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“Giornata mondiale per l’aborto sicuro”, una giornata che inneggia alla morte

aborto giorgio celsi voce pinerolese Sep 27, 2024

di Giorgio Celsi

Il 28 settembre si celebrerà la disumana “Giornata mondiale per l’aborto sicuro e libero”.

Disumana perché non vi è nulla di umano nell’indire una giornata che inneggia all’aborto e non ha nulla di umano una società che non sa proteggere i bambini e permette che essi vengano uccisi nel grembo delle loro madri. Vorrei ricordare che l’aborto non è un atto medico, ma un atto criminale e che in questo intervento di sicuro c’è solo un bambino ucciso e una madre ferita per tutta la vita. Senza parlare poi delle ripercussioni che un aborto ha anche sul padre del concepito e su chi più o meno viene coinvolto in quello che a tutti gli effetti è un omicidio premeditato ed aggravato dal fatto che chi viene ucciso è un bambino innocente e indifeso nel grembo della sua mamma.

Ricordo le parole del Cardinal Carlo Caffarra: “Se l’uomo non è più sicuro neppure nel seno di sua madre e nei confronti di sua madre, dove e nei confronti di chi potrà sentirsi sicuro?”.

Anche la frase «aborto libero» nasconde un grande inganno, infatti non può essere libera la donna che porta a morire il bimbo che ha nel grembo, perché se lo fosse veramente non compirebbe mai un gesto che dovrebbe farla inorridire al solo pensiero, ferendola nella sua essenza femminile più profonda e identitaria.

L’aborto non è quindi un atto liberante della donna: anzi, la rende schiava del peccato da lei commesso. L’aborto ha messo le madri contro i loro bambini e le donne contro gli uomini. Ha seminato la violenza e la discordia nel cuore dei rapporti umani più intimi, ha fatto sì che il più grande dei doni: un bambino, venga considerato un concorrente, un intruso, un inconveniente, ha infine, formalmente, accordato alle madri un libero potere sulla vita e la morte dei propri figli. Non è libero inoltre neanche il medico che esegue la sentenza di morte, rinnegando se stesso e il giuramento che ha prestato: era divenuto medico per difendere la Vita ed ora si trova ad essere un sicario in mano a chi abbraccia ideologie di morte.

Come scriveva Mario Palmaro nel suo libro “Aborto &194”: << Lo scandalo non è che una donna possa essere tentata di abortire. Lo scandalo è che una società e uno Stato possano dire a quella donna: “Ecco accomodati, ti ho preparato un luogo pulito e sicuro dove tu possa farlo gratuitamente” >>.

In una Italia in pieno inverno demografico, che si sta avviando verso l’eutanasia sociale, verso un mondo con poche carrozzine e molte carrozzelle, di nonni senza nipotini, ben vengano giornate all’insegna della vita e non della morte.

GIORGIO CELSI Presidente dell’associazione “Ora et Labora in Difesa della vita”.

TEL: 3467035866


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