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25 Aprile

25aprile silvana de mari Apr 25, 2022

di Silvana De Mari

Come ho già detto,  ho l’onore di appartenere a una famiglia di antifascisti. Né dal lato materno né dal lato paterno, nessuno ha mai avuto la tessera del partito. Riconosco anche che se lo potevano permettere perché erano ricchi. Entrambe le famiglie, sia quella materna che quella paterna, sono uscite completamente spiantate  dalla seconda guerra mondiale, grazie  proprio a questa scelta controcorrente, ma riconosco che dove c’era bisogno di guadagnarsi il pane, magari come bidello o come postino, senza tessera  del partito non c’era la possibilità di farlo.

Proprio per questo antifascismo genetico, non sono mai andata alla manifestazione del 25 aprile. La nostra resistenza ha avuto tre colori come la nostra bandiera: i Bianchi, i badogliani, quelli che fecero il maggior quantitativo di azioni militari utili in contatto con gli alleati, i Verdi, giustizia e libertà, Primo Levi e Oriana Fallaci, e Rossi, quelli che erano agli ordini di partito comunista italiano che a sua volta era agli  ordini di Stalin mostruoso dittatore che ha insanguinato il mondo con decine di milioni di morti, la cui morte fu riportata dal ridicolo giornale L’Unità con la frase ” è morto il più grande benefattore del mondo”.  Grazie ai partigiani rossi un po’ di beneficenza Stalin l’ha fatta anche in Italia.

Alle manifestazioni del 25 aprile non ci sono mai le bandiere degli anglo-americani, senza i quali il nazismo e il fascismo non sarebbero caduti. Alla manifestazione del 25 aprile le bandiere della brigata ebraica ci sono solo per essere sbeffeggiati. Ma soprattutto alle manifestazioni del 25 aprile c’è sempre solo la bandiera rossa. George Orwell, autore della distopia 1984, ha scritto anche un libro, "Omaggio alla Catalogna", dove spiega che in Spagna gli antifascisti assassinati  dai partigiani comunisti siamo stati più numerosi di quelli assassinati dai nazifascisti. Lo scrittore Artut Koestler esprime la stessa ipotesi del libro "Buio a mezzogiorno".

Non sappiamo quante siano state le vittime del cosiddetto triangolo rosso, la zona attorno a Reggio Emilia dove sono scomparsi innumerevoli desaparecidos, quante siano state le vittime delle rappresaglie dei partigiani comunisti a liberazione già avvenuta. Alcune di queste vittime erano oggettivamente ex fascisti, che in tutti i casi avrebbero avuto diritto a un processo,  altri erano semplicemente innocenti. Non si trattava di rappresaglie, ma di un preciso disegno per eliminare chiunque avesse autorità ed onestà per opporsi alla nuova dittatura comunista al momento di un eventuale colpo di Stato. Come tutti i 25 aprile, nella mia stanza ricordo la Divisione Osoppo, eroica divisione dei partigiani massacrati dai partigiani comunisti, a tradimento.

La indecente ridicola canzonetta O bella ciao è chiaramente fasulla. In effetti fu composta attorno agli anni 60. Questa è una canzonetta che non ha la tristezza inevitabile di qualsiasi vero canto di gente che vive veramente a contatto con la morte, e soprattutto è un falso ridicolo perché i vari gruppi partigiani non comunicavano fra di loro, sia per distanze geografiche e per distanze ideologiche e non era quindi pensabile che avessero la stessa canzone. Non c’era Internet. Come dovevano comunicarsela gli uni con gli altri?

Vorrei ricordare in questo scritto anche la brigata polacca. Tra i liberatori dell’Italia ci sono stati polacchi. La Polonia è la grande martire della seconda guerra mondiale. Pochi ricordano che Hitler affermava che, finiti gli ebrei, sarebbe stata la volta dei polacchi. I polacchi dovevano essere sterminati fino all’ultimo. Le violenze sulle donne polacche sono state tragiche. I bambini più belli e “ariani” venivano sottratti alle loro famiglie per essere inviati in Germania, dove sono morti di stenti negli orfanotrofi.

Delle vittime dei campi di concentramento un milione era polacco. In diverse zone della Polonia non sono più rimasti sacerdoti, internati in lager. I bambini polacchi non dovevano andare a scuola oltre la quinta elementare. Perché Hitler odiava così tanto la Polonia? Perché tedeschi e austriaci odiavano così tanto i polacchi? Perché la Germania e l’Austria  esistono grazie alla Polonia. Fu la straordinaria carica dell’esercito polacco, capitanati dalla mitica cavalleria pesante degli ussari alati a infrangere l’assedio ottomano a Vienna il 12 settembre del 1683. C’è un odio livido e osceno che miserabili hanno per i grandi, soprattutto se sono stati beneficati.  Solo i grandi rispondono alla grazia con la grazia. I miserabili rispondono al beneficio con l’odio.

Quando l’11 novembre 1941 Adolf Hitler strinse un patto d’acciaio con il gran Muftì di Gerusalemme, affermando che il nazismo ha due anime, tedesca e islamica, secondo alcuni commentatori si scusò addirittura per quella vittoria del 12 settembre 1683 a Vienna, che impedì all’Islam, tanto bello e tanto simile al nazismo (idea di Adolf Hitler non mia) di espandersi comodamente in tutta Europa. In tale occasione fu fondata la 13ª divisione SS, la bosniaco palestinese, i soldati che avevano il Corano nella bisaccia.

In questo 25 aprile ricordo tutti coloro che hanno combattuto per la libertà d’Italia, sacrificando la loro vita e la loro salute, perché la libertà è al di sopra di tutto.

La libertà è un valore superiore alla salute, anche perché quando a un popolo è stata tolta libertà, la sua salute sarà distrutta.

Ricordo anche tutte le vittime, le vittime del nazifascismo, le vittime della liberazione, i morti sotto i bombardamenti, la tragica storia delle marocchinate, le vittime dei partigiani comunisti nel triangolo rosso, i cittadini italiani di fede ebraica partiti per Germania e mai più tornati.

In nome di quei morti, in nome di tutto quel dolore, il nome di tutta quella distruzione impariamo a combattere per la libertà subito.

Il cosiddetto coprifuoco non aveva nessun senso dal punto di vista sanitario ed aveva il senso mostruoso di impedire a giovani donne e giovani uomini di incontrarsi per diventare famiglie e mettere al mondo  figli.  Il senso mostruoso di separarci dalla bellezza delle stelle, la bellezza di un concerto, e ancora di più il compito di inchiodarci davanti alla  dannata televisione. In nome di chi ha combattuto in nome della libertà cominciamo a fare il primo gesto per essere liberi: spegniamo la televisione. Ora e per sempre.

 

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