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Il vescovo della Virginia condanna la fecondazione in vitro come “ingiusta e moralmente sbagliata”

michael burbidge universitari per la vita Mar 06, 2025

FONTE : Universitari per la Vita

Il vescovo Michael Burbidge ha chiesto ai funzionari pubblici di promuovere trattamenti della fertilità che promuovano la vita.

In una recente lettera pastorale, il vescovo Michael Burbidge di Arlington ha condannato la fecondazione in vitro (FIV) come “ingiusta e moralmente sbagliata,” esprimendo le sue preoccupazioni riguardo all’accettazione crescente della procedura e alle sue possibili implicazioni eugenetiche. Le dichiarazioni del prelato della Virginia, contenute in una lettera intitolata “La famiglia cristiana, la fecondazione in vitro e la testimonianza eroica del vero amore,” delineano le sue profonde riserve sulla FIV e chiedono un approccio etico ai trattamenti della fertilità.

Il vescovo Burbidge ha riconosciuto che l’infertilità è una questione difficile per molte coppie e ha sottolineato la necessità di procedere con cautela. Nella lettera, datata 22 gennaio, ha scritto: «Che ne siamo consapevoli o meno, conosciamo o incontriamo altre persone che hanno affrontato difficoltà legate alla fertilità o le cui vite sono state influenzate dalla FIV in qualche modo». Il vescovo ha espresso la sua “preoccupazione pastorale” per le implicazioni etiche della procedura, visto l’aumento del consenso per la FIV come “un’apparente soluzione al dramma dell’infertilità”

Un punto centrale dell’argomentazione di Burbidge è l’uso crescente della FIV come mezzo di maternità surrogata e procreazione di bambini con caratteristiche selezionate, che egli ritiene minacci l’integrità della dignità umana. In una sua dichiarazione, si è detto preoccupato in quanto ha notato una «crescente domanda di FIV come strumento per avere un bambino tramite la maternità surrogata al di fuori del contesto del matrimonio e della vita familiare o addirittura per procreare un bambino eugeneticamente con caratteristiche specificamente desiderate, eliminando altri bambini nel processo».

Ha sottolineato che la Chiesa «promuove tutti i trattamenti di fertilità che agevolano la generazione della vita e che sono riparativi» come mezzo per affrontare l’infertilità. Coloro che non riescono a concepire possono comunque«rendere il loro matrimonio fecondo attraverso la maternità e paternità spirituale nelle loro comunità e nella vita quotidiana». Il vescovo ha affermato che ogni bambino, indipendentemente dalle circostanze della sua nascita, possiede dignità umana. Premesso ciò, la FIV attacca la dignità del bambino umano. Nella lettera pastorale, si legge che la dignità innata di ogni essere umano è la ragione dell’opposizione della Chiesa alla sua strumentalizzazione e reificazione «tramite la FIV, che seleziona eugeneticamente alcuni per vivere e altri per morire».

Nel frattempo, il dibattito sulla FIV ha assunto un’importanza nazionale con il recente Ordine Esecutivo firmato dal Presidente Donald J. Trump, volto ad espandere l’accesso alla fecondazione in vitro per gli americani. Il provvedimento mira a ridurre i costi a carico delle famiglie e migliorare la copertura assicurativa per il trattamento. L’Ordine riconosce l’importanza della formazione della famiglia e indica il presunto bisogno di rimuovere le barriere economiche all’accesso alla FIV per lavorare in questa direzione. Attualmente, il costo di un singolo ciclo di fecondazione in vitro può variare dai 12.000 ai 25.000 dollari, e molte pazienti necessitano di più cicli per ottenere una gravidanza. Inoltre, solo un quarto dei datori di lavoro offre copertura per la FIV ai propri dipendenti e pochi Stati impongono agli assicuratori di fornire tale “prestazione medica”.

I dati del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani riportano che nel 2021 sono nati più di 85.000 bambini tramite la FIV, mentre il tasso generale di fertilità negli Stati Uniti continua a diminuire, con un calo del 3% nel 2023 rispetto al 2022. Il presidente Trump ha sottolineato il suo sostegno alla FIV, dichiarando che lui e la sua amministrazione vogliono più bambini e consentiranno «ai nuovi genitori di detrarre dalle tasse le spese maggiori per i neonati, così da supportare le famiglie americane».

Tuttavia, il vescovo Burbidge ha criticato i tentativi di creare un diritto federale alla FIV, avvertendo che tali politiche potrebbero intensificare l’uso della pratica senza affrontarne le implicazioni etiche.

Il vescovo ricorda infatti che la Chiesa ha ufficialmente condannato la FIV sin dal 1987, citando una posizione espressa nella Donum Vitae dal cardinale Joseph Ratzinger, che sarebbe poi diventato Papa Benedetto XVI. Inoltre, ha sottolineato che la FIV sarebbe ingiusta anche se nessun embrione venisse distrutto o scartato durante il processo, dato il danno che causa alla dignità umana. Ha poi aggiunto: «una grande ingiustizia morale della FIV è che molti degli embrioni generati dal processo verranno scartati essendo indesiderati, o congelati se ritenuti desiderati ma inutili. La procedura della FIV genera vita e distrugge vita. La difficoltà morale più ovvia della FIV, che pur dando origine a nuova vita ne distrugge molte di più, è una realtà conoscibile dalla ragione umana. Per ognuno degli oltre 12 milioni di bambini nati tramite FIV dal 1978, ci sono molte decine di milioni di fratelli e sorelle mancanti che sono stati deliberatamente uccisi, sottoposti a sperimentazioni o congelati in azoto liquido e privati del loro diritto naturale a svilupparsi pienamente. Ogni procedura di FIV riuscita porta alla nascita di un bambino con molti fratelli e sorelle che non verranno alla luce».

In un altro passaggio si legge: «In un tentativo mal orientato di rispondere alle sfide riguardanti il matrimonio, la formazione familiare, il calo delle nascite e la fertilità, i funzionari eletti si stanno precipitando a supportare l’industria della FIV che uccide o congela centinaia di migliaia di embrioni ogni anno e facilita la pratica sfruttatrice della maternità surrogata. Alcuni sostengono addirittura che obbligare o promuovere la FIV sia pro-vita, ma così si ignorano le ingiustizie morali al cuore del processo».

Mons. Burbidge avverte che «qualsiasi mandato federale riguardante la FIV inserirebbe lo Stato nel cuore stesso della famiglia e porterebbe gradualmente alla falsa sensazione che lo Stato e coloro che detengono il potere, ora efficacemente promotori delle persone anche prima del concepimento, possano e debbano dirigere le vite di coloro che il loro potere ha generato». Come se non bastasse quindi, «la prospettiva di un mandato federale sulla FIV rappresenta una grave minaccia non solo per i diritti umani, ma per la futura libertà di un popolo libero».

Il prelato ha invece esortato i funzionari pubblici a smettere di sovvenzionare la contraccezione e a promuovere le famiglie, definendo “sbagliato” promuovere la sterilità e non supportare “trattamenti restaurativi della fertilità, la gravidanza e il parto”.

La Chiesa, che si trova coinvolta in molte altre sfere della vita politica, sia pronta a proclamare la dignità di ogni persona e ad agire pacificamente per combattere ogni mandato nazionale riguardante la FIV, incoraggiando una reale fertilità a sostegno della vita e le corrispondenti cure.

Fonte: Life Site News

 

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