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Consulta, ammessi in giudizio i quattro malati contrari al suicidio assistito

giuliano guzzo il timone Mar 27, 2025

di Giuliano Guzzo

Il Timone ha seguito particolarmente da vicino, in questi giorni, la battaglia di quattro cittadini – affetti da malattie gravi e inguaribili – che, assistiti dai loro legali, hanno chiesto di essere ammessi in giudizio nel processo costituzionale denominato “Cappato ter”; due di questi quattro coraggiosi cittadini – Lorenzo Moscon e Maria Teresa Russo – sono stati da noi anche intervistati. Per questo motivo, siamo ora davvero felici di apprendere come, stamane, le loro voci siano state ascoltate in giudizio.

«I signori Maria Letizia Russo, Dario Mongiano, Lorenzo Moscon e P.F. manifestano piena soddisfazione» – recita una nota diffusa oggi dai loro legali,  avv. Carmelo Leotta, associato di diritto penale, Università Europea di Roma;
avv. Mario Esposito, ordinario di diritto costituzionale, Università del Salento -«per la decisione assunta all’udienza pubblica del 26 marzo 2025 dalla Corte costituzionale con cui sono stati ammessi al giudizio di costituzionalità promosso dal Tribunale di Milano sull’aiuto al suicidio. I signori Russo, Mongiano, Moscon e P.F. sono malati affetti da patologie irreversibili non sottoposti a trattamento di sostegno vitale. Contrari alla pratica del suicidio assistito, sono intervenuti all’odierno e giudizio assistiti dagli avvocati Mario Esposito e Carmelo Leotta al fine di sostenere le ragioni a sostegno di una sentenza di inammissibilità o infondatezza della questione di legittimità costituzionale».

«L’accoglimento della questione infatti», prosegue la nota dei due legali, «comporterebbe un estensione dell’accesso al suicidio assistito e, pertanto, una diminuzione del loro diritto alla vita e del loro diritto alla dignità personale. Gli intervenuti manifestano altresì apprezzamento perché nel corso dell’udienza la loro richiesta di intervento è stata sostenuta dall’Avvocatura dello Stato; parimenti manifestano apprezzamento per la scelta della difesa dell’indagato M.C. che non si è opposta all’intervento dei malati contrari al suicidio assistito. L’ordinanza ammissiva della Corte Costituzionale, al di là di quella che sarà la decisione sulla questione di legittimità costituzionale, rappresenta un segnale di lodevole attenzione da parte della Corte nella rappresentazione in giudizio degli interessi dei malati contrari al suicidio assistito, ai fini della decisione sulla costituzionalità dell’articolo 580 del codice penale».

Che dire, staremo a vedere quale sarà il verdetto della Corte Costituzionale. Ma già il fatto che delle voci controcorrente – e per la vita – siano state ascoltate, ecco, è senza dubbio un buon segnale. Che, quanto meno, lascia accesa la speranza che la Consulta possa pronunciarsi alla luce dell’interesse di tutti i cittadini malati, non solo di quelli che chiedono il suicidio assistito (Foto: Centro Studi Livatino)

FONTE : IL TIMONE

 

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