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Il dogma dell’aborto e la luminosa testimonianza di mamma Azzurra

aborto emanuele boffi tempi Apr 18, 2024

di Emanuele Boffi

La sinistra protesta contro l'accesso dei pro life nei consultori. Negli stessi giorni una donna si sacrifica per far nascere il figlio.

Signor direttore, perché alzano la voce e puntano il dito contro il testo di un emendamento al “decreto Pnrr”, su cui il governo ha messo la fiducia il 15 aprile, perché siano introdotti nei Consultori i volontari pro-life? Possibilità già prevista all’art. 2 della legge 194 sull’aborto la quale afferma che le Regioni, nell’organizzare i servizi dei consultori, «possono avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità». La proposta era di Lorenzo Malagola di Fdi.

Apriti o cielo! Un atto «vergognoso», l’«ennesima offesa ai diritti della donna e alla sua autodeterminazione», a sentire M5s e Pd. I primi a infuriarsi sono stati i rappresentanti del M5s nelle commissioni Affari sociali di Camera e Senato: «Viviamo in un Paese in cui il diritto all’aborto, all’interruzione di gravidanza è già sotto attacco, in cui le donne devono viaggiare fuori provincia o addirittura fuori regione per riuscire ad abortire – sostengono -. E mentre altri Paesi inseriscono la tutela del diritto all’aborto in Costituzione, l’Italia sceglie di fare un ulteriore passo indietro. Noi continueremo a opporci a questa politica oscurantista del governo Meloni».

Anche il Pd con Silvia Roggiani e Marco Furfaro, responsabile welfare: «Questo governo continua nella sua battaglia contro i diritti delle donne e contro il diritto all’interruzione di gravidanza. Ci batteremo in Parlamento e fuori, a fianco alle associazioni femministe». Mentre Francesco Boccia, capogruppo Pd in Senato, ha criticato il «modo, quasi di soppiatto in un decreto sul Pnrr», con cui «la destra prova ad assestare un altro colpo alla libertà delle donne. Invece di garantire loro servizi e stabilità, scegli d’indebolire luoghi fondamentali con figure appartenenti ad associazioni senza specifiche competenze».

Le competenze i volontari pro-life ce le hanno eccome! Da anni nel silenzio e nella derisione dei radical chic, sempre più arrabbiati e arrabbiate, hanno aiutato centinaia di donne e i loro figli a vivere, facendo sacrifici enormi e raccogliendo aiuti economici dalle persone, dalle parrocchie e persino dai carcerati e carcerate… La legge 194 prevede l’aiuto e la possibilità di evitare l’aborto. Perché impedire a una donna e famiglia povera di evitare l’aborto del figlio per motivi economici? Le radical chic che alzano la voce in Parlamento sono tutte ricche e benestanti e vorrebbero impedire persino un colloquio di ascolto e vicinanza alle donne che aspettano un figlio e sono preoccupate sul loro futuro per una bocca in più da sfamare e crescere. Questo sì è un atteggiamento crudele e ingiusto, non il proporre un aiuto.

Gabriele Soliani Reggio Emilia

Come ogni magistrato dovrebbe farsi un giro in un penitenziario prima di iniziare la professione, così ogni parlamentare dovrebbe trascorrere una giornata in qualche Centro di aiuto alla vita prima di varcare la soglia del Parlamento (o almeno leggersi questo articolo di Caterina Giojelli sul Cav della Mangiagalli). Scoprirebbe un mondo d’amore e attenzione concreta verso le donne (quelle donne, spesso immigrate, su cui si fa tanta retorica) che non ha pari in Italia.

Ma la sinistra è fatta così, caro Gabriele. Per loro l’aborto – la Francia insegna – non è solo un diritto (cosa che nemmeno la 194 sostiene), ma addirittura un dogma (e poi i talebani sarebbero gli altri!). Non si capisce cosa possa esserci di così “pericoloso” nel fatto che delle donne possano essere aiutate a non interrompere la loro gravidanza, se lo vogliono.

Non dimenticherò mai il mio incontro con il dottor Giorgio Pardi, ateo, scienziato di fama internazionale, primario ginecologo della Mangiagalli di Milano, primo medico a eseguire un aborto in Italia. Pardi aveva le sue idee – diverse dalle nostre -, ma nella sua tragica posizione, almeno, manteneva chiara la consapevolezza che bisogna fare tutto il possibile perché i bambini possano nascere, non morire. Fu lui, infatti, scontrandosi anche con la sinistra di allora, a volere che il Cav di Paola Bonzi potesse trovare posto nell’ospedale.

Il fatto singolare è che la notizia arriva negli stessi giorni in cui è stata resa nota la luminosa testimonianza di Azzurra Carnelos, che ha partorito il figlio Antonio rinunciando alle cure dopo aver scoperto di avere un tumore al seno (così come fece Chiara Corbella). Azzurra è morta il 13 aprile e basta leggere le parole del marito e dei familiari per rendersi conto della forza e del sacrificio cui si è resa disponibile pur di dare alla luce il piccolo. Si chiama così in onore del santo di Padova, cui Azzurra era devota.

Che distanza abissale dalla cultura di morte di certi parlamentari di sinistra!

PS. Un plauso a Malagola, deputato intelligente e coraggioso di Fdi.

FONTE : Lettere al Direttore di TEMPI

 

 

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