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TRUTH

Come JK Rowling ha sconfitto il movimento trans

il timone jk rowling manuela antonacci Feb 10, 2025

di Manuela Antonacci

È uscita pubblicamente allo scoperto, più e più volte, rischiando la carriera e persino l’incolumità fisica, una delle più insospettabili oppositrici del movimento transgender, la scrittrice JK Rowling. Tutto, come ha ricordato anche su European Conservative Jonathan Van Maren, iniziò con un tweet nel 2019, in cui la scrittrice difese una donna, Maya Forstater, una femminista convinta, licenziata per aver detto che il sesso non può essere cambiato. Ma fu solo l’inizio: tante volte, la mamma di Harry Potter, in questi anni, si è battuta contro il tentativo perpetrato dal movimento trans, di erodere il concetto di “donna” fondato sulle sue basi legittimamente biologiche e contro tutti gli abusi di potere sulle donne che ne sono derivati, da parte dei maschi biologici transgender, che hanno finito per infiltrarsi, come sappiamo, nei vari ambiti destinati alle donne: dagli spogliatoi, ai bagni pubblici, fino alle categorie femminili dei vari sport.

Sicuramente con l’elezione del presidente Donald Trump il movimento Lgbt ha ricevuto praticamente il colpo di grazia, almeno in America (e questo di certo porterà a ripercussioni anche in Europa): pensiamo agli ordini esecutivi firmati dal Tycoon che prendono di mira l’ideologia gender vietandola nelle scuola e affermando che il governo degli Stati Uniti riconosce solo il sesso binario maschio-femmina, proteggendo i minori “dalle mutilazioni chimiche e chirurgiche”, tuttavia, si tratta anche di un terreno in parte, in questi anni, preparato da chi, tra tanti, la scrittrice inglese, ha alzato la testa proprio quando la libertà di parola era più a rischio.

Pensiamo, ad esempio, al giudizio inequivocabile espresso dalla Rowling, in occasione dell’approvazione, nel 2021, da parte del governo scozzese della legge sui crimini d’odio in cui il reato punito non era ben definito ma consisteva in un generico “fomentare all’odio”, una vaghezza voluta di proposito per aumentarne l’effetto liberticida, che rendeva l’accusa di reato estendibile a qualsiasi tipo di discorso, anche a quelli più neutrali e oggettivi. Così si espresse coraggiosamente la Rowling all’epoca: «La libertà di parola e di credo è finita in Scozia se la descrizione accurata del sesso biologico è considerata criminale».

E lanciando un vero e proprio guanto di sfida, affondò il colpo provocando: «Al momento mi trovo fuori dal paese, ma se ciò che ho scritto qui si qualifica come reato secondo i termini della nuova legge, non vedo l’ora di essere arrestato quando tornerò nel luogo di nascita dell’Illuminismo scozzese». E ora i fatti le stanno dando ragione, se pensiamo, non solo a  ciò che sta accadendo in America, ma anche in Canada dove, nei giorni scorsi, due studi effettuati su larga scala hanno evidenziato, ancora una volta, che le prove dell’efficacia degli ormoni sessuali e dei bloccanti della pubertà sono deboli al punto da non esistere. Ma pensiamo anche a ciò che è recentemente accaduto nella patria stessa della scrittrice, l’Inghilterra, dove la Cass Review del Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito, pubblicata lo scorso aprile, ha condannato l’uso di “trattamenti” transgender nei minori.

Nella forza con cui la Rowling si è scagliata contro gli abusi del movimento transgender, probabilmente, c’entrano le violenze che ha dichiarato di aver subito nel suo precedente matrimonio, al punto da autodefinirsi «una sopravvissuta ad abusi domestici e violenze sessuali» e che non ha voluto si perpetuassero su larga scala, tramite il movimento trans, venendo subdolamente accettate dalla società con la scusa della non discriminazione. C’è da dire, inoltre, che la battaglia della Rowling risulta particolarmente significativa e ardua perché agli occhi degli attivisti Lgbt che in questi anni non hanno esitato a subissarla di minacce, presentandosi persino a casa sua, la scrittrice rappresenta un’ élite culturale che, si sa, è sempre dalla loro parte.

Era la candidata ideale, dunque, sarebbe stata la madrina  perfetta del movimento arcobaleno: pro-choice, a favore dei matrimoni gay, ha anche annunciato  retroattivamente che uno dei personaggi di Harry Potter era gay. Insomma, un’ immagine impeccabilmente progressista e fino ad allora veniva osannata ed era libera di parlare. Fino ad allora… fino al famoso tweet del 2019, in cui dimostrò insieme al suo impeccabile progressismo anche un impeccabile buonsenso, rispetto soprattutto al mondo liberal che sembrava rappresentare, sempre vigliaccamente prono a certi dettami. Un vero tradimento agli occhi degli attivisti lgbt, dunque. Ma ora, nonostante i numerosi anatemi da parte della comunità arcobaleno che ha cercato in tutti i modi di cancellarla, a conti fatti, si è dimostrata più potente di loro (Fonte foto: Ansa)

FONTE : IL TIMONE

 

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