Ateismo e Sindone
Apr 10, 2024di Silvana De Mari
L’ateismo è una ideologia clamorosamente irrazionale. I tre pilastri sono che dal nulla sia nato il tutto, dal caos sia nato l’ordine e che dall’inorganico sia nato l’organico. Viene spesso spacciata per scienza la teoria di Darwin. Si tratta appunto di una teoria, una teoria che la genetica ha clamorosamente sconfessato, una teoria ascientifica, venduta per scienza su tutti i nostri libri di testo. Che una cellula, il DNA o più banali e piccole molecole organiche si possano essere create da sole per aggregazione casuale di atomi in condizioni fisiche chimiche talmente particolari che non siamo in grado di riprodurle, è un concetto completamente irrazionale, che è una maniera colta ed educata per dire che è un’idea scema.
È nato prima il DNA o è nata prima la DNA polimerasi? Il DNA come accidente ha fatto a formarsi senza un enzima polimerasi a tenere insieme i nucleotidi che lo compongono? La polimerasi come ha fatto a formarsi senza il DNA che la codificava? I nucleotidi del DNA come si sono formati? E gli aminoacidi della polimerasi? Ci spiegano cortesemente che l’uomo discende dalla scimmia. La prova sarebbe costituita dal fatto che abbiamo il 98% del patrimonio genetico in comune con lo scimpanzé. Questo significa che abbiamo il 2% del patrimonio genetico diverso dallo scimpanzé. Dato che abbiamo 40.000 geni, il 2% di 40.000 è 800, vuol dire che abbiamo 800 geni di differenza. Il gene è una porzione di DNA, sequenza di nucleotidi, che codifica una proteina, sequenza di aminoacidi. Un gruppo di tre nucleotidi, tripletta, codifica un determinato aminoacido. Il numero di aminoacidi varia da proteina a proteina, la miosina ne ha 1800, l’angiotensina 452. Per semplificarci la vita possiamo calcolare una media sottostimata di 500 aminoacidi a proteina. 500 aminoacidi a proteina vuol dire 1500 nucleotidi del gene che la codifica. 1500 nucleotidi moltiplicato per 800 geni sono un milione e duecentomila nucleotidi. È sufficiente che un dannato nucleotide si disallinei, che abbiamo malattie devastanti come l’emofilia, la distrofia di Duchenne, la fibrodisplasia ossificante progressiva. Secondo i darwinisti 1.200.000 mutazioni, tutte con un senso preciso, sarebbero avvenute contemporaneamente. Sorvolando che è statisticamente impossibile, il DNA è difeso contro le mutazioni, non è una blindatura al 100%, ma è una difesa più che sufficiente a evitare un alto numero di mutazioni.
Da quando la signora Curie ha isolato il radio noi siamo diventati un laboratorio di mutazioni. Alla radioattività si aggiungono i mutageni chimici. Abbiamo avuto innumerevoli casi di cancro, distrofia, malformazioni. Non abbiamo avuto una sola mutazione utile come le branchie oppure le ali, nemmeno i capelli color lilla. L’esempio spesso citato delle farfalle che cambiano il colore delle ali a seconda che la corteccia delle betulle su cui si posano sia chiara o scura, è un caso di adattamento epigenetico, non di mutazione genetica. Inoltre le mutazioni che differenziano l’uomo dalla scimmia, perdita della coda e del pelo, maggiore comunicazione, maggiore manualità, maggiore intelligenza, sono un vantaggio su lunghe distanze, ma sono un disastro su quelle corte. Una scimmia senza coda e senza pelo impiega almeno cinque generazioni per mettere insieme comunicazione, socializzazione, utensili e un qualche straccio di vestiario che diano una vittoria evoluzionistica. Nella prima generazione è svantaggiata su tutti i fronti, non ha nessuna possibilità di sopravvivere e addirittura di vincere la battaglia evolutiva.
Gli anti darwinisti sono trattati da deficienti, oltre che ovviamente terrapiattisti e bigotti. In realtà non sono pochi i liberi pensatori che hanno osato mettere in dubbio la teoria di Darwin essendo questa una teoria biochimicamente indimostrabile. Thomas Nagel filosofo statunitense non credente per il suo libro “Mente e cosmo. Perché la concezione neodarwiniana della natura è quasi certamente falsa”, è stato coperto di contumelie. La teoria di Darwin è intoccabile perché è il pilastro che sostiene in maniera pseudoscientifica l’ateismo.
Questo lo capisco bene perché per mezzo secolo sono stata atea e darwinista. Il fatto è che non tolleravo l’idea di un Dio che permette il dolore innocente. Se Dio è il creatore di tutte le cose visibili e invisibili, ha creato anche la fibrodisplasia ossificante progressiva. Dopo mezzo secolo di ateismo militante mi sono arresa per motivi scientifici. Il DNA non può essersi formato da solo. Il DNA non può presentare 1.200.000 mutazioni tutte con un senso. Una volta archiviata questa teoria, il mondo che si è creato da solo, il DNA che si è creato da solo, l’uomo discende dalla scimmia, a questo punto non resta che l’altra: Dio ha creato il mondo, e se ha creato il mondo è responsabile del dolore. Il dolore di un adulto può rendere la sua anima più forte, ma che senso ha il sarcoma di un bambino di sei mesi? Sul mio libro di patologia generale, il primo libro dove vedevamo fotografie di persone malate, c’era la foto di un bimbo con il viso completamente ingabbiato in una patologia oncologica. Come è possibile credere in Dio? Non è infinitamente più etico l’ateismo, anche a costo di teorie pseudoscientifiche deficienti (nel senso letterale del termine, deficere, manca un pezzo)?
Sono inciampata nei documentari sulla Sindone. Nel 1988 sono stati fatti studi ascientifici sulla Sindone, che hanno portato alla conclusione falsa che sia un manufatto medievale. Lo studio si basava sulla datazione mediante misurazione del carbonio 14 che non andrebbe mai esaminato su un telo, dato che è ovvio che sul telo si sono sovrapposti innumerevoli altri atomi di carbonio nei secoli, nel caso della Sindone quello di migliaia e migliaia di candele e di due incendi. I frammenti sono stati prelevati da uno degli angoli della Sindone, dimenticando che la Sindone veniva esposta tenendola con le mani dagli angoli, quindi su quei frammenti c’era anche il sudore di migliaia di mani, e addirittura alcuni fili di rammendo. Studi più recenti ed attendibili datano la Sindone tra il 300 avanti Cristo e il300 dopo Cristo e, soprattutto, riescono a rispondere alla domanda: come si è formata l’immagine? La Sindone è un negativo tridimensionale. L’immagine può essersi formata in una sola maniera: un corpo martirizzato si è dissolto in una luce talmente potente che è riuscita a imprimere il telo. L’immagine della Sindone non è né dipinta né ottenuta per pigmento: è stata la luce. Una luce potente può imprimere immagini su qualsiasi superficie: lo si è visto a Hiroshima.
Quindi un’entità divina ha creato la vita e Cristo è risorto. Queste due affermazioni sono scientifiche. Negarle è ascientifico. A questo punto resta il problema del dolore innocente, dei campi di sterminio, della guerra, delle bombe atomiche. In realtà è sufficiente un unico bambino ma anche unico adulto in un reparto di grandi ustionati o in un reparto oncologico perché il problema del dolore innocente diventi insopportabile. Il cristianesimo è onestamente una religione contro intuitiva. Si comincia col serpente che parla, si finisce con una vergine che partorisce, ed è tutto incentrato sulla crocifissione atrocemente dolorosa di un personaggio onnipotente, che sarebbe quindi perfettamente in grado discende dalla Croce che resta a morire nel dolore.
Ho avuto bisogno delle analisi scientifiche della Sindone per riuscire a credere che invece era tutto vero. Cristo, figlio di Dio, prova il dolore, un dolore inenarrabile. Il dolore quindi il dolore innocente, quello di Cristo, quello di un bambino nato malato, hanno un senso. Anche qui la nostra mente si ribella. Cristo aveva comunque 33 anni, era in grado di dare un senso al dolore. Un bambino piccolo non ha questa capacità. Dio lo permette perché quel bambino sarà consolato. Sarà consolato per l’eternità. Il dolore è conseguente alla scelta del male. Coloro che hanno portato il dolore innocente saranno consolati per l’eternità. Il dolore innocente è insopportabile se noi lo guardiamo dal punto di vista umano. Il dolore e la morte sono inseparabili dalla vita. È quello che intuisce il buddhismo che vuole estinguere la vita per estinguere il dolore. Il Nirvana è l’estinzione della vita nel nulla. Cristo prende su di sé il dolore perché si possa avere l’estinzione del male, e per darci la certezza che il dolore, tutto, sarà consolato. Nel momento in cui comprendiamo che la morte è il passaggio all’infinito, allora sappiamo che il dolore sarà consolato, e Cristo con la sua croce ci ha aperto il passaggio. Ci è stata lasciata la Sindone per darcene la certezza. Buona Pasqua.
Per ulteriori approfondimenti: Perché la Sindone è autentica
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