorso non è stata arrestata, giungendo quindi al livello più alto, il genocidio. Ma la tappa finale si è raggiunta soltanto negli anni quaranta, al termine di un processo durato dieci anni durante i quali la discriminazione percorreva indisturbata i gradini meno elevati della piramide. Primo Levi ne era ben consapevole quando scriveva che:

non iniziò con le camere a gas…iniziò con i politici che dividevano le persone tra noi e loro… iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione…iniziò con i bambini espulsi da scuola… e soprattutto iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente  e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse normale.

Il genocidio è stato l'atto finale di un processo cominciato con l’esclusione degli ebrei dalla vita civile e con un discorso pubblico che li additava come responsabili di tutti i problemi della società tedesca, secondo un percorso classico ben illustrato da Mattias Desmet in “Psicologia del Totalitarismo”.

In questa luce si possono meglio valutare le implicazioni dell’esclusione dei non vaccinati dai posti di lavoro, dall’accesso ai treni e tutto il resto, così come le frasi di odio sopra ricordate e le seguenti, pronunciate da Draghi in due successive conferenze stampa:

“Un giorno saremo felici di riaccogliere i non vaccinati nella società.” 

“La gran parte dei nostri problemi derivano dal fatto che ci sono i non vaccinati.” 

https://lanuovabq.it/it/no-vax-fuori-dalla-societa-draghi-normalizza-lapartheid

https://www.rainews.it/articoli/2022/01/covid-draghi-gran-parte-dei-problemi-dipende-dal-fatto-che-ci-sono-non-vaccinati-0630c806-ad29-4e0c-9383-ecd5fc2d977c.html

L’analogia di cui si discorre non è pertanto tra la persecuzione dei non vaccinati e il genocidio degli ebrei ma tra quanto capitato in Germania nei primi anni della persecuzione ebraica e quanto avvenuto Italia nel 2021 e 2022, anni iniziali della nuova persecuzione. In quei mesi abbiamo cominciato a percorrere gli scalini della piramide dell’odio salendo in meno di un anno a livelli pericolosamente elevati, con un ritmo anche più veloce di quanto capitato con gli ebrei nella Germania nazista. Che la persecuzione non sia proseguita fino ai suoi estremi, per motivi che qui sarebbe lungo approfondire, può far tirare un respiro di sollievo ma non cancellare la pericolosità di quanto avvenuto e i precisi parallelismi tra i due eventi.

propaganda antiebrea

 

ai no vax zyklon b

Una seconda obiezione che viene avanzata è che la condizione di non vaccinati era frutto di una scelta. Essi pertanto, a differenza degli ebrei, alla persecuzione potevano sottrarsi. E’ vero. Proprio come il negoziante può sottrarsi alla bomba mafiosa pagando il pizzo e la ragazza può evitare lo stupro concedendosi spontaneamente. Come i martiri cristiani potevano sottrarsi alla morte violenta rinnegando la propria fede e Giordano Bruno poteva evitare il rogo semplicemente pronunciando la parola “abiuro”. E forse potremmo ritenere  Falcone e Borsellino responsabili della loro stessa morte, visto che avevano scelto liberamente di continuare a indagare nonostante gli avvertimenti ricevuti. Ma quale incredibile contorsione del pensiero può mai portare a sostenere che la scelta della vittima di resistere alla violenza giustifica la violenza stessa?

Si dice poi che la persecuzione degli ebrei aveva carattere ideologico, mentre i non vaccinati sono stati discriminati per motivi scientifici, oggettivi. 

L’affermazione contiene due errori. Innanzitutto qualcuno forse ignora che la scienza del primo Novecento dava per scontata l’esistenza delle razze umane e la conseguente differenziazione dei diritti. La distinzione tra popoli “civilizzati” e “selvaggi” rendeva ad esempio legittime le politiche coloniali. Di più, anche all’interno della stessa “razza” le persone con handicap o problemi psicotici erano considerate subumane, convinzione che negli Stati Uniti del primo Novecento aveva “scientificamente” giustificato vasti programmi eugenetici di sterilizzazione (e probabilmente di eliminazione) che furono da esempio per la Germania nazista.

https://it.wikipedia.org/wiki/Eugenetica_negli_Stati_Uniti_d%27America

Anche allora “lo diceva la Scienza”. Sulle riviste scientifiche si esaltava la necessità di mantenere pura la razza  e il fascistissimo Manifesto della Razza era stato redatto e firmato e dai Burioni e Bassetti dell’epoca.  Riprendo dal sito ANPI: 

Pubblicato, con il titolo Il fascismo e i problemi della razza, su “Il Giornale d'Italia” del 14 luglio 1938, il Manifesto degli scienziati razzisti o Manifesto della razza, anticipa di poche settimane la promulgazione della legislazione razziale fascista (settembre-ottobre 1938). Firmato da alcuni dei principali scienziati italiani, Il Manifesto diviene la base ideologica e pseudo-scientifica della politica razzista dell'Italia fascista.

https://www.anpi.it/storia/114/il-manifesto-della-razza-1938

la difesa della razza

Paradossalmente, e qui sta l'altro errore in cui cade l’obiezione, la corrispondenza con la scienza contemporanea è mancata più nella persecuzione dei non vaccinati che in quella anti-ebraica. Se nel primo Novecento forse nessuno poteva immaginare che le razze umane in realtà non esistessero, le discriminazioni dei non vaccinati sono state poste in essere ben sapendo che il contagio non distingueva tra vaccinati e non. Si conosceva persino (dati UK del settembre 2021) il fenomeno dell’efficacia negativa, tale che dopo qualche mese dall’inoculazione sono le persone vaccinate quelle più soggette a contagiarsi e contagiare. 

Mi soffermo appena sull'argomentazione della diversa durata delle due persecuzioni. Invito chi la sostiene a rivolgersi alla vittima di uno stupro. Può chiederle se il fatto che la violenza sia durata una sola ora piuttosto che tutta una notte possa in qualche modo sminuirne l'essenza.

Si deve allora avere il coraggio di prendere atto che in Italia tra la seconda metà del 2021 e la primavera del 2022 è stata posta in essere una persecuzione come non si era mai vista dai tempi delle leggi razziali. Una persecuzione codificata in provvedimenti dello Stato e accompagnata da una campagna di odio pesantissima condotta dalle istituzioni e dai media, agita spesso con subdole tecniche di manipolazione volte ad alimentarla in maniera subliminale. Si consideri questo titolo di Repubblica, in cui l’accostamento dei termini “non vaccinati” e “irriducibili” crea voluti rimandi inconsci a precise categorie (vedasi la voce “irriducibili” al dizionario De Mauro, riportata sotto). 

no vax irriducibili

 

definizione di irriducibili

La verità è che si è trattata di una persecuzione a causa della quale l’Italia ha conosciuto il periodo più buio dalla seconda guerra mondiale, un eclissi della democrazia e dei diritti che poteva condurre ad esiti ancora più tragici di quanto si è verificato. Fin quando non si prenderà coscienza della ferita inferta al tessuto democratico e civile del paese, oltreché alla vita delle persone perseguitate, nulla si potrà ricomporre e nulla si potrà perdonare. Perché il perdono non ha nulla a che fare con la dimenticanza o la rimozione, richiede piuttosto che vittima e aggressore rivedano insieme, ad occhi ben aperti, il male che è stato, ne colgano tutta la portata e stringano poi un patto affinché non si ripeta. 

All’orizzonte nulla di tutto ciò si intravede ancora. Forse perché i carnefici sono stati troppi e la forza dell’essere ancora maggioranza consente loro di assolversi vicendevolmente. Ma la responsabilità è sempre individuale. E’ quella di tutti i politici che hanno scritto, approvato, votato e difeso le leggi persecutorie, Draghi e Mattarella in primis. E’ quella dei vertici delle agenzie burocratico-sanitarie (ISS, AIFA, CTS, ecc.), che hanno dato giustificazione teorica alle menzogne. E’ quella dei rappresentanti degli ordini dei medici, meschini kapo’ di comandi che dovevano sapere insensati. E’ quella della gran parte dei medici, che hanno abdicato al loro dovere professionale di informarsi e informare. E’ quella dei conduttori tv e di gran parte dei giornalisti, qualcuno in malafede, altri troppo ignoranti o servili per discostarsi dalla narrativa. E’ quella degli influncer e i volti noti dello spettacolo, pronti a indignarsi per la donna che porta un velo in un paese lontano ma ciechi di fronte alla persecuzione della porta accanto. E’ quella dei giudici, colpevolmente silenti o conniventi. E’ quella dei sindacalisti, che hanno voltato le spalle ai lavoratori, perdendo così la loro ragion d’essere. Ed è quella delle persone comuni, che, quando non hanno contribuito direttamente alla persecuzione, si sono voltate dall’altra parte per non creare perturbazioni al loro piccolo mondo.

Se oggi sul Wall Street Journal e Neewseek si affacciano articoli che recitano il mea culpa e ministri di alcune nazioni europee chiedono scusa per la politica vaccinale, vuol dire che qualcuno comincia a capire. Anche molte persone comuni hanno in cuor loro compreso che in quei mesi si è effettivamente varcato un limite. Eppure non solo non escono allo scoperto ma spesso non riescono del tutto ad abbandonare un’inconscia ostilità nei confronti delle persone che hanno scelto di non vaccinarsi. Sarà forse perché noi siamo la prova vivente che nella trappola della propaganda si poteva non cadere, e nel nostro resistere finisce così per specchiarsi il loro senso di colpa e la delusione nei confronti di se stessi. Oppure perché all’acquisita consapevolezza della pericolosità della sperimentazione medica a cui hanno ingenuamente aderito, si accompagna una silente invidia per noi che non abbiamo voluto rischiare. E chissà, forse persino la tacita accusa di non aver urlato abbastanza per dissuaderli dal procedere.

A tutti voi, amici, dico che non è più il tempo della rabbia. È il tempo,  piuttosto, delle scuse. 

A noi, certo, ma prima di tutto alla vostra coscienza.

Probabilmente sarà per voi un momento difficile.

E’ stato tutto molto difficile anche per noi.