Siamo stati salvati o avvelenati?
Apr 06, 2023di Marco Corrini*
Più passa il tempo e meno tornano i conti: il siero Covid è stato presentato come sicuro e testato e ora scopriamo che non era né testato, né sicuro; siamo stati obbligati ad assumercene le responsabilità, il chè già da subito era una palese forzatura; doveva servire a superare la pandemia che però studi e scienziati avevano già, in tempi non sospetti, anticipato che sarebbe terminata naturalmente nel giro di due anni; in compenso le statistiche mostrano un aumento dei “malori improvvisi”. Intanto c'è chi si è oltremodo arricchito. E' il caso di recuperare un vecchio detto di andreottiana memoria: a pensar male si fa peccato ma...
Ovviamente io non capisco nulla di biologia, e mi devo fidare degli scienziati. Peró, so far di conto, e qui i conti non tornano.
Il vaccino Covid è stato presentato come testato e sicuro, in grado di dare immunità e impedire la trasmissibilità della malattia.
Addirittura si sono spinti ad affermare che i vaccini erano innocui perfino sui bambini e sulle donne incinte (cosa incredibilmente riaffermata in questi giorni dall'ISS in una pubblicità, malgrado le notizie che giungono dal mondo scientifico indicherebbero proprio il contrario).
Sulla base di questi incipit ci hanno COSTRETTO a farci inoculare tutti, compresi i ragazzi, che erano i meno esposti al contagio, obbligandoci ad assumercene perfino tutte le responsabilità penali e civili, il che parve già un controsenso anche all'ultimo degli imbecilli.
Quanto meno, nelle cause risarcitorie, questo fatto dovrebbe essere considerato da una magistratura normale, come "Clausola vessatoria" e quindi nulla, ma la nostra non è una magistratura normale.
Ora scopriamo con certezza dai carteggi ufficiali che il vaccino non era nè testato, nè tantomeno sicuro, ed è stato spacciato per tale proprio dai vertici di quelle istituzioni sanitarie che dovrebbero avere a cuore la salute della collettività, e che hanno omesso (per interesse personale?) di comunicare i gravi effetti avversi di cui erano a conoscenza.
In un paese normale queste persone sarebbero in galera (ai tempi della rivoluzione francese sabbero stati perfino più sbrigativi) o quanto meno a processo per falso ideologico, ma il nostro non è un paese normale e questi soggetti sono ancora tutti al loro posto, lautamente retribuiti col nostro denaro, e liberi di continuare a far danni.
Veniamo ora anche a scoprire ufficialmente, ciò che già sapevamo, e cioè che i vaccini non solo non impediscono la trasmissione della malattia, ma esistono anche forti dubbi sulla loro reale efficacia nel combatterla.
A sostegno della validità della campagna vaccinale ci sono però i numeri delle morti da Covid, che dal suo inizio sono andati decisamente scemando, e questo fatto viene invocato da chi prese quelle decisioni, come prova dell'efficacia dei vaccini e come suprema giustificazione di tutte le vessazioni, anche di quelle dimostratesi inutili come lockdown e mascherine, nel nome dell'interesse comune.
In sostanza il Covid sarebbe stato superato grazie ai vaccini che hanno evitato milioni di morti, e questo giustificherebbe ogni manovra autoritaria, tesi sposata perfino dal Presidente della Repubblica che dovrebbe essere il supremo garante della Costituzione (ma lasciamo perdere).
Questa tesi però è assai fallace perché assolutamente non provata, e numerose sono le ricerche scientifiche, debitamente occultate, che la contraddicono.
Anzi, al riguardo vengono alla mente le dichiarazioni rilasciate in tempi non sospetti, da illustri scienziati considerati proprio per queste loro posizioni, eretici dalla comunità scientifica.
Mi riferisco in primo luogo a Montagner, ma anche a moltissimi altri nomi che fanno parte della storia della microbiologia molecolare, tutti ritenuti improvvisamente rimbambiti, per aver osato dire ciò che anni di studi avevano reso ovvio: non si vaccina mai in pandemia; un vaccino contro un coronavirus non può esistere perchè il virus muta e il vaccino diventa inefficace; la vaccinazione su larga scala in pandemia accresce la velocità di mutazione del virus dilatando i tempi per il raggiungimento dell'immunità di gregge; inoculare su larga scala un vaccino Rna non ancora testato basato sulla proteina Spyke comporta enormi rischi cardiovascolari, deficenze immunitarie, e addirittura insorgenze anomale dell'Hiv.
In particolare Montagner dichiarò: "Il virus è stato creato in laboratorio e quindi non è dato conoscerne il comportamento, ma come in tutte le pandemie, muterà naturalmente perdendo forza e in massimo due anni esaurirà i suoi effetti".
Ad una lettura postuma alternativa, si scopre che è esattamente ciò che è avvenuto (perfino la decisione dell'ISS di eseguire test Hiv negli Hub vaccinali parrebbe confermare l'effetto avverso più improbabile previsto da Montagner) e quindi i vaccini sembrerebbero non aver avuto ruolo nel superamento della pandemia, anzi, ne avrebbero ostacolato il normale decorso, lasciando però una popolazione molto indebolita sul piano delle difese immunitarie, ed esposta a improvvisi rischi cardiocircolatori.
Gli avvenimenti post vaccinali sembrano confermare inesorabilmente le tesi dei "Rimbambiti" con i decessi per "malori improvvisi" in forte aumento sulle statistiche, e particolarmente aggressivi nei confronti della parte più giovane della popolazione, quella più dedita ad attività sportive nelle quali il sistema cardiocircolatorio è maggiormente sotto stress.
Altra evidenza sotto gli occhi di tutti, è stata la costante demonizzazione, e in molti casi radiazione dall'albo, di quei professionisti che indicavano vie di cura difformi dai protocolli ministeriali rivelatisi drammaticamente inefficaci. Ora, in alcuni casi, come quelli del povero dott. De Donno, per tali cure alternative è stata dimostrata l'efficacia, e resta il rimpianto per le vite che si potevano salvare, e la rabbia per la colpevole ottusità delle Istituzioni sanitarie, che neppure sentirono il bisogno di prendere in esame i nuovi metodi di cura proposti, bollando i proponenti come ciarlatani o stregoni.
Il sospetto di un condizionamento economico delle strutture sanitarie da parte di chi aveva già programmato fortissimi guadagni sulla pandemia, è più che fondato.
Un altro fatto significativo riguarda la gestione degli effetti avversi, con centinaia di migliaia di segnalazioni di grado diverso, puntualmente occultati dalle Istituzioni (oggi è stato provato). Ad ora sono pochissimi i casi in cui una parte di magistratura coraggiosa ha riconosciuto la correlazione tra decesso e vaccino (il più noto e significativo è quello di Camilla Canepa); in maggioranza le denunce sono state archiviate anche in forza del sorprendente pronunciamento della Consulta che ha ritenuto costituzionale l'obbligo vaccinale, riconoscendo il diritto ai danneggiati di chiedere un risarcimento. Peccato che una sanità solidale con la politica renda quasi impossibile provare una correlazione dell'evento col vaccino, e anche se fosse possibile c'è sempre la firma subdolamente resa obbligatoria da un meccanismo coercitivo, sul consenso informato che funge da manleva.
Questi sono i fatti. L'analisi potrà anche non piacere, ma nella sua drammaticità è la sola possibile. Ora a voi le conclusioni: siamo stati salvati, o siamo stati tutti avvelenati? Io propendo per la seconda, e tutti gli effetti di questo avvelenamento li scopriremo pian piano nel tempo.
Intanto ci sono aziende farmaceutiche che hanno guadagnato miliardi, e virostar che si sono comprati ville milionarie, tutto sulla nostra pelle.
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