Consigli agli insegnanti: Giovanni Lazzaretti.
Aug 31, 202114 agosto 2021, San Massimiliano Maria Kolbe
I Samizdat del dottor Dario
Consigli agli insegnanti
6 insegnanti mi hanno chiesto consiglio: un numero sufficiente per scrivere un breve testo.
Però prima devo sistemare una cosa: mi sono preso una bacchettata dal dottor Dario.
Bacchettata dal dottor Dario
In questa lunga vicenda covid faccio il divulgatore in due forme diverse: per tutto ciò che attiene l’apparato statistico-mediatico faccio da me, con l’aiuto di tutti coloro che mi forniscono segnalazioni; ma per ciò che attiene l’ambito medico dipendo fortemente dall’esterno, e mi limito a “rimasticare” cose che non conosco di mio e che altri gentilmente mi spiegano.
Rimasticando si può sbagliare. La volta scorsa ho scritto «il materiale genetico amplificato andava successivamente messo in coltura, per vedere se si trattava realmente del virus attivo, o di sequenze genetiche di virus morto, o di spazzatura». In testa pensavo una cosa, ma oggettivamente ne ho scritta un’altra, e mi sono preso una bacchettata dal dottor Dario.
Metto la mail completa in calce (*), non perché la dobbiate necessariamente leggere, ma perché chi la legge si renda conto che le cose sono un po’ più complesse di come vogliono farci intendere: 18 mesi di TV a reti unificate continuano a farci vedere il tampone come una sorta di interruttore acceso/spento (positivo=malato da quarantena, negativo=sano), mentre in realtà non è un interruttore.
Ricevute le delucidazioni dal dottor Dario, spiego l’iter dei tamponi in maniera più dettagliata e (spero) divulgativamente più precisa.
1) Viene prelevato il materiale genetico.
2) Viene mandato a un laboratorio (laboratori diversi tra loro come piattaforma, come scelta delle sequenza iniziatrice, come geni presi di mira).
3) Il materiale viene amplificato per un certo numero di cicli.
4) Una soglia ragionevole sono i 30 cicli; certamente ci sono tamponi che vengono “tirati” fino a 40 cicli (abbiamo visto direttamente un referto con cicli >35).
5) Un laboratorio ordinario si ferma qui, ossia al referto per amplificazione. Laboratori attrezzati con elevati livelli di sicurezza possono prendere il materiale genetico originale (non l’amplificato), metterlo in coltura, e vedere se è attivo.
6) Materiale cresciuto in coltura può essere a sua volta amplificato PCR per vedere se la positività che prima appariva a un alto numero di cicli, adesso appare a un numero di cicli inferiore.
«Il vero problema della PCR è che può amplificare anche residui privi di qualsivoglia trasmissibilità o patogenicità. PCR positiva NON vuol dire né vera infezione né tantomeno malattia».
E questo è evidente anche dalle curve statistiche: fasi qualitativamente simili dal punto di vista dei morti e delle intensive (primavera 2020, autunno-inverno 2020-2021, primavera 2021) viaggiano in parallelo con una crescita abnorme dei “casi” che non hanno alcun collegamento con l’infezione e con la malattia.
Sono gli effetti della “tamponite acuta” che stiamo vivendo dall’estate 2020. 80 milioni di tamponi.
Per tutto il resto, rifarsi alla mail dettagliata.
Naturalmente le bacchettate del dottor Dario sono fonte di letizia: significa che legge le mie cose. Consegna delle idee, ma vuole anche vedere come le utilizzo.
Consigli agli insegnanti
Figlio di insegnante, marito di insegnante, genero di insegnante, cognato di insegnante, padre di insegnante, nonché contabile di una scuola materna da 33 anni, il mondo della scuola mi interessa.
Quando ho sentito che il governo pretendeva la carta verde anche per la scuola, ho provato parecchio sgomento. Cosa deve fare un insegnante che non ha la carta verde e che desidera, ovviamente, rientrare a scuola?
Caro insegnante, che fare?
Innanzitutto accetta le priorità scelte dal governo.
Il governo ha stabilito che la carta verde è più importante dell’insegnare bene.
L’insegnante scadente con carta verde può insegnare; l’insegnante bravo senza carta verde non può insegnare. Quindi, adeguarsi: per quest’anno bisogna concentrarsi prima sulla carta verde, e poi sull’insegnare bene.
La carta verde, contiene 3 bugie e non è in grado in nessun modo di contenere la malattia. Vuole generare un obbligo vaccinale senza dichiararlo, dal momento che l’alternativa (i tamponi) sono costosi in termini di tempo e di soldi. L’altra alternativa, essere un “guarito”, non è in nostro potere gestirla.
All’inizio parti coi tamponi
Occorre quindi programmare il percorso tamponale e tirare via sul percorso scolastico; questo è ciò che chiede il governo.
Studia quindi in che giornate operano sui tamponi le farmacie vicine alla tua abitazione.
Pretendi che l’orario di lavoro tenga conto dell’esigenza prioritaria della carta verde.
Pretendi che le farmacie prelevino in bocca, mica ci si può sempre massacrare il naso. Speriamo che passino anche i test salivari.
https://www.tecnicadellascuola.it/green-pass-test-salivari-gratuiti-anziche-tamponi-molecolari-piace-lidea-del-movimento-diritti-civili
E poi, spera.
Spera che il tampone dia presto un risultato positivo (il che, come visto sopra, non significa né vera infezione, né tantomeno malattia); ovviamente, se hai dei sintomi, inizierai a curarti con antinfiammatorio e quant’altro; ma, se privo di sintomi, ti limiterai a fumi caldi per liberare le vie e presentarti al prossimo tampone per la negatività.
E intanto farai un po’ di riposo in quarantena, studio e lettura, senza tamponi e senza DAD.
Dal momento del tampone negativo sarai un “guarito anagrafico” e avrai un bonus di 6 mesi di carta verde. Potrai da quel momento ricominciare a fare l’insegnante di qualità.
Se la tortura diventa eccessiva
Se però il tampone positivo non arriva, può essere che tu debba trovare un’alternativa.
Vai al sindacato ed esamina tutte le possibilità di staccare; può essere che questo sia davvero il momento di un periodo di aspettativa; in qualche mese può sempre accadere qualcosa che modifica la metodologia della carta verde (anche la sua bocciatura in parlamento entro i 60 giorni, perché no? Prega il Cielo perché questo accada).
Resistere almeno fino alla conversione del decreto in legge mi sembra essenziale.
Può darsi invece che ogni briciola di stipendio sia decisiva per la tua famiglia. Allora ti dovrai rassegnare al vaccino.
Accertati che il tuo medico sia di quelli che vaccinano, se no cambia medico.
E’ importante guardare in faccia quello che ti dice che puoi vaccinarti senza problemi, e dire quello che devi dire quando invece sorgeranno eventualmente dei problemi.
Poni al medico almeno una domanda: «Il prodotto che mi inocula è efficace per la variante Delta?» e prendi nota.
In ogni caso non firmare il consenso. Prima della firma anteponi una frase di tuo pugno del tipo.
«Questo prodotto mi viene inoculato per obbligo surrettizio. Non avevo alcuna intenzione di vaccinarmi, ma devo lavorare per vivere, e sono costretto a questo passo». O qualcosa di simile. Poi firmi questa frase. Poi fotografi le pagine del foglio di consenso.
Se il medico si arrabbia, pazienza. La verità è quella e bisogna che venga detta.
Caro insegnante, in bocca al lupo. Prego per te.
Giovanni Lazzaretti
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