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Chi c’è alla porta?

berlicche il cielo visto dal basso Aug 04, 2023

Ai tempi antichi dei greci e dei romani, la malattia era vista come la conseguenza di un peccato, di uno sfavore divino. Chi era ammalato doveva perciò tentare di riconquistarsi la benevolenza degli dei con offerte e sacrifici.

Per i cristiani, invece, la persona malata era Cristo. Non figura di Cristo: proprio Cristo, e in quanto tale occorreva accoglierlo e curarlo al meglio. Nel buio medioevo la Francia contava oltre duemila ospedali, in tutta Europa erano quasi ventimila. Non erano buchi maleodoranti: l’arredo, i pasti, l’assistenza erano tutte della massima qualità possibile.
I sacerdoti che facevano assistenza, per esempio ai lebbrosi, ovviamente avevano alte probabilità di rimanere contagiati. Chi poteva accettare di fare un mestiere tanto pericoloso, se non per qualcosa di differente da uno stipendio?

L’ingresso dell’Ospedale del complesso di S.Antonio di Ranverso, che ho visitato qualche mese fa, era imponente quanto quello della chiesa: perché in ambedue potevi trovare fisicamente Gesù.
Poi arrivò l’Umanesimo, e la Ragione, e piano piano la cura dei sofferenti passò in mano a professionisti che non condividevano le stesse vedute. Oggi i paziente è visto come un caso da curare, nella migliore delle ipotesi; e sappiamo cosa si auspica per gli incurabili.

Tutti abbiamo in mente gli ospedali del nostro tempo. Chissà cosa sarebbe se ancora oggi si avesse la stessa consapevolezza verso chi soffre che dimostra quell’ingresso di più di mezzo millennio fa.

FONTE : Berlicche IL CIELO VISTO DAL BASSO

 

 

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