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Erdö: «Il cristianesimo non è una strada di convenienza»

il timone paola belletti Jan 24, 2024

di Paola Belletti

Se siamo cristiani, si deve vedere. Domenica 21 gennaio il cardinale Erdö, arcivescovo di Budapest, ha celebrato la messa in memoria di Santa Margherita d’Ungheria, sull’isola danubiana a lei intitolata. Nell’omelia ha ricordato ai fedeli quale sia “il ciclo vitale” di una fede vissuta. «Tutto nella nostra vita ha un significato speciale: la conversione iniziale, quando sentiamo che il Signore ci chiama, e poi l’evoluzione delle nostre azioni», riporta il sito di notizie cattoliche in lingua tedesca, kath.net. «Il cristianesimo non è un modo conveniente. Non basta stare nella chiesa ad aspettare che passino gli anni. Dobbiamo anche agire»; dai fedeli si attendono «atti disinteressati e generosi».

Significa che da una fede autenticamente vissuta, come da un seme che getta germogli e si irrobustisce fino a diventare albero e a dare a sua volta frutti, è giusto e doveroso attendersi decisioni, gesti, comportamenti coerenti con la natura del seme. Al seme tocca la fatica di lasciarsi marcire e di rompere la crosta dura del terreno, al cristiano quella di impegnarsi in una lotta, che è vero preludio di pace, nei confini della propria anima, durante la quale è continuamente chiamato a decidersi per Cristo: il cristianesimo, continua il cardinale, «non è un’ampia strada in cui possiamo seguire la semplice opinione pubblica e la nostra convenienza». È il paradosso della nostra fede, bellicosa contro il male che ci dà battaglia proprio nel teatro del nostro cuore, e portatrice di pace, in noi e intorno a noi: «la fonte della forza e la ricompensa» che si gusta già “durante gli scontri” «è sempre la Grazia di Dio».

Santa Margherita, nata nel 1242 e morta il 18 gennaio del 1270, è venerata come una delle più grandi mistiche medievali d’Ungheria; così la ricorda il Martirologio Romano: «presso Buda in Ungheria, santa Margherita, vergine: figlia del re Bela IV, promessa in voto a Dio dai suoi genitori per la liberazione della patria dai Tartari e affidata in tenera età alle monache dell’Ordine dei Predicatori, ancora dodicenne si consacrò così totalmente a Dio nella professione religiosa, da desiderare ardentemente di assimilarsi a Cristo crocifisso.» Il processo di canonizzazione, iniziato nel 1271, terminò 672 anni dopo, quando Pio XII la proclamò santa nel 1943.

Santa Margherita è un esempio da seguire perché come lei, e come tutti gli innumerevoli santi che hanno attraversato la storia, siamo chiamati ad amare Cristo e ad assimilarci a Lui nel tempo che ci è dato di vivere: la nostra lotta è stata già la sua, la nostra fatica è la stessa che è toccata a lei. Le armi a sua disposizione sono quelle che possiamo impugnare anche noi, gli effetti collaterali previsti, anzi, predisposti dalla volontà di Dio, sono assai desiderabili perché, come diceva Paolo VI, se è vero che il cristianesimo non è facile, è altrettanto vero che è felice. (Fonte foto: Imagoeconomica)

FONTE : IL TIMONE 


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