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“Diritto di nascere. La legge 194: storia e prospettive”

alleanza cattolica chiara mantovani maria teresa colleoni marina casini Feb 17, 2025

di Maria Teresa Colleoni

Recentemente è stato pubblicato un libro dal titolo: “Diritto di nascere. La legge 194: storia e prospettive” scritto a quattro mani da Chiara Mantovani e Marina Casini. Il testo, scritto sotto forma di dialogo e intervista, ripercorre il dibattito sul tema dell’aborto da poco prima dell’entrata in vigore della legge 194 del 22 maggio 1978, al dibattito vivo e necessario ancora oggi sulla vita umana stessa, dal compimento alla fine dei propri giorni.

Il libro risulta prezioso sotto diversi punti di vista. In primis, ricorda a tutto il mondo cattolico le ragioni di una battaglia lunga e talvolta data per scontata, perdendone il senso profondo. Nel ripercorrere le vicende che hanno portato alla legge, alla nascita del Movimento per la Vita, dei Centri aiuto alla vita, ai referendum, alle marce per la vita, le autrici si soffermano più volte a riflettere sul motivo per cui si è fatto e si fa tutto ciò: la difesa della vita. Ciò che colpisce è la lucidità con cui si ricorda che la battaglia contro l’aborto non riguarda solamente la salvaguardia della vita di bambini innocenti, del dover combattere per dire che sono esseri umani, ma è un tema che riguarda la società in quanto tale. Nel libro si legge in merito:

Collocare la tutela della vita esclusivamente nell’àmbito della coscienza, delle opinioni, della morale, della religione, nell’àmbito del privato, dell’opinabile e del soggettivo, estromettendo la tutela dei non ancora nati dal diritto e dalla politica è un altro inganno. L’aborto non è soltanto un peccato o una questione privata per cui ognuno può agire come vuole. È anche una grave lesione nei confronti della società come tale, nella quale il precetto del non uccidere e il riconoscimento dell’eguaglianza di tutti gli esseri umani dovrebbero essere la base del bene comune.

Altra enorme ricchezza di questo libro è l’analisi dettagliata del testo della legge nella sua interezza. Analizzandone il linguaggio giuridico, anche a paragone di ciò che era legge prima del 1978, si riflette sulla sua poca costituzionalità e sulla sua vaghezza, questione che crea, ancora oggi, enormi problemi. Le autrici sottolineano come la legalizzazione dell’aborto abbia portato a un ribaltamento per cui da una cosa illecita da condannare, è diventato non solo un dovere civile talvolta, ma anche morale, trasformando così il bene in male.

Un altro punto molto rilevante che il testo analizza è ciò che concerne un argomento che ha diviso il mondo cattolico: il referendum abrogativo del 1981 e la raccolta firme del Movimento per la Vita, a cui aderì anche Alleanza Cattolica. Ciò che da molti venne definito un male minore, in realtà, come dice lucidamente Marina Casini, era l’unico e massimo bene possibile in quella situazione storica: è bene ciò che porta all’annientamento del male.

Altre sono le riflessioni notevoli del libro: il concetto di persona, il ruolo della donna e la strumentalizzazione di essa, la storia del Movimento per la Vita e di tutto ciò che da esso discende. In esso si ribadisce come la questione dell’aborto non sia una lotta marginale rispetto a tutte le altre che si trovano da affrontare in questo mondo contemporaneo, ma la base di essa. Infatti, se non si riconosce chi è l’uomo, che valore ha la vita umana, non si possono combattere le altre battaglie. Senza un punto di partenza chiaro e comune nel valore dei più piccoli di tutti, non si può comprendere il valore dell’umano.

Il testo risulta infine prezioso per chi è nato dopo la 194, per chi non ha dovuto combattere in quegli anni. Per coloro che vivono in un mondo che sponsorizza la pillola del giorno dopo, in cui l’interruzione volontaria della gravidanza è una soluzione semplice e a portata di tutti, scontata. Questo libro è l’occasione per conoscere le ragioni dietro alla lotta contro l’aborto e scoprire, forse per la prima volta, il male che si cela nell’uccisione dei bambini nel grembo materno, ma anche il bene che è stato fatto e che ancora si fa per proteggere la donna e chi porta dentro di sè.

Bisogna quindi rinsaldare la volontà di lottare ancora oggi contro l’aborto, come diceva San Giovanni Paolo II nel discorso di apertura del convegno su “Il diritto alla vita e l’Europa” nel 1987, passo riportato dalle autrici del libro: «Non vi spaventi la difficoltà del compito. Non vi freni la constatazione di essere minoranza. La forza è nella verità stessa e non nel numero».

FONTE : Alleanza Cattolica

 

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