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Il ruolo di Satana nella Passione di Cristo, l’analisi di un esorcista

federica di vito il timone Apr 16, 2025

di Federica Di Vito

Per padre Eduardo Hayen Cuarón, esorcista e parroco della Cattedrale di Ciudad Juárez in Messico, «la Passione di Cristo non può essere compresa senza l’esistenza e la mobilitazione del diavolo, angelo caduto, pervertito e pervertitore, nemico di Dio». Lo ha espresso in un post pubblicato su X in occasione del Venerdì Santo dell’anno scorso rivolgendosi in particolare «a coloro che negano l’esistenza di Satana come essere personale» – tema che noi del Timone abbiamo più volte approfondito, di recente nel numero di marzo con un dossier speciale sul dietro le quinte del film Nefarius.

«Mobilitando gli avversari di Gesù, Satana sta conducendo gli eventi verso la Passione del Signore. Gesù dice ai suoi persecutori: “Voi siete dal diavolo, vostro padre, e volete compiere i desideri del padre vostro” (Gv 8,41)», citiamo dal post, «il diavolo mobilita anche i discepoli di Gesù. Quando Pietro cercò di distoglierlo dalla Passione, Gesù rispose severamente: “Va’ dietro a me, Satana, perché tu sei per me motivo di scandalo” (Mt 16,23). Il diavolo tentò Pietro a causa della sua debolezza, che era la sua impulsività: “Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò” (Mc 14,31), disse Pietro al Signore. Pietro resisterà alla tentazione della disperazione; Giuda, invece, sprofonderà nella sua angoscia e si getterà nell’abisso suicidandosi».

Padre Cuarón ricorda le parole di san Giovanni all’inizio dell’Ultima Cena: «Il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda di tradirlo» […] «e dopo il boccone, Satana entrò in mezzo a lui. Gesù gli disse: Quello che stai per fare, fallo al più presto». (Gv 13,27-30)», ecco che sottolinea come «La Passione è opera del principe di questo mondo. I suoi intrighi venivano usati da tutti, dai suoi avversari ai suoi discepoli, ma Gesù rimaneva sempre il padrone di ciò che accadeva: “Viene il principe del mondo. Egli non ha potere su di me, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato” (Gv 14,31)».

Continua così il post: «Satana credeva che la sua vittoria fosse vicina. Gesù sarebbe morto torturato e cancellato dalla faccia della terra. Ma il diavolo voleva ancora di più. Voleva che il Salvatore, distruttore del peccato, entrasse nel peccato. La tentazione suprema del nemico era quella di velare psicologicamente la consapevolezza di Gesù della sua perfetta unione con Dio Padre. Alcuni santi hanno sofferto questo supremo assalto di sentirsi completamente abbandonati da Dio. “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” fu il grido straziante di Gesù sulla croce».

Tuttavia, Cristo è vero uomo e vero Dio, per questo padre Cuarón spiega che «non è la divinità di Cristo ad essere stata alterata, ma la sua umanità. Ha preso su di sé tutte le nostre debolezze, fino al punto di privarci psicologicamente del sentimento dell’unione con Dio. Questa unione con Dio rimase, ma fu eclissata. Satana ottenne ciò che voleva. Condusse Cristo alla morte. Ebbe la gioia perversa di aver eliminato il Giusto. Ma sarà una vittoria che si ritorcerà contro di lui. Gesù è morto per amore e il suo amore ha distrutto la morte».

«La vittoria di Cristo non è immediata», come tutte le scappatoie facili propinateci dal mondo, «discese agli inferi, non all’inferno dei dannati, ma nella regione dei morti, per condividere la condizione delle anime separate. Cristo illumina questa regione con la sua luce per liberare i patriarchi e i Santi che vissero prima di lui». Solo in seguito «Gesù Cristo trionfò attraverso la sua risurrezione e ascensione al cielo. L’inferno non ha più alcun potere su di lui, ma la sua vittoria non ha lasciato Satana impotente. Il diavolo continua la battaglia contro il Corpo mistico di Cristo, che è la Chiesa, cioè contro noi che ne siamo le membra. E questa lotta durerà fino alla fine dei tempi», avverte l’esorcista.

Facciamo nostra per l’inizio di questa Settimana Santa l’esortazione di padre Cuarón scritta alla fine del post: «Come cristiani, dobbiamo sostenere, attraverso i secoli, una dura battaglia per la vittoria definitiva di Gesù Cristo». 

FONTE : IL TIMONE

 

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